07/06/2015 Gran San Bernardo-Col de Forclaz-Col de Mèraillet- Piccolo San Bernardo
1a parte
Di solito i miei report hanno un taglio un po' ironico, tanto per non prendersi troppo sul serio e per dare un senso dissacratorio a quella che dopo tutto è un attività ricreativa. Ma questo è un altra cosa. Credo che per panorami, natura, divertimento puramente motociclistico sia uno dei giri più coinvolgenti che abbia fatto.
Cominciamo col dire che sabato alle 16 era tutto cancellato. Dopo la telefonata con Valer che mi informava sulle mutate condizioni meteo, ero rassegnato a passar la domenica svaccato sul divano.
Qualcosa però cambiava verso le 18, rincasando mi sono imbattuto in una grandinata con annesso diluvio universale da scansare Noè dal piedistallo di recordman assoluto. Tutta sta menata per dire, che chi è nato fra lago e montagne, riconosce quando la natura ,satura di caldo ed umidità, giunta al culmine di saturazione , sfoga la sua potenza. Che i neuroni di un motociclista prontamente traducono: “vuoi vedere che i temporali previsti per domani magari si anticipano alla notte”? Magari !
Dato che i centauri, appunto, sono gente strana, poco avvezzi a rinunciare ad un 'uscita, sopratutto se preparata, aspettata, agognata, a partire da Federico, incominciano a giungere sul sito del Tinga, le prime avance, ...”ma magari è solo qualche temporale sparso, ….il meteo non ci azzecca mai,......... a cui da spalla Valer,....”non è detto che sia sempre pioggia,.... se però anticipiamo,....magari di due ore, …...che cos'è un'alzataccia per un motociclista, …...le previsioni danno brutto tempo verso le 14,......insomma se corriamo davanti ai temporali, non ci bagnamo. Dato che a quasi 60 anni, non ne voglio sapere di crescere, come ad un ragazzino al primo appuntamento con l'amichetta, “non posso mancare”. Un altro giro ...su tutti....i siti meteo del web e.....la decisione …..SI VA !!! Si anticipa di un'ora l'incontro all'area di servizio di Novara e via. Purtroppo Kerry deve rinunciare, ….ma tanto lo rifaccio, Sandro si lascia abbindolare dal serpente edeniano che gli fa sopraggiungere un'acquazzone proprio al momento della partenza....peccato ….ma tanto lo rifaccio. Lo rifaccio perché....lo so io perché.
Non posso dire “sveglia alle 5”, perché erano già un paio d'ore che mi “pirlavo “ nel letto, e... non, quindi, mi alzo alle 5 e dopo il consueto rituale parto. Non guardo il tempo perché lo avevo già fatto una quindicina di volte. Ma sono sovrappensiero e …..le conseguenza le percepirò più avanti.
Lo ammetto....., adoro le partenze di primo mattino, prendete nota, l'aria frizzante, la città che dorme, gli zombie che si fanno trascinare dai cani alla toletta mattutina, ...c***o avevo detto che non facevo l'ironico,... portate pazienza.
La prima sensazione che avverto è,....un profumo intenso e delicato allo stesso tempo, ci deve essere la fioritura dei biancospini e questa gradevole sensazione mi accompagnerà fino all'appuntamento di Novara. Sono uscito alle 6,15 dal cancello, mi sono chiesto almeno una decina di volte se sarei arrivato in tempo,...e alle 7 ero a Novara col pieno già fatto. Alle 7,20 arrivano Federico e Francesco.
Ci si invola alla volta di Aosta. Il tempo rimane bello, ogni tanto qualche nuvolone tenta di incuterci paura, ma non sa con chi a che fare. Il vento, quando imbocchiamo la valle a Pont Saint Martin, si fa sentire, non in maniera costante, ma a folate, ma a volte è fastidioso. Usciamo ad Aosta con indicazioni per il tunnel del Gran San Bernardo. Dopo 100mt, prima della galleria....eccolo, ci siamo
8,40 Ci incontriamo con Valer e facciamo conoscenza. Faccia simpatica, espressione accattivante, argomenti trattati....è un motociclista doc.
Finalmente, sono quasi emozionato, si comincia. Superiamo il lungo tunnel, che attenzione non è il traforo e dopo l'uscita incominciamo da subito a salire. L'indicazione dice Saint Rhemy En Bosses, un centinaio di metri e la deviazione. Diritti l'ingresso del traforo. Piegando a destra, inizia la salita al passo.
La strada è stupenda e comincia a tirare, io con la mia 2a virtuale, faccio strada a Federico e Francesco che subito s'involano, io debbo tenere il passo a cui sono condizionato e sarà cosi per tutto il giro, ma mi diverto lo stesso. Dopo il primo tratto la vista si allarga, la strada s'inerpica, curva e contro curva, traffico inesistente, temperatura frizzante, cielo sereno, qualche piccola nuvoletta. Cominciano a vedersi chiazze di neve, la vegetazione arborea scompare, si comincia a percepire la sensazione della quota e......il paesaggio è bellissimo. Ma devo far notare un particolare, importantissimo a chi fa del turismo in moto. Al contrario dei passi alpini nostrani, parlo di quelli lombardi in particolare, di quelli svizzeri che troviamo subito dopo il confine, caratterizzati da ripide salite condite da un cospicuo numero di tornanti, qui siamo in val d'Aosta, così come la controparte dell'alta Savoia, si sale in linea, con curve si, ma con pochi tornanti, non ho detto che non ci sono, ma sono sensibilmente di numero inferiore, cosi da caratterizzare una guida più fluida e gratificante...vero Federico...! Io me la prendo comoda, è la prima volta che salgo il gran san Bernardo e me lo voglio godere. Veramente non smentisce le aspettative, anzi di più. Giungo sul valico che gli altri avevano già finito un paio di mani a tre sette, Lo hanno aperto solo venerdì mattina ed è semi deserto. Chiacchiero con Valer mentre Federico e Francesco fanno incetta di foto,...io no, tanto ho la cam,...sborone, impara ad usarla !
-segue-
c***o,...mo scrivo a puntate.....