Tecnica
La ruota: tipologie e componenti
Scritto da Ark91 - Pubblicato 28/09/2009 11:17
Struttura e tipologie di questo elemento, cenni alle masse sospese e non sospese.

Le ruote come ben sappiamo sono una delle parti fondamentali delle moto. Ci sono mezzi con ruote a raggi e mezzi con ruote “monolitiche”, realizzate cioè in un solo pezzo. Quest’ultime, oggi, sono le più diffuse. Ma come sono fatte e quali garantiscono migliori prestazioni?

Nella ruota di una moto troviamo anzitutto tre parti principali: il canale, il mozzo e il disco.
  • Canale: è il punto in cui è inserito lo pneumatico con delle sporgenze laterali che lo delimitano;
     
  • Mozzo: è la parte centrale interna in cui vengono montati i cuscinetti a sfere che permettono la rotazione della ruota intorno al perno;
     
  • Disco: è la parte intermedia che unisce il canale e il mozzo e può essere formata da raggi o razze.



Il cerchione è una parte fondamentale, se non la più importante dei mezzi a due ruote. Essa consente infatti il trasferimento allo pneumatico delle forze di accelerazione e frenata, permettendo quindi alla moto di muoversi e fermarsi. Deve essere naturalmente una parte resistente, con poche probabilità di deformarsi.

I comportamenti in accelerazione, frenata e curva sono strettamente collegati al peso e alla qualità dei cerchi, oltre naturalmente dagli pneumatici. La ruota in generale con tutti i suoi componenti forma le “masse non sospese”, perché si trovano sotto le sospensioni, tutto ciò che si trova invece sopra sono le “masse sospese”. Importante nella rendita delle prestazioni è il rapporto tra queste due “masse”. Il presupposto da cui si parte è che le masse sospese stanno ferme sull’asse verticale, quando la moto è in movimento, mentre le masse non sospese seguono l’andamento della strada. E’ una condizione praticamente impossibile, ma ci si può avvicinare parecchio facendo in modo che le masse non sospese siamo molto inferiori a quelle sospese; riducendo quindi al minimo il peso dei cerchioni.

Con la riduzione del peso le prestazioni migliorano, e anche decisamente. Perché?
A parità di peso le masse non sospese assorbono una potenza superiore rispetto a quella necessaria per muovere le masse sospese, perché oltre a muoversi con la moto, ruotano. Diminuendo il peso si liberano quindi più cavalli in quanto la rotazione avviene più rapidamente, con meno inerzia.

Di che materiale sono fatti i cerchi?

Il cerchio può essere in alluminio o in acciaio, materiali ovviamente molto leggeri. Per la pista viene utilizzato anche il magnesio. Anche il mozzo è sempre con questi materiali.

Anche i cerchi come le gomme hanno sigle identificative che permettono di riconoscere le loro misure. Ad esempio la sigla 3.70xJ18 indica con 3.70 la larghezza del canale e 18 il diametro del cerchio, espresso in pollici.

Prossimamente, probabilmente, tratteremo con un nuovo articolo una breve storia della ruota con alcune curiosità.
 

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Commento di: Mighee il 28-09-2009 21:01
adesso sò ke la ruota è formata da 3 parti...grassssie=)
Commento di: FiLiPpO92 il 30-09-2009 14:36
Complimenti, molto interessante.
Commento di: maclauter il 30-09-2009 17:57
Hai idea di come influiscano le masse non sospese sull'effetto giroscopio? Probabilmente la massa in rotazione h grandi effetti sulla stabilità/agilità della moto.
Ciao e complimenti per l'articolo semplice e chiaro.
Commento di: KITO il 01-10-2009 08:37
L'effetto giroscopio è una particolare condizione fisica in cui una massa in rotazione genera 2 forze uguali ed opposte che giaciono lungo l'asse di rotazione. Queste 2 forze sono dette MOMENTI
Essendo, appunto, uguali e contrapposte tendono amantenere la moto più stabile. Questo è il motivo per cui una moto parcheggiata risulti più "pesante" di quando ci si muove... perchè l'effetto giroscopico, dato dalle ruote in movimento, "aiuta" la moto a stare su.
Come influisce l'effetto giroscopio?
Maggiore è la massa, più l'effetto giroscopico aumenta...
Maggiore è la velocità di rotazione, più l'effetto giroscopico aumenta...
Per cui se la tua moto ha ruote grosse (centra anche il diametro... ma per semplificare parliamo di solo di larghezza) ad esempio 130 ant e 190 post... vedrai che a 160km/h farai molta più fatica a tirarla giu' piuttosto che a 60km/h.
Questo è il motivo per cui più o meno tutti si cagano addosso al primo curvone veloce... perchè sei abituato ad andare piano e quando inizi ad andar forte la moto non piega più!!!

Una ruota più snella, quindi, risulta più agile da controllare, ma è meno stabile... proprio perchè le asperità della strada hanno più incidenza su una ruota leggera rispetto ad una pesante.

Non c'è un meglio o peggio... dipende da come vuoi che reagisca la moto alla tua guida ed al manto stradale...

ciao
Kito
Commento di: maclauter il 02-10-2009 15:46
Grazie Kito della dotta delucidazione e degli esempi molto calzanti dei curvoni veloci verniciati di marrone. E' ovvio, aggiungerei, che l'effetto giroscopio trova una validissima applicazione nella conduzione sicura delle due ruote quando "dominato" attraverso l'uso conscio della tecnica così detta del "controsterzo". Gli interessati all'argomento troveranno ampie discussioni nell'interessante topic specifico nel subforum Tecniche di Guida.
Un salamp
Commento di: MAK1 il 01-10-2009 10:55
in un topic chiedevo come devono e quali sono le misure da prendere per il mozzo.
sai illustrarmele ?

grazie
Commento di: Kangurello il 12-08-2010 10:53
Salve,

la catena è una massa sospesa o non sospesa ?
Ed il forcellone ?

?