Come me, penso che quasi tutti, aspettassimo con ansia questo giro a medio raggio organizzato magistralmente da Max.
Un percorso misto che ha accontentato tutti, dal neofita all’esperto, facendoci presentare di primo mattino, nei tre luoghi di incontro, non assonnati ma pieni di allegria come in una festa e i buoni presupposti c’erano tutti, in barba alle previsioni che hanno aspettato un bel po’ per scatenarsi, proprio mentre aprivamo l’uscio di casa al rientro (almeno per alcuni).
A parte un piccolo incidente alla batteria di una Ducati, risolto con grande perizia dai più esperti in meccanica ed il rientro anticipato per lo sfortunato, tutto è andato perfettamente bene e il giro è proseguito con un leggero ritardo sulla tabella di marcia.
Dall’adagio al brioso, Max ci ha fatto percorrere centinaia di kilometri, permettendoci di osservare attraverso il nostro piccolo schermo del casco, un paesaggio meraviglioso fatto di curve che pennellavano luoghi incontaminati nel verde tra le valli del Lazio e gli estesi boschi dell’Umbria, fino a rasentare le cime ancora innevate dei monti Sibillini.
Si corre veloci con Max ma sempre in sicurezza così che, il gruppo a tratti si divide per poi ricompattarsi negli svincoli più critici, consentendo a tutti di poter viaggiare con serenità e responsabilità e nello stesso tempo di far parte del gruppo senza sentirsi a disagio o per dirla in gergo motociclistico “in ritardo”.
Già, perché è proprio questo lo spirito per il quale questa comitiva di appassionati motociclisti nel tempo si sta pian piano consolidando, si vede dall’amicizia che ci porta qualche volta a non ricordare i nostri nomi ma che ci fa riconoscere tra le centinaia di persone come alla fiera di Norcia, dove abbiamo dato il meglio di noi stessi per educazione e serietà, meritandoci da parte dei vigili urbani, l’ingresso in una zona vietata per parcheggiare ordinatamente le nostre moto.
Che dire, una “banda” solidale e affidabile in ogni circostanza, qualità queste, che hanno permesso l’ingresso di volti femminili, meritandosi una grande approvazione e ammirazione per la bravura e l’umiltà nel condurre la propria moto, in un mondo, quello delle due ruote, prettamente maschile.
Sicuramente ci vorrà del tempo per limare alcune “imperfezioni”, scaturite magari da “distrazioni” che generano malumore o meglio delusione, per chi si prodiga al fine di rendere più unito il gruppo, partecipare significa anche aderire agli eventi o dividersi i compiti. Ma la strada è lunga e sapremo percorrerla bene come lo facciamo in moto, seguendo sempre le indicazioni di chi è più esperto di noi come Max, che senza pretendere nulla in cambio, dedica se stesso al fine di condividere appieno la sua passione di motociclista con tutti noi e per il quale, io lo ringrazio.
Come sempre un abbraccio a tutti, Ferdy.