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Inviato: 7 Giu 2017 23:26
Oggetto: [Report] Sterrati Svizzeri: Croix de Coeur - 2/06
Ricordati di santificare le feste. Mi pare dica così uno dei dieci comandamenti. In questo 2017, da quando ho tirato fuori la moto dopo il letargo invernale, ho cercato di obbedire al comandamento con un giro.
Scusate la blasfemia.
Venerdì 2 Giugno bisogna rendere omaggio al passo del Gran San Bernardo appena riaperto, quasi last minute propongo un giro su strade svizzere quasi tutte nuove per me, comprendendo anche un po' di sterrato.
Non so se è lo sterrato, il last minute, il ponte che invita parecchi a tre giorni fuori porta, fattostà che ci ritroviamo iscritti solo l'amico Paolo (ElVufero) e il sottoscritto.
Appuntamento alle 9.30 al casello di Nus. Esco di casa con 10 minuti di ritardo, devo ancora fare benzina, durante il rifornimento mi arriva un messaggio di Paolo che avvisa di essere in ritardo. "Non ti preoccupare, anche io" è la risposta.
Pallostrada fino a Nus con poco da segnalare (ad eccezione del salatissimo pedaggio, ma lo scoprirò solo qualche giorno dopo) e, una volta uscito, vedo Paolo già in attesa e non da solo: a fargli compagnia ci sono Massimo (max-67) e Catherina da Biella con la loro Guzzi Stelvio.
Saluti e quattro chiacchiere, c'è per tutti la necessità di inquinare un po' il sacro suolo della valle d'Aosta (sono quasi svizzeri per la loro pulizia) ma in fondo è tutta natura! Paolo ci preoccupa un po' sfoggiando un tubetto di pomata... poi ci dice essere contro lo sfregamento ché gli fa male il soprassella. Non molto rincuorati da questa sua affermazione meditiamo se sia il caso di lasciarlo lì e tenere le dovute distanze
Partiamo alla volta del Gran San Bernardo, il primo pezzo tra statale e mega gallerie di circonvallazione di Aosta non è nulla di che, poi comincia il divertimento: strada larga, curvoni goduriosi, asfalto in ottime condizioni. Arrivo in cima senza nemmeno accorgermene. Lo zio Berny dà sempre un sacco di soddisfazioni. Il rito del caffé all'hotel Italia subisce un mutamento, l'hotel è ancora chiuso ma di fronte c'è un chioschetto gestito da una piacente donzella che offre del buon caffé oltre ad altri generi di conforto, Paolo ne approfitta facendosi preparare un panino per il pranzo al sacco.
C'è anche il tempo per fare dell'ironia sul parcheggio di Étroubles, è la seconda volta che vedo lì fermo un gran gruppo di Mukke BMW GS: non è un parcheggio, è un pascolo!
Salutiamo Max e Catherina che non faranno tutto il giro con noi, dandoci appuntamento per il pomeriggio sotto la Croix de Coeur e partiamo per la discesa verso Martigny. Invece della solita strada deviamo per Champex le Lac trovando un ottimo percorso "curvoso" con il culmine occupato da un pittoresco lago. Qualche lavoro in corso, in Svizzera non è festa, ci rallenta un po' ma ci permette anche di scattare foto al lago (in realtà le ha fatte Paolo...). Superiamo il col de Champex e per una stretta strada ricca di tornanti raggiungiamo Martigny e, in prossimità della rotonda dei colori primari, ribattezzata rotonda Bertran , facciamo rifornimento. Da casa avevo già percorso 260km, l'occasione di un po' di benzina a prezzi svizzeri non si rifiuta mai anche perché sul nostro percorso non prevedo distributori per un po'.
Da Martigny saliamo lungo una panoramica strada sul versante sinistro della valle del Rodano in direzione col de Planches. Il tentativo di svoltare letteralmente "a casa di qualcuno", mal interpretando le indicazioni del navigatore, è lo spunto per una sosta foto: si può osservare dall'alto la piana di Martigny e la deviazione che fa il fiume verso nord prima di gettarsi nel lago Lemano.
