Pare che per molte delle aspiranti motocicliste uno dei problemi più comuni sia quello dell'altezza... o per meglio dire la mancata altezza. Ecco solo alcuni topic dove se ne parla:
- Sono bassa, che mi consigliate?
- Una moto adatta a me!!! (sono alta 158 cm)
- Consiglio sella: posso abbassarla?
Il grande disappunto di non toccare saldamente per terra con entrambi i piedi rappresenta un grave handicap non solo psicologico, per chi è alle prime armi.
Come ovviare? La risposta più semplice è: trovare una moto che sia già bassa di sella. Per esempio orientandosi su una custom.
eccone qualcuna:
Honda Shadow:
Yamaha Virago:
Suzuki TU 250... quest'ultima davvero tascabile:
O in alternativa una Ducati Monster:
che tra le naked è quella con la sella posta più in basso.
Ma se per caso nessuna delle moto per nanerottole ci fa battere il cuore, è possibile dover rinunciare al sogno di una vita per pochi centimetri che madre Natura ci ha negato?
In realtà esistono dei piccoli rimedi per intervenire sulla moto, adattandola alle nostre esigenze.
Innanzitutto si può intervenire sulla sella, riducendone lo spessore dell'imbottitura e qualche centimetro si guadagna così, sebbene un po' a scapito del comfort per il fondoschiena. Più che lo spessore però conviene far ridurre anche la larghezza della sella, facendola tagliare sui lati da un tappezziere. Una sella troppo larga infatti obbliga a tenere le gambe piuttosto divaricate, impedendo alla piccoletta di utilizzare a pieno regime tutti i suoi (pochi) centimetri di gamba. Con la sella sfiancata le gambe scenderanno più verticali, più dritte; in questo modo si riesce a sfruttare maggiormente la lunghezza dell'arto.
In alcuni casi sono le stesse Case costruttrici che mettono a disposizione dei kit di abbassamento della sella. La BMW lo fornisce su diversi dei suoi modelli, per esempio sulla F 650 GS e F 800 GS.
In questo caso il ribasso non viene effettuato a discapito dello spessore dell'imbottura, e può arrivare anche a 5 centimetri.
Un'altra modifica facilmente apportabile è quella alla regolazione del precarico: su moto come Honda CB 500 addirittura si può fare in pochi minuti intervenendo sulle molle che regolano le sospensioni posteriori.
Poi ancora c'è la possibilità di sfilare leggermente gli steli dalle piastre, oppure variare l'assetto del mono-ammortizzatore posteriore. Queste modifiche però non possono essere improvvisate, ma vanno eseguite da un meccanico competente ed esperto, e soprattutto senza esagerare, perché si rischierebbe altrimenti di snaturare la ciclistica del mezzo, rendendolo anche pericoloso da guidare.
Anche perché non tutte le moto sopportano ugualmente bene le modifiche: soprattutto alcune sportive non le gradiscono affatto: il loro assetto “estremo” non consente grande margine di intervento.
Capita però che anche applicando tutti i barbatrucchi qui suggeriti l'aspirante centaura, se davvero particolarmente bassa, si trovi ancora in una posizione precaria, col piede che tocca terra solo in parte... cosa altro si può fare? Ci si deve dare per vinte? No, certo. Però a questo punto si va avanti solamente se si è dotate di una grandissima determinazione e forza di volontà... e perché no? Anche fisica.
Poiché la mancanza di un saldo appoggio per terra limita molto la possibilità di fare le manovre stando sedute in sella, sarà necessario scendere dalla moto e farle tutte a mano. Si consiglia in questi casi di tirare fuori il cavalletto laterale mentre si sposta la moto, così che in caso di sbilanciamento questa si appoggia sul cavalletto e non cade per terra. E dopo qualche tempo, con la pratica, ci si farà anche l'occhio allenato, e si imparerà subito a tenersi lontane dai quei posti da dove poi sarebbe complicato uscire con le proprie forze.