ranabout ha scritto:
fantameccanica...
la frizione fa solo da organo in grado di mantenere nullo il movimento relativo di due alberi, quando è innestata, ma permette anche di essere disinnestata totalmente per rendere indipendenti le rotazioni degli alberi coinvolti... inoltre permette tutta una gamma di posizioni intermedie, corrispondenti a una trasmissione parziale della coppia tra un albero e l'altro.
Niente più... dove la vedi una fantomatica moltiplicazione della coppia?
semmai quando si sfriziona, in pratica si disinnesta la frizione permettendo al motore di salire di giri velocemente e far accumulare energia cinetica al volano, per poi reinnestarla per far scaricare l'energia cinetica del volano sul resto della trasmissione e quindi alla ruota... si avrà un momentaneo e transitorio aumento di coppia motrice alla ruota, ma nulla che possa moltiplicare la coppia... stai tranquillo!
p.s.: un moltiplicatore di coppia, in realtà, sulla moto c'è: è il cambio (ma anche la coppia cilindrica primaria, la coppia conica finale, nel mio caso oppure la coppia pignone-corona per la maggioranza della altre moto)
no,sbagli.
è vero, la frizione non è propriamente un moltiplicatore di coppia, ma la sfrizionata si comporta tale e quale ad un ingranaggio e di fatto fino a che l'albero condotto non raggiunge la velocità di rotazione dell'albero conduttore, sul condotto è presente una coppia maggiore che sull'albero conduttore.
naturalmente il rendimento di trasmissione non è come quello di un ingranaggio.
il motore è a pieno carico ad alto regime, quindi avrà una certa potenza.
l'albero del cambio avrà un regime molto più basso (fermo allo spunto)
la frizione la puoi rappresentare come una trasmissione di rendimento eta e rapporto di trasmissione (variabile:i giri motore sono costanti mentre i giri del cambio aumentano) tau.
la potenza all'albero del cambio sarà quindi eta*potenza_motore.
la coppia all'albero: potenza_cambio/tau.
tau varia da 1/infinito fino a 1.
all'albero del cambio quindi sarà presente una coppia che ha un picco iniziale molto alto allo spunto, per poi calare fino a che i due alberi non girano allo stesso regime e la coppia è la medesima.
Come vedi la mia non è fantameccanica, ma un minimo di conoscenza.
Se invece vuoi un esempio più pratico:
prendiamo un monocilindrico 4 tempi, ipotizziamo una coppia costante su tutto l'arco dei giri.
fai una partenza 0-100 con il motore al minimo e pieno gas (tralasciando detonazioni, strappi eccetera, è un caso ideale) impieghi mettiamo 10 secondi
fai la stessa prova sfrizionando, impieghi 7 secondi.
ergo, la coppia trasmessa alla ruota è maggiore nel secondo caso (quindi naturalmente è maggiore anche al cambio).
Se non è chiaro, provo a spiegarmi meglio.