La strada stringe e sale, in poco tempo siamo al Col des Planches. Saliamo verso il Col du Tronc e, dopo poche centinaia di metri, inizia lo sterrato: uno sterrato svizzero, livellato, compatto e ben tenuto. Ho trovato strade asfaltate in Italia in condizioni peggiori!
Il col du Tronc si trova su un tornante, la strada non lo attraversa ma lo sfiora, in mezzo a un bosco di larici che incornicia scorci sulle cime innevate delle montagne circostanti. Questo è uno degli ambienti bucolici che prediligo, mi dona una sensazione di pace e tranquillità che pochi altri ambienti riescono a trasmettermi. Ci fermiamo qui a pranzare, abbiamo con noi la colazione al sacco, e discettando del più e del meno ci rilassiamo godendoci anche la leggera e molto apprezzata brezza.
Ripartiamo, ancora su facile sterrato verso il col du Lein che raggiungiamo in breve tempo. Solo una breve sosta foto e poi scendiamo verso Saxon, dapprima su fondo naturale poi su asfalto. Nella piana del Rodano ci assale il caldo che è tipico di queste zone in estate, la stagione è precoce e ce ne rendiamo conto anche da questo, poco prima abbiamo fatto una provvidenziale sosta per liberarci da strati inutili di abbigliamento. Da Saxon a Riddes nulla da segnalare, calma (e strada) piatta. Saliamo quindi verso La Tsoumaz, stazione di sport invernali e, dapprima su asfalto quindi su fondo naturale imbocchiamo la strada che ci porta ai 2174 metri del Col de la Croix de Coeur.
Lo sterrato non è bello come il precedente, pur non essendo difficile. Né io né Paolo abbiamo moto da enduro o gomme tassellate ma con un po' di attenzione a dove si mettono le ruote saliamo senza particolari problemi. Incrociamo un endurista su Suzuki gialla e in cima un altro motociclista in sella ad una nuova Africa Twin con gomme tassellate. Un altro incrocio avviene con il pullmino di servizio dei parapendio che partono dal colle.
Giunti in cima troviamo ad attenderci Max e Catherina. Scendo dalla moto con un gran sorriso di soddisfazione per essere arrivato fin quassù con una moto stradale con le gomme quasi alla frutta ed esclamo un "con le tassellate son capaci tutti!" forse tirandomela un po'...
La vista dal colle è molto bella, peccato per le nuvole che non ci permettono di gustarci appieno il panorama che spazia dal Grand Combin alle Grandes Jorasses. Apprezzabile il visore panoramico con le indicazioni dei nomi delle vette, strumenti del genere in Italia, meno sofisticati, funzionano a monetine, questo è fruibile gratuitamente.
Decidiamo di comune accordo di soprassedere alla visita al Lac de Mauvoisin, un po' perché l'ultimo pezzo di strada è ad accesso vietato, un po' perche nuvoloni neri si addensano sopra le nostre teste. Scendiamo a Verbier, Villette, Vollèges e Sembrancher e risaliamo al Gran San Bernardo. Qualche foto alla neve ancora presente sul passo, al lago ghiacciato, un caffé questa volta al bar du Lac (per usufruire dei bagni scoprendo solo dopo che ve ne sono di pubblici sul piazzale nuovi e pulitissimi) e si scende in valle d'Aosta con l'intenzione di percorrere la statale.
Poco prima di Bard una sosta per rinfrescarci un po': il caldo è soffocante e siamo solo a inizio giugno. Max ci propone di concludere la giornata andando a mangiare qualcosa a Bornasco, vicino a Biella, al Motobrülè, raduno bikers organizzato dal gruppo Gattolupo. La proposta viene accettata all'unanimità e verso le 19:00 siamo "con i piedi sotto la tavola", peccato che la cucina sia ancora chiusa... attendiamo un po' ma l'attesa viene premiata da un ottimo panino "lurido" con salamella e peperoni ben imbottito e da un altrettanto buona birra Menabrea (orgogliosamente made in Biella) che mangiamo e beviamo con piacere prima di risalire in moto e dirigersi ognuno verso le proprie case.
Un'altra bella giornata di moto in ottima compagnia grazie al Ting'avert!