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F3 comodità e perplessità
15098027
15098027 Inviato: 21 Ago 2014 13:47
 

Dopo i primi 1000 km di rodaggio eseguito a parola di libretto icon_asd.gif posso dirvi che la moto (il motore ) è entusiasmante. Confermo: non più scomoda di altre supersport, i 2 punti molto scarsi e imbarazzanti sono la forcella anteriore, la frenata che è tutta orientata alla potenza e modulabilità zero e la disattenzione prima di farla uscire di fabbrica. Mi spiego: adesivi trattati con trasparente a sorteggio!! Alcuni hanno questo trattamento, altri no, ad esmpio la scritta Mv sul codino parte destra è trattata, la sinistra no! Ma ci credete??? eusa_wall.gif
 
15099082
15099082 Inviato: 22 Ago 2014 13:36
 

lucadalmoro ha scritto:
Dopo i primi 1000 km di rodaggio eseguito a parola di libretto icon_asd.gif posso dirvi che la moto (il motore ) è entusiasmante. Confermo: non più scomoda di altre supersport, i 2 punti molto scarsi e imbarazzanti sono la forcella anteriore, la frenata che è tutta orientata alla potenza e modulabilità zero e la disattenzione prima di farla uscire di fabbrica. Mi spiego: adesivi trattati con trasparente a sorteggio!! Alcuni hanno questo trattamento, altri no, ad esmpio la scritta Mv sul codino parte destra è trattata, la sinistra no! Ma ci credete??? eusa_wall.gif


Ah sì?? Io pensavo che l'unica con trasparente fosse la scritta MV sul serbatoio... le altre (almeno le mie e quelle di un paio di amici) sono solo attaccate lì (fanno schifo)
 
15099245
15099245 Inviato: 22 Ago 2014 17:15
 

lo pensavo anch'io, invece al posteriore uno sì , uno no ...
altra cosa da segnalare: lieve trafilaggio olio forcella (950 km). eusa_hand.gif
 
15104198
15104198 Inviato: 27 Ago 2014 19:31
 

MV Agusta F3 800: il mito continua.

