Zigzag tra le auto, superamento di macchine incolonnate, sorpassi a destra, limiti di velocità non rispettati, sorpassi di altri mezzi a distanza ravvicinata, guida pericolosa nei centri abitati, mancato uso del casco... quali e quante le infrazioni commesse dai motociclisti? E, soprattutto, perché?
La moto è un mezzo intrinsecamente pericoloso e i motociclisti sono, tra gli utenti della strada, quelli più vulnerabili, eccezion fatta per i pedoni. Ma cosa li spinge, allora, a commettere infrazioni a volte molto pericolose per se stessi e per gli altri?
E’ giusto, a questo punto, distinguere tra coloro che sono motociclisti per passione e coloro che lo sono per necessità: i primi sono certamente più consapevoli di ciò che guidare un mezzo a 2 ruote comporta e raramente commettono imprudenze o infrazioni clamorose (a parte quelle riguardanti i limiti di velocità), soprattutto se hanno alle spalle esperienza e molti chilometri; i secondi guidano con maggior leggerezza, utilizzano un mezzo a 2 ruote (di solito scooter) per comodità, per districarsi nel traffico e da qui derivano infrazioni come lo zigzag, i sorpassi a destra, il superamento di colonne, il mancato rispetto di precedenze ecc.
Ci sono poi i giovani ciclomotoristi che hanno ancora poca esperienza e la cui educazione stradale è fondamentale perché diventino centauri corretti e prudenti.
Proprio correttezza e prudenza, ma anche rispetto e buon senso, sono doti fondamentali per circolare, in particolar modo se si usano soltanto 2 ruote.
Se tutti ne fossero dotati, teoricamente non dovrebbero avvenire incidenti, perché tutti rispetterebbero le regole. Eppure sappiamo bene che non è così.
I motivi sono molti. Innanzitutto l’andazzo generale: è facile prendere le patenti, non ci sono adeguate verifiche sulle reali capacità dei piloti, si tenta sempre di aggirare divieti e obblighi anziché rispettarli e via dicendo. E’ vero, abbiamo a volte limiti assurdi (v. velocità), strade dissestate, guard rail killer, non siamo tutelati come categoria ecc. Ma proprio perché abbiamo tante difficoltà nel circolare, dovremmo a maggior ragione adoperare la prudenza, ricordandoci che, per quanto ingiuste, le regole vanno comunque rispettate. Infrangerle non serve a cambiarle, ma solo a provocare incidenti e morti.
C’è poi la voglia di correre, di provare l’ebbrezza della velocità: per questo ci sono le piste. So che il costo è notevole, ma è sempre insignificante in confronto al rischio che l’eccessiva velocità costituisce sulle strade, dove ci sono tante pericolose variabili che la pista ci risparmia. Nei circuiti è possibile dimostrare la propria bravura molto più facilmente e le conseguenze delle cadute sono certamente molto meno gravi.
C’è anche la sottovalutazione delle situazioni, la presunzione di riuscire a cavarsela sempre, l’eccessiva fiducia nelle proprie capacità: allora ecco che qualcuno può decidere di non rispettare uno stop o passare con il rosso, oppure superare una colonna o fare un sorpasso azzardato. Quando ciò è dovuto alla follia di un momento è comprensibile ma comunque non giustificabile, quando è dovuto a una cronica mancanza di buon senso e di rispetto è inammissibile e ancor più condannabile.
Cari amici, il rispetto del codice (insieme con quello per la vita umana) è fondamentale per il sereno godimento della nostra passione! Ricordiamoci che guidiamo mezzi che raramente perdonano gli errori, quindi dobbiamo essere sempre consci dei nostri limiti soprattutto in rapporto alla situazione in cui ci troviamo, dobbiamo essere padroni del nostro veicolo per gestirlo al meglio in ogni contesto, dobbiamo essere sempre pronti a qualsiasi imprevisto, dobbiamo avere umiltà non presunzione quando ci regaliamo un giro in moto, non dobbiamo affidarci solo alla buona sorte ma dobbiamo incoraggiarla, dobbiamo guadagnarcela!
Per concludere, un’osservazione sulle etichette che spesso vengono assegnate: motociclisti pirati, scooteristi indisciplinati, automobilisti idioti. Ognuno di noi appartiene a una o più di queste categorie, ognuno di noi è libero di usare la coscienza e il cervello quando guida: smettiamola di accusare sempre gli altri e assumiamoci le nostre responsabilità, solo così possiamo cambiare le cose e sperare in un mondo con meno sangue versato sull’asfalto!