Dopo la buona riuscita delle prime due edizioni e la mancata organizzazione dell'edizione 2017 causa assicurazione già sospesa per gomme finite, eccomi ad organizzare la terza "Ognissanti sull'Appennino", posticipata per l'occasione a domenica 4 Novembre dato che il giorno dei santi il meteo è stato pessimo.
L'Appennino è una costante di questa uscita di più o meno fine stagione e le strade "alla bastiancontrario" anche.
Domenica il ritrovo è a Voghera, questa coincidenza permette al buon dea90 di farsi un giro con noi dopo molto tempo! Puntuali come orologi svizzeri, quello del vufero un po' indietro, ci troviamo al distributore convenuto all'ora preventivata in tre, dea90, ElVufero68 (habitué del giro di Ognissanti) e il sottoscritto. Il tempo è nuvolo ma non piove. Rifornimento, colazione al vicino circolo Medassino (ché il bar inizialmente scelto dal Vufero - nonché il primo incontrato - veniva sconsigliato da dea90, insider vogherese da lì soprannominato "casalinguo di Voghera", e quello consigliato dall'autoctono si rivelava chiuso), si fanno le 10:40. Ma sì, prendiamocela comoda che le giornate sono lunghine...
Usciamo da Voghera e risaliamo la valle Staffora fino a Varzi prima di trovare, finalmente, due curvette degne di tale nome. Peccato per le condizioni dell'asfalto, ma lo sapevamo già! Arriviamo comunque al passo del Brallo allegramente. Sosta veloce in cima senza nemmeno scendere dalle moto giusto per scambiarci le impressioni sulla strada e ripartiamo alla volta dell'Emilia Romagna e della Val Trebbia che raggiungiamo in quel di Ponte Organasco e risaliamo fino a Ottone. Qui iniziano le stradine, ci inerpichiamo infatti verso il valico del Pescino che raggiungiamo attraversando altri tre valichi "minori" percorrendo in costa alcune vallate laterali della Val d'Aveto rimanendo sopra uno strato abbastanza denso di nubi che staziona verso il fondovalle. Le strade finché si resta in Emilia Romagna sono discrete, al passaggio in Liguria diventano dissestate e scivolose. Al valico del Pescino fa qualche goccia di pioggia e la nostra sosta si riduce al minimo indispensabile per fare qualche foto.
Scendiamo verso la val d'Aveto passando per Vicosoprano, Vicomezzano e Alpepiana quindi costeggiamo il fiume Aveto su strada divertente fino alla confluenza nel Trebbia e proseguiamo fino a Marsaglia. E' l'una e mezza passata, l'appetito si fa sentire, il bar Primo ci offre degli ottimi panini con la coppa e anche la possibilità di vedere la MotoGP. Comincia a piovere in maniera decisa. La pioggia e la prima posizione di Valentino Rossi ci tengono al bar più del previsto; peccato che Valentino cada a 4 giri dalla fine mandando in fumo la possibilità di lottare con Marquez per la vittoria del GP di Malesia. Finita la gara la pioggia è calata un po', ci rimettiamo in moto verso la seconda parte di stradine.
Saliamo verso Coli, Agnelli e la Sella dei Generali che raggiungiamo avvolti da una nebbia che nemmeno in Valpadana a Gennaio! Non si vede nulla... i miei compagni d'avventura sono però euforici per la situazione: sarà colpa della coppa?
Proseguiamo verso il passo di Santa Barbara sempre immersi nella nebbia, il colle lo vediamo solo grazie all'immensa statua dell'Angelone e ci fermiamo a fare qualche foto "artistica".
Si va verso Farini e la val Nure, Paolo si mette in testa al gruppo e, da buon vercellese, nonostante la nebbia mantiene una discreta andatura tanto da non fermarsi nemmeno al passo della Cappelletta! Man mano che si scende la nebbia dirada, la strada resta comunque bagnata ma, nonostante tutto, riusciamo a fare una discreta andatura.
Tra Farini e Bettola decidiamo che non è il caso di fare anche il passo del Cerro, rischiando di riprendere l'acqua e di incappare nel buio e proseguiamo verso Piacenza e l'autostrada. Ancora una sosta per berci un té caldo (o una birretta a seconda delle preferenze) e salutarci. Poi noiosa autostrada verso casa.
A volte, sulle stradine dissestate delle nostre montagne, mi chiedo chi me lo faccia fare... poi riflesso nello specchietto retrovisore vedo un sorriso a 32 denti e non saprei darmi miglior risposta!
Anche questa edizione dell'Ognissanti sull'Appennino si è conclusa in gloria. Alla prossima!
