A parte il fatto che sono un ingegnere e non penso proprio che tu possa insegnarmi la fisica... ma su questo sorvoliamo, potresti dire che siccome non lavoro alla NASA non abbia voce in capitolo.
Sul fatto poi che un pilota vero non usa la doppietta, beh ti suggerisco di andare a rivedere qualcosa come 30 anni di corse motociclistiche di livello mondiale: in assenza di iniezione la doppietta era eseguita da quasi tutti i piloti e con una frequenza vicina al 100% delle scalate.
Ma anche questo l'ho già precisato in un post precedente.
Quando ho mai detto questo? Ho invece detto che la doppietta NON viene più usata in quanto con i nuovi sistemi antisaltellamento lo slittamento del posteriore è nullo. Il problema si pone quindi se il freno motore è eccessivo, ed è a discrezione del pilota decidere se usare la doppietta o meno (che poi doppietta non è, è semplicemente una sgasata, la vera doppietta veniva, e viene utilizzata dai guidatori delle vecchie 500 con cambio non sincronizzato ad esempio)
Ti faccio un primo esempio.
Tu hai citato il caso di una staccata dove il freno motore non dovrebbe dare il minimo fastidio dato che sei attaccato ai freni. Primo errore: il freno motore agisce sulla ruota dietro, e quando essa lambisce l'asfalto, è sufficiente anche un minimo freno motore per portare la moto a sbandierare più o meno copiosamente. Ergo, la frizione risulta (come anche tu dici di comprendere ed accettare in questi casi) essere utile da pelare, fin dentro la curva però!
Come già detto la frizione antisaltellamento risolve da sola questo problema. Sul fatto di rilasciare la frizione dolcemente, certo aiuta, ma dipende sempre da che confidenza si ha con la moto. E non ho mai detto che il freno motore non da fastidio, anzi, ho detto che aiuta. In una staccata al limite possiamo dire che la frenata è composta da: -freni, freno motore e posizione del corpo (ad altre velocità alzare il busto permette di rallentare di almeno 15 km/h). e' quindi ovvio che ci si aiuta con ogni mezzo a disposizione pur di staccare più tardi
Ti faccio ora un secondo esempio.
Entrata in una curva SENZA necessità dell'uso del freno, in quanto la velocità di ingresso coincide con quella sviluppata nel rettilineo precedente o semplicemente è la seconda curva di una "S". In questi casi per eseguire un ingresso fulmineo (qualsiasi azione frenante influenza la velocità di rollio della moto), contemporaneamente alla chiusura del gas, si tira anche la frizione (tutta o una parte dipende dalla necessità). La moto risulterà completamente libera, non si accuccerà anteriormente a causa della chiusura del gas e ti sembrerà per un attimo di avere una bicicletta sotto il sedere. Questo vuol dire reattività massima.
Questo è parzialmente vero. Staccando la frizione si ha più o meno lo stesso effetto di tenere il gas un filino aperto, ma comporta lo svantaggio di lasciare la moto alla sua inerzia e maggiori sono le velocità, maggiori le difficoltà nel impostare bene la traiettoria.
Questo secondo esempio, è chiaramente rivolto principalmente ad un 2T (come ho già ripetuto fino alla noia). Il grande freno motore di un 4T infatti, specialmente di grossa cilindrata, renderebbe il riattacco della frizione assai difficoltoso.
Vera la seconda parte. Mi permetto di dissentire della prima. Un 2t è tutto on-off. Mi raccontò un utente del forum che ai tempi i 50ini che correvano al TT avevano dalle 12 alle 18 marce, questo per tenere il motore sempre nei 500-1000 giri in cui spingeva al massimo. Staccare, anche parzialmente la frizione in un 2t significa scendere paurosamente di giri e il riattacco della frizione sarebbe particolarmente complicato non in termini di freno motore, bensì risulterebbe poi complicato portare il motore in quei pochi giri in cui spinge davvero, soprattutto se bisogna ripetere la stessa procedura nel corso di tutta la gara.
Più chiaro adesso?