Tutto inizia quando si fa il test di gravidanza e si scopre che è POSITIVO, la donna è felice in questo momento e la prima cosa che fa dopo averlo comunicato al proprio uomo è telefonare al ginecologo e fissare un appuntamento, inizia così una piccola trafila uguale per tutte, esami del sangue, ecografia, test sulle malattie ecc... e naturalmente quasi nessuna pensa a parlare con il proprio ginecologo della propria passione e così non sa che fare al pensiero:
POSSO ANDARE IN MOTO?
Quasi sempre lo si chiede ai parenti, agli amici, alle persone che condividono la stessa passione e spesso lo si cerca anche su internet.
Le risposte puntualmente si dividono tra il SI e il NO e te non sai che fare.
Le risposte quasi sempre sono:
“no è pericoloso, è più importante la moto o tuo figlio?”
“no perché le sollecitazioni fanno male al feto”
“ma ne vale la pena rischiare?”
e queste frasi mettono strani pensieri in testa, e pensi che a questo punto sono tante le cose di cui dovresti fare a meno, oltre alla moto,ti fai le stesse domande per l'utilizzo della bicicletta e della macchina.
Oppure:
“si che puoi andare, se stai bene e non hai una gravidanza a rischio fino al terzo mese si può”
“si, guarda io finché non avevo la pancia che dava fastidio andavo”
“si, ma con cautela”
Ma cosa ne pensano i ginecologi?
Anche qui si trova di nuovo il SI ed il NO, dipende dal ginecologo, ma ho notato parlando con amiche e frequentando qualche forum che sono in pochi a spiegare la motivazione del SI o del NO, quasi sempre sono risposte secche e senza motivazione.
La mia ginecologa ed altri (e ce ne sono pochi) ti rispondono:
Signora, in effetti non è lo scooter o la moto in sé a COSTITUIRE pericolo per la gravidanza, ma tutto quel che può succedere, dobbiamo riconoscere che la moto/scooter è obiettivamente più pericoloso dell'auto, vuoi per le buche, vuoi per gli altri che possono venirci addosso, vuoi anche per cadute accidentali, macchie d'olio, strada bagnata, ecc (chi non è mai caduto?). Quindi si tratterebbe solo di prudenza nei confronti di possibili accidenti... decida lei!
Perciò iniziamo a dire che non è vero che non si può andare in moto, si può andare, ma bisogna tener conto dei rischi, a questo punto tu futura mamma sei cosciente e decidi.
Secondo me una distinzione va fatta se trattasi di moto o scooter, infatti il primo ha il serbatoio che potrebbe dare fastidio nel secondo caso no!
Io personalmente sia del primo che del secondo sono andata in moto per un breve periodo (diciamo i primi mesi)! Ma ero consapevole che in sé il rischio non era la moto ma tutto il resto!
Superata questa fase della decisione se andare o no in moto/scooter (qualunque sia stata per te sappi che hai preso la decisione giusta e non ti devi giustificare), si arriva alla fine della gravidanza ed hai tra le braccia il tuo pupo/a, bello/a di mamma e papà.
Qui inizia un'altra problematica, ALLATTAMENTO AL SENO come faccio ad andare in moto se allatto!
Per i primi mesi è difficile conciliare le due cose perché dipende molto dal bimbo (utilizzo il termine bimbo generico) se è regolare o no nei pasti e già perché ci sono mamme fortunate (come me) che ogni tre ore il bimbo mangia e dorme e mamme che ogni ora sono ad allattare il proprio bimbo.
Questo dipende molto dalla quantità e consistenza del latte, dipende dal bambino se è pigro o no, dipende da quanto stress la mamma trasmette al proprio figlio, ecc..
Potremmo andare avanti ore ed ore a cercare spiegazioni del perché il bimbo ha bisogno di attaccarsi ogni momento, ma ci sono molti pensieri in merito ed analizzali tutti non mi sembra il caso.
Se si decide di farsi un piccolo giro e si è consapevoli che il bimbo ha un'autonomia di qualche ora il gioco è fatto, si lascia il bimbo ad una persona fidata e mentre lui dorme
te ti svaghi per un'oretta
e torni in tempo per allattare e ritornare alla routine.
Se si decide di farsi un piccolo giro e si è consapevoli che il bimbo ogni ora deve attaccarsi perché strilla di continuo allora, partendo per tempo ogni volta che si stacca bisogna tirare del latte con il tiralatte
in modo da poterlo anticipare ed utilizzarlo in vostra assenza, vi conviene lasciarne un biberon pieno,
magari non lo beve tutto, ma non si sa mai.
Un consiglio, utilizzate un tiralatte manuale ci va più tempo ma è molto più delicato di quello elettrico.
Se si decide di sparire un po' di ore allora, oltre a tirare il latte tra una poppata e l'altra con il tiralatte e tenerlo in luogo fresco, bisogna recuperare delle conchiglie raccogli latte chiuse,
in commercio ci sono ormai da anni, queste vi servono per non andare a riempire l'abbigliamento di latte.
I classici dischetti assorbi latte purtroppo se non cambiati spesso non tutelano l'abbigliamento sopratutto se c'è abbondanza di latte.
Ricordate che se andate via per ore ed ore di portarvi dietro il tiralatte perché mentre siete in giro dovete dedicarvi almeno un quarto d'ora per svuotare il seno dall'eccesso di latte.
Sappiate, perché non tutte ne sono al corrente, che il latte materno (dentro un contenitore in vetro o plastica dura) lo si può tenere fuori dal frigo non più di 3 ore, in frigo lo si può tenere fino a 24 ore e se non si utilizza entro le 24 ore lo si può congelare ed utilizzare entro tre mesi. Se lo congelate ricordate di indicare sempre la data di raccolta e quando lo utilizzate vi conviene utilizzare sempre quello più vicino alla scadenza.
Se invece non allattate al seno non c'è problema!!
Un altro piccolo problema è il senso di colpa che noi mamme abbiamo ogni volta che andiamo via in moto e lasciamo i nostri piccoli a casa con la persona fidata.
Io ed altre mamme per poter fare qualche giro in più abbiamo pensato che il momento giusto per uscire in moto è quando si mette a dormire il bimbo, dopo pranzo quasi tutti i piccoli dormono un paio d'ore, è vero è poco, ma lui non sente la vostra mancanza e voi non vi sentite troppo in colpa.
Mamme continuiamo la nostra passione anche se ridotta!
Spero che questo articolo possa aiutare qualche futura e neo mamma, ogni suggerimento per completare l'articolo è ben accetto e se non siete d'accordo su qualche parte se ne può discutere.