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Inviato: 12 Apr 2016 14:51
Oggetto: WestGP - Report "Giro a Mont-Dauphin" - 26/03/16
Bene: dopo l'apertura dell'assicurazione e il pranzo di Manera, sarebbe pure d'obbligo iniziare la stagione per davvero... qual miglior cosa che andare a trovare le nostre amate Alpi francesi?
Approfittiamo dell'ennesimo sabato di bel tempo (la stagione promette meravigliosamente, speriamo che continui così! ) e ci ritroviamo come d'abitudine al TotalErg di Rivoli!
Inutile descrivere la noia mortale del mio solito trasferimento Asti-Rivoli... l'unica cosa degna di nota è rappresentata dal mio essere completamente tarantolato, a tal punto che arrivo in anticipo di mezz'oretta (mai successo... quand'ero giovane! ) e faccio colazione al bar della rotonda grande, bello tranquillo seduto ad un tavolino fuori, a godermi il solicello.
Sembra poco... in realtà può essere tutto: godersi il proprio personalissimo "sabato del villaggio" in questo modo, semplice ed intenso, è indescrivibilmente bello, ti rimette al mondo.
All'ora pattuita metto il casco "tamarro-style" (ovvero, solo appoggiato alla testa, tanto devo fare 50 metri!) e arrivo al distributore, dove trovo uno dei pochi Cuneesi gagliardi (ne conosco un altro che è una vera minkya bollita... ) con la sua nuovissima fiammante cavalcatura.
Arriva entro poco tempo anche il buon Dario, che saluto (ma non ricordo... in realtà, avevamo già fatto un giro insieme l'anno scorso, mi scuso per la memoria! ): questi si preoccupa immediatamente di giustificare la propria futura andatura lenta... ma non ti preoccupare, le strade sono tutt'altro che perfette, oggi si va tranquilli!
Arrivano Alex e Claudio (anche lui, dotato di motina nuova... che bello avere amici ricchi che spendono del grano! ) e si parte alla volta di Susa, per raccattare il Ter (sempre prezioso come meteo-man, visto che ogni Sab ci informa con foto e filmati via whatsapp di quale sia il tempo a Susa...).
35 minuti e siamo lassù, ripartiamo al volo e via: Chiomonte, Exilles, Salbertrand; Ulzio-Cesana a cannetta (non a cannone perché c'è ancora un po' di scioglimento-neve in giro... ), con i motori che si sgranchiscono le bielle; Cesana-Clavière con attenzione, perché il sale per terra può fregare.
E poi Monginevro: la gente scia... bel coraggio, comincia ad esserci più terra che neve... vabbè!
Notiamo quanto possano cambiare le cose, al mondo, quando arriviamo al vecchio posto di frontiera: fino all'anno scorso, non c'erano nemmeno gli agenti, a volte. Ora ci sono 3 gendarmi per parte che controllano visivamente tutti i mezzi... e ne fermano qualcuno.
Scendiamo in Francia, ragazzi! SIAMO TORNATI!
Il solito Mongi a cui bisogna portare rispetto: lo percorriamo come si deve, nonostante la massa di merenderos, e scendiamo nella bella Brianzone. Già, perché da quest'anno (Edo docet) consideriamo la Franza una colonia del WestGP, quindi italianizzeremo tutti i toponimi!
Qui impieghiamo indolentemente un po' di tempo tra rifornimento (non più così conveniente: la benza costa meno che in italia ma, ora, non c'è più tutta la differenza degli anni passati), chiacchiere e spesucce: non avendo il pranzo, seguo il consiglio di Claudio e del Ter e prendo una strana robina bio in vaschetta.
Si riparte alla volta di Monte Delfino: fino all'Argentiera la Bessea si riesce persino a divertirsi un po', perché c'è qualche curvetta; da qui fino a destinazione, solo pianazza e... vento. Sì, giornata molto ventosa oggi, ancorché assolutamente limpida.
Al bivio lungo la statalona, giriamo a sinistra e saliamo verso la rocca progettata e costruita da Sebastiano Vauban, preclaro ingegnere militare che realizzò anche Brianzone: ne passiamo la porta e siamo dentro... ad una caserma del XVII secolo!
E' fantastico pensare che, qui, oggi la gente abita... mentre quattro secoli fa si addestrava, marciava...
Il tutto è conservato magnificamente: dalla Santa Barbara all'armeria alla cappella militare... tutto è come allora. Sembra di aver trasformato le moto in macchine del tempo!
Attraverso l'ampio piazzale, ci dirigiamo verso il muro di cinta... e ci si schiude davanti un panorama mozzafiato del Delfinato. Da una parte il Parco degli Scrigni, dall'altra quello del Queirasso.
Indescrivibile, con questo cielo blu.
Per evitare di commuoverci troppo, facciamo una delle cose che ci riesce meglio: MANGIAMO!
Buono quest'affare bio-vegetale francese... come sempre, i consigli alimentari di Claudio sono sfiziosissimi!
Cianciando amabilmente e facendo fuori, a fine pasto, anche tutta la tavoletta di cioccolato di Dario, facciamo "una certa" e decidiamo di prendere la via del ritorno: destinazione Sestrière, dove andremo a salutare Noemi e a vedere se riusciamo a comprarci una Audi R8.
La strada è la stessa dell'andata: non dovendomi concentrare troppo sul tragitto, mi abbandono ai ricordi che questo percorso mi fa tornare alla mente... con la pioggia, di notte, con un caldo soffocante, tuta in pelle, tuta in tessuto... ma in giornate sempre bellissime, con tanti amici (alcuni dei quali sono qui, come sempre, con me), quante volte ormai le mie due ruote sono passate su questo asfalto!
Quante, quante volte ho sentito il cuore sobbalzare per la gioia di un inizio di giro in moto, o tuffarsi nel disappunto per la sua prossima fine... ma alla fine no: è sempre gioia, per il vissuto e per quello che verrà, ancora qui.
Con questi piccoli pensieri in testa, e l'aria frizzante nelle narici, siamo già a Brianzone; da qui al Mongi è un passetto; dal Mongi a Cesana un altro.
Qui salutiamo Claudio e Dario, che tornano verso Torino da Ulzio, mentre noi pieghiamo (in tutti i sensi... ) verso Sestrière.
Giunti alla kermesse sciistico-audistica, facciamo un bel bagno di folla, salutiamo Noemi, ci offendiamo perché quest'ultima nemmeno ci presenta qualche sua amica gnocca e ripartiamo verso valle.
Fa un certo effetto passare in una stagione diversa attraverso uno dei luoghi del cuore, Pragelato, teatro del nostro MotoAdvent... vedere altri paesaggi e altri colori... beh, Pragelato vive di vita propria, in effetti! Non esiste solo a fine luglio!
Ridacchio nel casco attraversando le frazioni di Succhiere Alte e Succhiere Basse, col loro bel nome francesizzato (Souchères Hautes e Souchères Basses) che non può certo impedire ad un maschio etero medio di fare due/tre bei pensierini mentre passa di qui... penso a quant'è bello il lago di Laux poco più in basso... bestemmio in Turcomanno ogni volta che passo dalla S di Fenestrelle, col suo odiosissimo ed inutile pavé... poi il resto è noia fino a Pinerolo ed oltre, dove ci si saluta tutti, Cuneesi di qua, Astigiani di là.
Salto in autostrada ed arrivo in perfetto orario a casa; una pacca sulla sella di Mithrandir, sempre un grande compagno di viaggio.
Finita la magia, mi attende la realtà... è sabato sera.