Ciao ragazzi, non mi presento perchè ero già utente del forum (chissà con quale nick e quale mail), ma è un piacere leggervi e tornare qui nell'idea di placare quella che è una piena crisi "astinenziale" ma anche esistenziale (più che consigli tecnici qua ci servirebbe uno psicologo specializzato in motociclismo
).
Presento qualcosa di me nell'idea di trovare magari qualche utente con un percorso simile al mio che possa capirmi e aiutarmi.
Le 2 ruote sono una passione vecchia, iniziata a 6-7 anni di età e ciclicamente ripresentatasi nel corso degli anni. Oggi, dopo 30 anni di svezzamento, la scimmia è tornata, ma stavolta è un pò diverso.
Negli anni ho avuto le seguenti:
1) Grizzly Malaguti: la prima moto, ero proprio piccolo piccolo quando imparavo le basi del giardinaggio con la ruota posteriore
;
2) Aprilia Red Rose 50 cc: la prima moto a grandezza naturale;
3) Aprilia Red Rose 125 cc: il primo "bolide" (non mi chiedete come quel motore Rotax potesse spingermi a 170 Km/h e mi faceva fare le penne nonostante un telaio custom, ma lo faceva!);
4) Ducati Monster 696 plus: la prima moto "seria". L'ho avuta per un annetto mi ha fatto innamorare di Ducati;
Pregi:: esteticamente più che carina, ciclistica facilissima, un gatto, la butti dove ti pare. Perdona tanto, ti permette di imparare senza necessariamente farti ammazzare. Cavalleria giusta, non è ferma nè spaventosa. E' stata la moto perfetta per quel momento e quel livello di esperienza con le moto sportive.
Difetti: Plasticosa, le mancava tutto il fascino del vecchio monster. Quel serbatoio plasticoso con le cover intercambiabili tipo cellulare non le ho mai gradite. Freni superbi rispetto ad una giapponese, ma ancora non avevo capito cosa fossero dei freni veri. On-off fastidioso, mi disturbava la riaccelerazione in curva che strattonava "sporcando" la traiettoria (accorciai i rapporti per evitare che la prima fosse troppo sù di giri e la seconda troppo giù per uscire più veloce in curva). Dopo un annetto però, mi serviva altro. E il fascino per il vecchio mi tentava in continuazione.
5) Yamaha R6: un pezzo di ferro, vuoto ai bassi, alti inutilizzabili per le colline che piacciono a me. Non frena. Ciclistica così e così. Un ottimo mezzo per ammazzarsi in strada. Avuta in pagamento da un cliente al posto della parcella, rivenduta dopo 2 settimane;
6) Ducati Monster S4 Senna molto taroccata: e qui è scatttato l'amore e la paura. O quel mix delle 2 che sa diventare una droga. Da quel 696 un pò bicicletta mi trovai il pacco su un mostro vero, preso in quel dell'Emilia dove si mangia pane a motori, taroccata un pò ovunque (ricordo poche cose ma è importante citarle per capire come la mia senzazione dell'S4 fosse condizionata da una moto che probabilmente dell'S4 orignale aveva ormai poco. Ricordo scarico completo di centralina e collettori maggiorati, volano alleggerito, frizione antisaltellamento ducati performance, pompe freni da 21, sospensioni, anteriori, semimanubri, lavori sulle camme, i cilindri e molto altro che non ricordo, a parte molto carbonio ed ergal). Dopo un annetto per un problema ebbi da aprire il motore, e allora il mio meccanico di fiducia mi disse: la spingiamo un altro pò? Ed ecco che passai da un 916 spinto ad un 996 spinto).
Pregi: la mia S4 così configuarata era una moto che staccava le braccia a tutti i regimi, pur con un'erogazione resa fluidissima per dare il miglior controllo in accelerazione in uscita di curva, dei freni assurdi (arrivavo e mi fermavo dai 200 in un niente...in pista è!), una precisione di guida da brividi. Un mostro. Precisa come un rasoio,. Incazzata nera. Appena accesa ti faceva svenire per il sound, ti diceva: dominami se ci riesci. E non era facile dominarla la signora. Si, perchè era una vera signora. Per me, era IL DUCATI MONSTER che avevo sempre cercato. In giro faceva girare chiunque, il rumore mai sentito a quei livelli si propagava a distanze enormi. Attirava l'attenzione e l'ammirazione di chiunque, uno di quei mezzi che alla vista, all'udito ti viene proprio da dire "che mostro!" E incuteva paura e rispetto da tutti i centauri con cui uscivo, anche più esperti e manici di me che quando la provavano scendevano coi capelli bianchi. Tutto il mio rispetto a quello che è stato il vero mostro nella mia storia.
