Annunciata dai social, rilanciata dal tam tam mediatico, riportata dal telefono senza fili, in diretta streaming da Cologno Monzese, sponsorizzata dai VIT's, ecco la gita di primavera nelle valli bergamasche: "Presolana e dintorni"
Fino a venerdì il topic non si è visto, ma le voci di corridoio su questo giretto erano così pressanti che le adesioni sono fioccate come se piovesse (o piovute come se nevicasse, insomma... quella roba lì).
Domenica mattina, complice il cambio dell'ora e la serata del giorno prima (non esco mai... proprio quando si dorme un'ora meno?
), dopo aver dormito circa 4 ore, suona la sveglia per essere puntuali al ritrovo all'AdS Brianza Sud (direzione Belgrado, as usual 
).
Sto per uscire dal garage e sono già in ritardo. Devo ancora fare benzina che, come tradizione tinga, al ritrovo si arriva benzinati, colazionati, fumati, bisogni fisiologici espletati (Ah, no... stavolta non l'hanno scritto!
).
Rifornimento lo faccio lo stesso, colazione no... tanto ci troviamo all'Autogrill. Ricevo un messaggio da Paolo (ElVufero) che mi annuncia di essere in ritardo anche lui
.
Percorro le 50 miglia che mi separano dal resto della truppa a velocità non proprio da codice, c'è poco traffico... ti credo, è praticamente l'alba!
Alle 8.59, preciso come un orologio cinese, spengo la moto davanti a Klaus, Giulio e Marco (firefox). Gentilissimi mi hanno aspettato per fare colazione, me lo dicono anche... ma non capisco e mi avvio da solo verso il bar. La giornata comincia bene!
Mentre facciamo colazione entrano al bar anche ElVufero e Marco (una new entry per il Tinga), quando usciamo il gruppo è completo: sono giunti anche Max e Francesca.
Non ci resta che partire e raggiungere Beppe a Bergamo. No, qualcuno deve fare rifornimento... ma al ritrovo tinga non si arriva benzinati, colazionati, fumati, bisogni fisiologici espletati (Ah, no... stavolta non l'hanno scritto!
).
Bergamo è raggiunta in un attimo, saluti e convenevoli con Beppe e si parte lungo il dedalo delle tangenziali orobiche direzione lago d'Iseo.
Qualche rotonda e un po' di traffico e il gruppo si spacca: lombardi davanti, piemontesi ad inseguire. I piemontesi sbagliano una rotonda, poco male, la direzione è nota: puntiamo Sarnico e dopo pochi km ritroviamo il resto del gruppo che si era fermato ad aspettarci. Tutti meno Klaus che era invece tornato indietro a cercarci
. Ricerca infruttuosa... lo avvertiamo che il gruppo si è già riunito.
La sponda destra idrografica del lago d'Iseo è sempre molto scenografica, peccato che la strada un po' stretta non la faccia godere al massimo.
Sosta tecnica a Lovere (cambio liquidi) e di nuovo in sella alla volta del passo della Presolana dove decidiamo di pranzare.
Sulla statale si rende necessaria una sosta carburante, ma non si doveva arrivare benzinati... ah, no, non era scritto...
poi mi rendo conto di aver fatto 180 km, faccio un rabbocchino anche io, va! 
La gloriosa K100 di Marco (new entry) si rifiuta di partire. Nessun segno dal cruscotto. Prova e riprova, le spie si accedono ma la moto no. Si procede alla "vecchia maniera": una poderosa
spinta e il 4 cilindri a sogliola riparte.
Saliamo per la panoramica (e motociclisticamente piacevole) strada che da Cividate Camuno conduce a Croce di Salven, scendiamo verso la val di Scalve per la panoramica e un po' strettina via che conduce a Dezzo. Da Dezzo alla Presolana la conosciamo e ce la godiamo, nonostante le gallerie...
A Donico è d'obbligo un saluto alla location del Lumbartinga, speravamo di pranzare là ma il ristorante è chiuso fino a Pasqua, è aperto solo il bar. Abbiamo voglia di casoncelli e specialità bergamaschi... e questo ci fregherà!
Risaliamo al passo, al primo ristorante c'è da aspettare una quarantina di minuti (abbondanti) per un tavolo, il ristorante del Passo invece ha posto.
Buona parte dei commensali ordina i casoncelli che, alla prova del piatto, si rivelano asciutti (la loro caratteristica dovrebbe essere quella di navigare nel burro) e soprattutto pochi!
Tocca ordinare anche qualcos'altro... la pausa si fa lunghetta, qualcuno prende il dolce, caffé e conto.
Meno male che non volevo spendere troppo e mangiare leggero
Ripartiamo. Di nuovo la gloriosa K100 di Marco si rifiuta di partire. Di nuovo nessun segno dal quadro. Tocca un cavo di qua, tocca un cavo di là e finalmente il quadro si accende e il quattro cilindri romba.
Scendiamo a Ponte Nossa, c'è traffico e fa caldo. Mi fermo per togliere almeno uno strato, nel frattempo il resto del gruppo è all'incrocio verso il passo Zambla. Li raggiungo e saliamo. La strada per il passo Zambla è sempre una goduria!
Arriviamo in cima, qualche foto, un caffé, un po' d'acqua (al bar che la fontanella è chiusa), facciamo per ripartire visto che a qualcuno è venuta la malsana idea di fare Val Taleggio e culmine di San Pietro ma la Kawasaki di Giulio ha la gomma posteriore a terra.
Si crea subito un gruppo di autoaiuto
, chi ha il kit riparazione, chi ci mette la sapienza nel trovare il buco, chi fornisce la bottiglietta d'acqua per bagnare la gomma e scientificamente trovare la foratura. In tipico stile italiano dove uno lavora e almeno quattro guardano ripariamo la foratura in men che non si dica, gonfiamo alla bell'e meglio con le bombolette di CO2 lo pneumatico e ripartiamo verso valle 
.
Val Taleggio abortita per sopraggiunti limiti di tempo e, soprattutto, per scortare Giulio verso casa.
A Zogno sosta tecnica in una stazione di servizio, chiusa. Avremmo bisogno di un compressore e un manometro per gonfiare meglio la gomma ma non c'è. Una rapida occhiata allo pneumatico e notiamo che è di nuovo a terra.
Una seconda foratura è un caso più unico che raro, inizialmente pensiamo si tratti semplicemente di gonfiaggio insufficiente. Per toglierci ogni dubbio, visto che c'è un rubinetto, ritentiamo con il metodo scientifico ma l'unico risultato è la quasi incazzatura di quello che scopriremo essere il proprietario della stazione di servizio che ci guarda storto dall'interno di un garage.
Nel garage c'è fortunatamente un compressore, il benzinaio ci permette di gonfiare la gomma ed ecco che il caso più unico che raro si palesa: c'è un secondo foro.
Nuovo intervento con lo stesso cliché del precedente (uno lavora e gli altri guardano
), questa volta abbiamo a disposizione il compressore per il gonfiaggio e quindi la riparazione viene effettuata a regola d'arte. Giulio rientrerà a casa con la gomma alla giusta pressione (un ultimo controllo nel garage di Klaus confermerà).
Da Zogno si rientra, saluti a Beppe ad Almé, qualcuno si ferma ancora all'AdS Brianza Nord.
Un'altra bella giornata targata Ting'avert, nonostante (o forse grazie anche a) i contrattempi. Un bel gruppo unito, le moto, i paesaggi: questa è la ricetta per una domenica rigenerante!
che moto Italiche spettacolari
