Circa tre anni fa ci siamo incontrati sul forum. Ci beccavamo spesso a chiacchierare nel OT del GSR. Poi visto che entrambi eravamo da Padova, ci siamo messi d'accordo di incontrarci per fare un giro in compagnia sui colli Euganei. A noi si è aggiunto anche Sergio.
Il giorno che dovevamo incontrarci, Davide mi chiede se posso andarlo a prendere a casa ed accompagnarlo dal meccanico perché aveva la moto lì per il tagliando. Accetto senza pensarci, anche se poi, ammetto, che non ero proprio tranquillo: dovevo andarmi a trovare con un perfetto sconosciuto e caricarmelo in moto.
Ci sono andato. Vedo arrivare un ragazzo alto con in mano un casco: sarà lui? e prima che potessi dirgli qualcosa, mi anticipa chiedendomi se fossi Kli. Cavolo abbiamo anche i caschi identici, manco farlo apposta.
Da quel giorno abbiamo creato un bel gruppo: io, davide e sergio. Uscivamo appena possibile per scorrazzare su e giù per i colli. Io avevo la moto da poco ed ero un po' impacciato. Infatti ero la zavorra del gruppo, dovevano aspettarmi dopo qualche curva perché li perdevo. Ma mi divertivo.
Purtroppo, però, vedute diverse e il diverso modo di interpretare la nostra passione hanno portato le nostre strade a dividersi. Così abbiamo cominciato ad uscire insieme sempre meno. Sergio, addirittura, ha venduto la moto. A me non interessava più arrivare al limitatore prima della curva per poi piegare il più possibile. Ho sempre avuto paura, e ammetto di averla ancora. Ho cominciato a frequentare il gruppo dei padovani, che tuttora frequento: a differenza delle sparate sui colli, ora mi carico la tenda e il sacco a pelo in moto e si va in giro a vedere posti nuovi, fare una grigliata e bersi una birra in compagnia. Trotterellando per strada, e fermandosi non appena si trova un bel panorama da fotografare o fare la foto di gruppo.
Davide, invece, era sempre alla ricerca del brivido. Ha cominciato a cambiare moto spesso, diceva che si stufava e voleva avere la moto sempre più potente; solo per il gusto di possederla ma anche per l'adrenalina dell'accelerazione. Ha sempre detto che non gli importava se fosse successo qualcosa, preferiva finire così che su un letto di ospedale per una malattia incurabile a 50 anni. Credo che, per lui, non fosse una frase fatta, ma ne era fermamente convinto.
Ho visto Davide per l'ultima volta a Ottobre più o meno. Ero in giro in moto con la mia ragazza, alla ricerca di un parcheggio. C'era una sagra ed era pieno di gente. Vedo uno che corre verso di me con il casco in testa. Lì per lì non avevo capito chi era. Appena avvicinato, mi sono reso conto. Vieni di qui, io sto andando via parcheggia la moto al posto della mia. Abbiamo scambiato qualche chiacchiera, ha conosciuto (finalmente) la mia ragazza, dopo di che se n'è andato.
Ogni tanto scambiavamo qualche battuta qui sul forum o su facebook.
Ieri sera la terribile notizia, ho letto il nome e la marca della moto sul giornale. Ho pensato ( e sperato) fosse una coincidenza. Poi ho visto la moto, uguale alla sua grigia e blu. E il casco appoggiato per terra per segnalare l'incidente a chi arriva. Il casco. No. E' uguale al mio. E' il suo. Mi si è gelato il sangue...
A rileggere il suo ultimo post mi vengono i brividi:
Murakami74 ha scritto:
Sono molto scazzato sul fronte moto, e non solo.
La Busa è in vendita ma senza risultato, comunque non la uso mai perchè fa troppo freddo e, in tutta onestà, non ho neppure voglia. La ZX12R è ferma senza assicurazione: all'ultima uscita c'era un nebbione esagerato e ho rischiato la pelle.
In questo momento non ho voglia di fare nulla, brutto periodo per me: anche il lavoro è a rischio, ho solo voglia di chiudermi in casa e dormire.
Mi dispiace Davide, riposa in pace.