AndreaS79 ha scritto:
a noi attraverso l'associazione abbiamo sempre cercato di poterci difendere dalla violenza...cosa che lo stato ci ha sempre negato...tutti pensano a come risolvere il problema degli scalmanati allo stadio...nessuno a come risolvere quella delle fdo. io devo avere il diritto costituzionale di difendermi. avevo postato un po' di tempo fa un'articolo...
lo rifaccio per dimostravi qual'è a giustizia italiana:
Due anni al vigile per aver sparato ad un ladro d'auto (18/10/2006 - Segreteria SULPM Milano Città)
LADRO DI AUTOVETTURA INVESTE UN
VIGILE, L’AGENTE SPARA PER DIFENDERSI E
VIENE CONDANNATO
In data odierna si è celebrato il processo a carico dell’agente di Polizia Locale che era stato precedentemente rinviato a giudizio con l’accusa di “tentato omicidio” a seguito dei fatti del 30/04/2004 quando, all’interno del parcheggio M.M. di Cascina Gobba, nell’intento di fermare un ladro d’auto che l’aveva investito per sottrarsi all’arresto, per legittima difesa esplodeva dei colpi contro l’autovettura, uno dei quali attingeva accidentalmente un braccio del malfattore.
Nel dibattimento il Pubblico Ministero derubricava il sopracitato reato in “lesioni colpose” chiedendo la condanna dell’operatore di Polizia a mesi 3 di arresto.
I Giudici non ritenendo valida la tesi difensiva, nonché le richieste del P.M., hanno condannato l’agente a 2 anni di reclusione e al pagamento come provvisionale di Euro 5.000,00, più. ovviamente, le relative spese legali.
Il noto pregiudicato invece è stato condannato a 1 anno di reclusione solo per il furto dell’autovettura, in quanto prosciolto dalle accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. (pena peraltro sospesa grazie al recente INDULTO).
Il SULPM di Milano nell’esprimere massima solidarietà al collega, reo solo di aver fatto il proprio dovere, stigmatizza questa assurda sentenza, grazie alla quale la vittima si è trasformata in carnefice.
Il SULPM oltre a mettere a disposizione il proprio studio legale per il procedimento di Appello, darà attuazione a tutte quelle iniziative atte ad aiutare economicamente il collega colpito dalla incomprensibile sentenza.
Si sollecita fin d’ora il Comando e l’Amministrazione Comunale ad attivarsi concretamente a sostegno del proprio dipendente.
Appare evidente che Sentenze come questa demoralizzano e demotivano oltremodo il personale impiegato giornalmente nel contrasto alla microcriminalità, significando che ancora una volta si evidenzia l’assoluta mancanza di tutela degli operatori di Polizia, lasciati sistematicamente da soli ad affrontare gli oscuri meccanismi della giustizia italiana.
MA,SIAMO SICURI CHE GIUSTIZIA SIA STATA FATTA?????
Sembra ci sia un disegno ben preciso dietro queste assurde sentenze. L'indulto poi è stato vergognoso. Tutti gli sforzi fatti dalle forze dell'ordine per assicurare alla giustizia dei malviventi, completamente resi inutili da un provvedimento indegno. Sembra che in Italia tutto proceda alla rovescia!!!