Difetti: Precisa come un rasoio si, ma anche pericolosa come un rasoio se usato male. Non ti perdonava niente, se arrivavi un minimo lungo la 696 la mettevi di fianco o comunque aggiustavi, se sbagliavi con l'S4 potevi farti solo un veloce Ave Maria mentre maneggiavi tutto ciò che potevi per sfruttare tutte quelle migliaia di euro in ciclistica che avevi sotto il pacco. E devo dire che tra freni e ciclistica (e una dose industriale di culo) ne sono sempre venuto fuori incolume. Stiamo parlando di situazioni in cui passavo giapponesi leggendo 260 Kmh sul tachimetro (sempre in pista, ovviamente..).
Pesante, parecchio, complice anche i semimanubri, fare una manovra era una croce. Difficilmente gestibile. Vuole una guida molto fisica, una signora da prendere di forza da chi ha forza ed esperienza. Dire che mi ci sono divertito è poco, mi ha regalato soddisfazioni che probabilmente non proverò mai più nella vita. Perchè? Ecco il perchè:
Arriva mia figlia, e che si fa d'accordo con la moglie? Si vende la bestia nera, quella che a ogni uscita pur vestitissimo come andassi a Monza la moglie non sa se torni perchè ragazzi, la testa ce l'ho sempre avuta ma quando sotto il pacco hai un mezzo che va...il gas lo apri e il resto è ipocrisia. Con una moto così a passeggio non ci vai perchè la rabbia che tira fuori un 4 valvole sui generis mentre sei piegato sul serbatoio e ci metti tutta la forza che hai per gestirla, ti fa letteralmente sbavare e sapete che non si può resisterle. Almeno, io non ci sono mai riuscito e invidio (ma anche non capisco) chi ci riesce.
7) Arrivano un Suzuki Gsxr 750 e un Beverly 500, in permuta da un tizio che vuole la mia S4. Io penso ok, il Suzuki me lo spupazzo un pò e poi lo vendo, col Beverly ci giro per andarci a comprare i pannolini. Il Suzuki Gsxr è stata una scoperta abbastanza piacevole, non infruttabile come i 1000 supersport, ma non spenta ai bassi come le 600, una signora moto rispetto alle altre giapponesi provate. Certo, era sempre una jappo con tutti i difetti che un ducatista non potrebbe sopportare a lungo. Dopo poco, venduta.
Ed eccomi qua, pur dopo il secondo figlio, che la scimmia delle 2 ruote silente per qualche anno, torna immancabilmente a rodermi lo stomaco e mi dice: è il momento
Perchè questa storia? Guardando un pò in giro non ho ben chiaro cosa acquistare. Sono partito dall'idea di una moto tranquilla, di quelle da tutti i giorni. Penso di essere stato fortunato a poter raccontare tante cose quando amici centauri non lo sono stati altrettanto. E penso che vada bene così. Non voglio correre più. Poi quando inevitabilmente torno a guardare in casa Ducati, penso:
a) Monster 900, magari un cafè racer esteticamente bello e particolare. Ce l'aveva un amico il 900 se in prestazioni col mio 696 stavamo li, il rombo del 900 e il din din della frizione e i freni serie oro si sentivano (a dispetto un pò della ciclistica, il 696 è un gatto). Poi però dico: sceso dal tuo ultimo monster, ti basterà quel 900, pur a passeggio (e magari in uscita a qualche pieghetta leggera proprio ogni tanto
)?