Tutto iniziò nell'autunno del '45 con il progetto "98", che fin da subito proiettò MV nell' agonismo dello sport a motore, al punto che i vari successi ottenuti portarono l' azienda ad un boom produttivo e commerciale negli anni 50 e alla produzione di altri motori ed esperimenti "laboratorio".
E' agli anni '60 che si deve l'ingresso in campo di gara dell' architettura a 3 cilindri, con il 350 ed il 500 e ad una serie di vittorie che portano MV a primeggiare a livello mondiale: 101 Gran Premi e 10 titoli iridati.
Tralasciamo qui l' enorme successo dato anche dal competitivo 600 4 cilindri di stretta derivazione dalla 500 GP.
Attraverso varie peripezie, quali periodi di crisi economica , cambi di vertice, battute d' arresto, si arriva al '92 quando il gruppo Castiglioni prende le redini del glorioso marchio, sbalordendo il pubblico con progetti innovativi che tutt'ora laciano a bocca aperta gli appassionati di tutto il mondo: basti pensare al Salone di milano del '97 quando apparì per la prima volta l'oggetto nato dalla prolifica collaborazione con Massimo Tamburini: l' F4, dotata di valvole radiali e cambio estraibile.
Ma non poteva mancare la ripresa di una soluzione che , come detto, rese celebre e vittoriosa MV: il 3 cilindri. Gli appassionati non resteranno infatti delusi quando nel 2012 fa il suo esordio la F3 675 e la Brutale, equipaggiata con lo stesso propulsore.
Da qui, nonostante una crisi che attanaglia in modo serrato il mercato delle vendite e soprattutto delle supersportive, parte la presentazione di una serie di modelli innovativi, con la cilindrata elevata a 800 cc: nelle concessionarie possiamo trovare il mezzo adatto a quasi ogni esigenza (sempre presente il carattere sportivo tipico del DNA MV), vedi Rivale 800, la Turismo Veloce, l' immancabile Brutale e l'estrema Dragster. Scooter? Fosre resteremo sorpresi, ma gli ultimi anni gli uomini MV hanno dimostrato una caratteristica che da sempre li ha contraddistinti nel mercato mondiale: il coraggio di osare.
Merita un commento dedicato la frizzante F3 800, che spiega nel modo migliore come al giorno d'oggi il millone sportivo su strada sia cosa quasi sprecata. Leggera (173 kg), potente (148 cv) e ricca di coppia (88 Nm) propone un mix prestazionale, che parte dal classico schema telaio MV misto a traliccio in acciao als e piastre laterali in lega d'alluminio, di tutto rispetto e associato a soluzioni derivate dalle corse quali l'albero motore controrotante, cambio estraibile,e frizione antisaltellamento di tipo meccanico. Anche l' impianto frenante quanto ad equipaggiamento non lascia delusi: pinze brembo monoblocco M4.34a.
Associando tutto questo a quote ciclistiche racing, esempio l'interasse di soli 1380 mm, è facile immaginare quanto pepata si possa dimostrare questa F3.
Una volta saliti in sella non possiamo che confermarlo: ti avvisa subito che ha tanto da dare ma bisogna prenderci le misure. Innanzitutto il comando elettronico del gas, full ride by wire, non è immediato e richiede un certo periodo di adattamento al pilota.
Presente l' effetto "on-off", a volte leggermente fastidioso ma in via di risoluzione grazie agli aggiornamenti che MV ha e avrà per questa moto.
Sì, l'elettronica è un aspetto fondamentale, primario oseremo dire che caratterizza l' F3. oltre al già citato ride by wire troviamo 3 mappature motore (rain, sport e normal) e una personalizzabile (la "c", custom) dal pilota.
A nostro avviso la "n" per uso stradale si è dimostrata la più equilibrata, troppo appuntita la "s", efficace col bagnato la "r".
Presente anche l' abs con la centralina Bosch 9MP e ruote foniche, un riferimento quanto a dimensioni, funzionalità e peso, utilizzabile in uso stradale o modalità race. Un equipaggiamento che come minimo ci sentiamo di consigliare caldamente. Percepite in modo lieve le classiche pulsazioni alle leve del freno, soprattutto al posteriore. Il sistema è disattivabile.
Un' ulteriore chicca che contribuisce a salvaguardare la nostra sicurezza è il controllo di trazione tarabile su 8 livelli, funzionamento ottimo. Con le strade che non sono certo un tracciato da mondiale si è dimostrato sicuro e assolutamente non invasivo.
Puramente invece votato al divertimento, al benessere dell' udito e .. ai tempi sul giro è il cambio elettronico, anch'esso disattivabile, si è comportato egregiamente regalandoci tempi di cambiata praticamente istantanei!
E' possibile impostare il tutto dall' ergonomica pulsantiera localizzata al semimanubrio sinistro, la mappa motore viene invece selezionata tramite il pulsante dell'accesnione dopo la messa in moto del mezzo. I parametri impostati sono visualizzabili dal display interamente digitale, non sempre ben visualizzabile in certe condizioni di luce.
Durante la guida veloce e impegnativa abbiamo notato qualcosa che non ci ha pienamente convinto: all' efficacia dell' abs fa da eco una frenata che non è risultata molto modulabile, anzi. Aggressiva fin da subito fa affondare la forcella in modo brusco, repentino. Un problema che si può probilmente risolvere con un semplice cambio delle pasticche dei freni, vedremo.
Forunatamente la F3 offre un'ampia gamma di regolazioni in campo di sospensioni: precarico ed idraulica sia in compressione che in estensione. La forcella Marzocchi (steli 43 mm, escursione 125mm) si comporta discretamente, l'abbiamo trovata un pò troppo brutale nelle sconnessioni e propensa ad un affondamento non così apprezzato nelle staccate al limite o anche semplicemente nella guida sportiva. Con qualche click mirato l'inconveniente tende quasi del tutto a scomparire.
Meglio il mono Sachs (escursione 123 mm, serbatoio azoto separato), più sostenuto anche se sempre tendenzialmente tarato non certo per un giro rilassante, magari in coppia...
Un ultimo appunto: la qualità Mv, con tanto di logo lavorato persino su cavalletto, pedane pilota e passeggero; qualità verniciatura eccellente, non è stata riscontrata in generale su tutta la moto: cavi a vista alla fiancata sinistra e davanti al cannotto di sterzo, fascette che accoppiano i cavi all'esterno della carenatura e soprattutto alcuni adesivi trattati con trasparente ed altri no. Un pizzico di cura in più, soprattutto perchè MV c'ha da sempre abituati bene, ce l'aspettavamo.
Insomma questa F3 si è rivelata una moto intelligente, non ancora matura ma comunque lontana dai difetti elettronici che aveva accusato la sorella minore 675 al suo lancio. L'arma segreta è senza dubbio il motore, a nostro avviso uno dei più divertenti da usare su strada (ma pure in pista!), che non imbarazza come un mille e non impegna come i moderni 600 che ti obbligano a guidare sempre oltre la soglia dei 10.000 giri/minuto.
Non lascia indifferenti neppure per quel suo design che ha fatto scuola, così vintage ma allo stesso tempo così moderno. Rossa/argento poi... ci ricorda la moto di qualcuno, vero "Ago"?

Il pezzo qui sopra è frutto della mia sola esperienza e del mio modo di vedere da possessore di F3 800. Non vuole essere in alcun modo una imposizione o la verità assoluta, ma solo un omaggio ad MV per i prodotti che ci regala e uno spunto di dibattito tra noi appassionati. Grazie, LGDM.
 
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