[Report] Giro insolito del Lago Maggiore 25/09

Il report l'ho aperto ma alla fine non ho scritto nulla...

A distanza di qualche settimana, riordinati i pensieri (e con un minimo di tranquillità lavorativa in più...) eccomi a raccontare questo "giro insolito del lago Maggiore" partorito dalla mia mente malata una sera passata a fantasticare su giri inediti da fare in moto.
Domenica mattina arrivo sul lungolago aronese in anticipo (cosa strana per me... ma ero a due passi da casa) e attendo l'arrivo dei primi partecipanti: siamo più di 20 moto, successo insperato, di cui quattro al puntello di Arona e i restanti a Sesto Calende. Arriva Maurizio (beep_beep) e scambiamo due chiacchiere in attesa di DD12 ed elettromoto che si sono sobbarcati una trasfertona autostradale dalla liguria

I due liguri arrivano puntuali ma necessitano di un caffé ed ecco che il ritardo tipico del sottoscritto si palesa nell'arrivo a Sesto Calende: sono già tutti lì ad aspettare. Anzi di più: c'è anche un gruppo di partecipanti ad un raduno di moto d'epoca che sta aspettando l'organizzatore... li salutiamo e partiamo subito alla volta di Cittiglio.
Ho scelto appositamente di percorrere strade secondarie che si rivelano piacevoli nella loro ambientazione agrosilvopastorale con panorama un po' offuscato sulle Alpi e sul monte Rosa in particolare. Il lago ancora non lo vediamo, se non in alcuni piccoli scorci.
A Cittiglio, al semaforo prima della svolta verso il passo del Cuvignone, il gruppo è compatto: vedo Marcello che si è incaricato della posizione di "scopa" (grazie...).
Iniziamo a salire sulla stretta provinciale per il Cuvignone e dopo un paio di tornanti incontriamo tio con la sua nuova moto da "sedere a babbuino": vuole dedicarsi un po' all'enduro...
Saliamo a ritmo allegro (compatibilmente con le condizioni della strada) e nei pressi di Vararo sostiamo per ricompattare il gruppo e salutare tio che si è agganciato "al volo".
Ripartiamo alla volta del passo e giunti in cima facciamo una veloce sosta: lo spazio è veramente poco, fatichiamo a far stare tutte le moto. Iniziamo la discesa e la vista sul lago è ammaliante: peccato dover essere molto attenti alla guida perché la strada è stretta e non pulitissima. Al passo Sant'Antonio ci ricompattiamo e Nexus decide di scendere verso il lago e ricongiungersi a noi a Luino, la sua moto non digerisce molto bene i percorsi stretti e tortuosi. Noi proseguiamo alla volta del passo san Michele e da lì verso Brissago Valtravaglia dove ravviviamo la tranquilla domenica dei villeggianti che probabilmente non avevano mai visto così tante moto da quelle parti, poi a Roggiano dove "canno" clamorosamente il bivio verso Bedero costringendo tutti alla manovra nel piazzale della chiesa/cimitero (anche se qualcuno, alla vista di una stradina sterrata, ci si sarebbe inoltrato volentieri... vero Sigik?

).
Raggiungiamo Bedero e, purtroppo, una gara ciclistica ci sbarra la strada. La sosta si fa lunghina, sono 1200 pedalatori della domenica, e dobbiamo anche cambiare percorso poiché verso Luino avremmo ritrovato la corsa che avrebbe fatto un altro giro. Non ci facciamo scoraggiare e scendiamo a lago per raggiungere Luino dove Flaminio si riaggancia al gruppo e dove ilbrazzo invece abbandona essendo stato richiamato a casa. Visto il caos causato anche lì dalla corsa ciclistica proseguiamo lungo il lago verso nord e a Maccagno sostiamo in un bar a mangiare qualcosa.
La sosta si fa lunghina, al bar non si aspettavano un gruppo così numeroso di motociclisti... qualche casino con le ordinazione ma alla fine tutti riusciamo a placare la fame. Salutiamo una coppia di motociclisti che non prosegue il giro (scusate, non ho memorizzato i vostri nomi) e ci dirigiamo verso la val Veddasca con meta il passo Forcora, avendo deciso, per mancanza di tempo, di tagliare la visita al lago Delio. Giunti al passo notiamo che mancano un paio di moto, forse hanno "ciccato" un bivio. Tentiamo di raggiungerli telefonicamente, non senza qualche problema data la quasi assente copertura cellulare, DD12 si riunisce al gruppo mentre Sigik che era già in territorio Svizzero ci aspetterà a Magadino. Ci portiamo all'alpe di Neggia dove ci godiamo il panorama sulla porzione svizzera del lago Maggiore e sulla val Verzasca dominata dalla diga di Contra, scattiamo qualche foto ed osserviamo il "tipico" allevamente alpino svizzero: quello del bufalo!