b) Monster S2R 1000: l'alternativa più sensata alla precedente, proprio per colmare quel gap di potenza da non farmi pentire della scelta. L'aspetto estetico mi fa impazzire, la linea pulita senza termosifone non mi dispiace affatto (il termosifone non lo sopportavo tanto sull'S4), il 2 valvole raffreddato ad aria magari mi fa risparmiare e i soldi sono un fattore (sia per acquisto che per manutenzione...la moglie l'ho mezza convinta dicendole che ci spendo poco, giusto per avere un mezzetto a due ruote per andare al bar...). E poi è il millone due valvole nella sua massima espressione, in ottica collezione (è possibile che pian piano ce ne metta vicino un altro paio) ci dev'essere no? Difetti? Forse in quel "sorpasso" il 4 valvole potrebbe mancarmi...ducati mi piace in tutte le salse, ma un amante del 4 valvole lo considera come un urlo ducati che sul 2 valvole ti godi solo a metà, perchè quando il 4 valvole arriva a 7000 giri non ha finito neanche per sogno e l'urlo e la spinta ti mandano letteralmente in estasi...chi le ha avute entrambe sa di cosa parlo. Ma qui, con un s2R 1000, la scimmia che andrei ad alimentare si allontana un pò dallo scopo...quello di non farmi male e nemmeno di frustrarmi ogni giorno a far stare fermo un mostro che ti urla di accelerare un pò. E' la moto giusta? E' il miglior compromesso tra la voglia di sentire quel ruggito e una spinta "staccabraccia", o è una roba simile al mio vecchio 696, con un pò più di coppia e carattere ma molto meno agile del 696?
c) S4R: nell'idea "vai di S2R 1000, a sto punto prenditi un S4R staccabraccia e zero pippe sui limiti della precedente (quel senso di fermo arrivato a 6-7000 giri, come un orgasmo che fai finire sul più bello!)". Cavalli e ciclistica di primo ordine mettono in mano a te il limite. Questo è un vantaggio, ma anche un problema per me che ho il cuore spaccato in due tra senso di responsabilità personale e verso la famiglia e voglia di sentirti staccare le braccia dai manubri.
Una disputa della serie "fatti bastare la S2R1000, sperando che non la trovi troppo spenta, o al contrario pericolosa per la sua erogazione più concentrata e meno fluida e distribuita sui giri dell'S4R" e "vai di S4R e non te ne pentirai" (sperando di avere ancora più testa sulle spalle su una moto che a passeggio comunque significa andare a 150 all'ora, in curva aprire vuol dire scatenare l'inferno, e farsi così salire la voglia di correre a ogni curva che non vorrei farmi salire per niente).
Cambia moto? E si, ma io sono demo-sound e desmo-spinta dipendente. Come diavolo la risolvo sta cosa?
Poi arriva l'dea di guardarsi in giro un pò di più, e trovo lo Scrambler. Guardo un pò, e l'800 non mi convince, arrivo quindi al 1100. Bella sta motina che sembra d'epoca come piace a me (valutavo infatti anche un più modesto ma fascinoso 900 con din din a corredo, cafè racer). Il 1100 avrebbe quel brio per farmi passare quello sfizio da curvetta domenicale, magari in tranquillità, un minimo di fuoristrada che non mi dispiace, e lo stile di guida più da Urban Bike che mi inciterebbe ad apprezzare le 2 ruote per qualcosa di diverso dalle uscite forti dalla curva...tornare ad apprezzare le 2 ruote anche a passeggio, in quella posizione di guida che non ti urla contro di dare gas a manetta, in quello stile che ti fa godere di qualcosa di diverso mentre su un pompone (s2R o s4R che sia) non so quanto resisterei prima di spalancare il gas. La moto perfetta forse per questo mio problema esistenziale. E allora? E allora uno scrambler 11100 costa una sassata (anche senza gli Ohlins che su 80-90 cavalli all'albero non so che senso abbiano) e non c'è modo per me di fare un passo simile (con la moglie si partiva dall'idea di spendere poco poco giusto in alternativa ad uno scooterone..no way di arrivare al range 6.000-8.000 euro).
Per i i "di più è sempre meglio" non mi sparate per favore roba tipo S4RS. E' bellissima lo so, è veloce lo so, è ciclisticamente un fenomeno lo so (che se non sei un manico in pista e non vai in pista, per strada la usi come l'S4R), ma voglio veder crescere i figli.
Mi manca quel rombo assordante a scarichi aperti, quel din din della frizione, e quella spinta poderosa. Ma possibilmente, vorrei un mezzo che non mi risvegli voglie troppo corsaiole ma sappia compensare a questa mancanza regalandomi un piacere di guida diverso.
Che faccio ragà? S2R1000? Faccio carte false per uno Scrambler 1100? Cerco ancora altro?
Chi ha avuto crisi simili come ha risolto con soddisfazione?
Ps: qualche s2R 1000 o scrambler 1100 a Frosinone o Latina da farmi provare?
Forse, tutto considerato, un 600-620-750-900 cafè racer da spendere poco e godermi la bellezza e il suono desmo senza fare lo schizzinoso sulle prestazioni? E magari in ottica collezione in futuro ci metto vicino un S2R (con i termi certo, ma così com'è che è bello così)
