Compilato...
Credo che una domanda sia pertinente ma qualsiasi Ducatista, anche di recente acquisizione come il sottoscritto, vuole una Ducati per il motore Desmo ed il suo rumore e non acquisterebbe una Ducati differente.
Altimenti si guarda alla concorrenza... che ha anche prezzi più "umani".
Guardo alla Ducati perchè non è una giapponesata: ha stile, design italiano, una storia alle spalle (Ing. Taglioni) ed ha saputo col tempo realizzare uno status symbol.
Se dovessero costruire nuovi Monster senza traliccio a vista non ne acquisterò più uno.
Ducati è tradizione ed innovazione ma la ruota è sempre stata tonda e le Ducati Desmo e con il telaio a traliccio.
Mia personalissima considerazione: la Streetfighter e la Multistrada faccio fatica a considerarle Ducati... Una mi sembra una giapponesata (come rendere uno status symbol una moto comune), la seconda più simile ad una copia mal riuscita di una BMW.
Nel mio caso specifico ho acquistato un 696+ nero invece del 796 per il telaio nero e non rosso... e perchè fortemente desideravo il nero opaco (come i vecchi Monster).
Va bene diversificare ma... boh.
Il prossimo Monster non sarà un 696 (troppo poco potente) ma nemmeno uno con traliccio rosso o beige...
Per le sportive (che non acquisterò mai per una questione economica e di praticità, usando la moto 365/365 per andare anche a lavorare) finalmente è arrivata la Panigale...
E' dai tempi del 996 che attendevo una "vera" Ducati senza forme strane: bel muso aggressivo senza esser "sguercio" o a supposta come la 999
e dietro altrettanto "incazzoso".
Mi sa che hanno idee poco chiare a Borgo Panigale ultimamente: in tutti i video della Panigale ufficiali non ce ne è uno in cui si senta il motore... vedere una moto che gira in pista e non sentirne il rombo ma una musica di sottofondo rende lo stesso "castrato".
Ducati dovrebbe anche pensare alla customer satisfaction per il servizio post-vendita, facendo delle belle mystery call (non in Bolognese, ovviamente
) e visitando anonimamente le concessionarie per rendersi conto del pessimo "welcoming" e della qualità percepita/offerta dalle officine (purtroppo spesso multimarca).