La discesa stretta verso Gambarogno la percorriamo senza particolari problemi, riagganciamo quasi al volo Sigik, passiamo dall'altro lato del lago e superiamo Locarno tramite la lunga (5,5 km) e caldissima galleria che aggira l'abitato sbucando proprio in direzione Centovalli.
Sosta rifornimento e siamo tutti pronti e belli carichi per affrontare il bel tratto di strada che ci riporta in Italia attraverso il valico di confine di Ponte Ribellasca: le moto non restano in verticale che per pochi metri, sempre in piega in un susseguirsi di destra/sinistra che pare una danza. Inutile negarlo: ci siamo sfogati e divertiti! Valicato il confine la situazione del manto stradale peggiora un po' ma la strada prosegue piacevole attraversando l'abitato di Re con il suo enorme santuario della Madonna del Sangue per giungere infine a Malesco dove sostiamo. I liguri ci salutano poiché rientreranno attraverso la Val Vigezzo, la superstrada dell'Ossola e quindi l'autostrada mentre il resto del gruppo si riporta a livello del lago percorrendo la val Cannobina, altra strada priva di tratti rettilinei anchorché strettina ma comunque piacevole. In quel di Cannobio il gruppo si assottiglia ulteriormente: tio torna in Svizzera provato dalla sella non proprio comoda della sua KTM, beep_beep raggiunge Verbania dal lungolago, vida92 lo segue per rientrare poi verso casa mentre il resto del gruppo mi segue su una stradina che non è proprio il Mugello ma che qualche anno fa una rivista di moto aveva promosso a livello di itinerario panoramico/motociclistico e da allora è solcata da orde di motociclisti. La strada che sale da Cannero verso Trarego Viggiona e quindi a Colle è stata anche teatro di un passaggio di tappa del Giro d'Italia 2015. La salita al monte Ologno, prima parte del percorso, guadagna quota in pochi stretti tornanti per poi spianare una volta arrivati a Trarego e risalire fino allo scollinamento che offre una bellissima vista panoramica sul lago e sulla sponda lombarda da noi percorsa in mattinata.
Proseguiamo quindi fino a Colle e da lì a Piancavallo dove è presente un altro balcone panoramico che permette la vista del lago verso sud fino al Ticino oltre ai laghetti di Monate e Comabbio posti a poca distanza dalle rive del Maggiore sul lato varesino.
La discesa verso Verbania è dapprima stretta fino a Premeno per poi diventare larga e divertente quando si sovrappone al vecchio tracciato della ferrovia Intra - Premeno dismessa negli anni 60.
Giunti a Verbania non ci resta che affrontare l'ultimo colle della giornata passando per Bieno per giungere a Fondotoce dove, dopo un caffé, un nutrito numero di motociclisti decide di rientrare a casa via autostrada mentre 5 irriducibili perdigiorno tra i quali il sottoscritto percorrono ancora qualche bella curva da Baveno a Levo e, condita da ottima vista panoramica sul lago, da Massino Visconti a Lesa. L'ultimo tratto è sul lungolago di Lesa, Meina e in parte Arona e il coronamento della giornata avviene davanti ad una buona pizza napoletana a Dormelletto.
Giungo a casa con il buio e con 300 km giusti giusti all'attivo, una bellissima giornata in moto e in ottima compagnia, paesaggi a me famigliarmi ma comunque molto suggestivi.
Che altro dire se non... "alla prossima"?