La Stage 6 partendo dalla base di un blocco motore Piaggio a braccio lungo con cuscinetto di supporto per il rapporto primario sul copricarter, ha subito compreso che una ruota da 10” sarebbe stata sottodimensionata.
Per poter domare la cavalleria che avrebbe sprigionato questo prototipo è stato quindi adottato un cerchione da 12” di derivazione Runner SP, con freno posteriore a disco.
Persino la parte riguardante l’impianto frenante posteriore è anticonvenzionale, infatti è stato ricreato da zero un mozzo posteriore in grado di ospitare un disco alleggerito flottante e la relativa pompa assiale completamente regolabile e la pinza freno a due pistoncini contrapposti di derivazione mountain bike, che sono poi gli stessi montati anche all’anteriore assieme al cerchione alleggerito da 10 pollici, apposito per le gare dragster.
Il telaio è una vera e propria scultura, si tratta di un tubolare, con sezione generosa, in lega leggera, dalla forma leggermente curva, e completamente lucidato a specchio, visto che anche l’occhio vuole la sua parte.
Gli ammortizzatori, dato l’impiego esclusivamente dragster, non sono i benvenuti, e al loro posto sono stati montati dei tubi anch’essi in lega leggera, ideali per risparmiare peso prezioso!
Il serbatoio è posizionato immediatamente dietro la seduta del pilota, una soluzione che consente di concentrare le masse sulla ruota ed aumentare la trazione.
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Il radiatore ricurvo con vaschetta del liquido incorporata garantisce il corretto smaltimento di calore che i due gruppi termici necessitano.
Ma la vera star di questo prototipo è il motore.
Per poter adottare due gruppi termici su un comune blocco motore da scooter occorre un apposito semicarter, da interporre tra i due originali.
Data la “delicatezza” del componente in questione, ci si è affidati ad uno specialista del settore, ovvero Cateno Miano, noto produttore italiano di questi kit, che lui stesso ha brevettato.
Il kit prevede appunto il semicarter da interporre tra gli originali, che a sua volta è scomponibile orizzontalmente in due semicarter distinti, per poter eseguire le operazioni di montaggio-smontaggio degli alberi.
Inoltre viene fornito un apposito “accoppiatore”, che tramite una chiavetta che si inserisce in una sede ad hoc, lega insieme i due alberi motore, sfasati di 180°, per ridurre al minimo le vibrazioni che il propulsore genera durante il funzionamento.
Gli alberi motore impiegati sono degli Stage 6 R/T con biella da 85mm opportunamente rivisti per il montaggio “dell’accoppiatore”.
La trasmissione è formata dalla frizione Stage 6 R/T Torque Control MKII, la campana Stage 6 R/T CNC da 433g in abbinamento dall’innovativo complessivo Stage 6 Oversize Torque Boost, che presto sarà disponibile in commercio, con pulegge completamente in alluminio e riporto in ceramica per aumentare la durezza superficiale, isolare le piste dal calore, e garantire il massimo grip, visto che con tutti i cavalli che questo motore è in grado di erogare occorre una trasmissione all’altezza della situazione!
Per quanto riguarda l’accensione impiegata, sono state fatte varie prove, con alcuni modelli di PVL sia a rotore che a volano.
Alla fine si è optato per due statori Stage 6 PVL sfasati di 180° e opportunamente modificati per poter essere alloggiati nel carter Piaggio, e abbinati al rotore impiegato normalmente.
Nel reparto alimentazione troviamo due voraci Stage 6-Dell’Orto VHST 28mm in abbinamento a due pacchi lamellari Stage 6 FKM con lamelle in carbonio e due collettori dritti Stage 6 in Viton con relative basette di adattamento ricavate dal pieno e lavorate al CNC e successivamente anodizzate di arancione sempre della casa tedesca.
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Per evitare di aspirare oggetti indesiderati sono stati montati due filtri Stage 6 Double Layer con spugna a doppia porosità per garantire oltre alla protezione del motore anche una valida portata d’aria.
Ma le vere leccornie che caratterizzano questo dragster sono i due cuori, gli innovativi gruppi termici Stage 6 R/T 70cc in abbinamento alle splendide espansioni Stage 6 R/T 70cc interamente saldate a mano e silenziatori in carbonio!
Dei concentrati di tutto ciò che di meglio ha da offrire la casa tedesca, e che garantiscono a questo dragster prototipo delle prestazioni da brivido.
Tanto che è stato deciso di chiamarlo Stage 12, un nome che si commenta da solo…
Articolo preso da ScooterLuxury.it