Ebbene sì, finalmente anche per noi “3 gatti” del Tinga Vicenza, è avvenuto il battesimo della pista. Erano mesi che si meditava (a dir il vero la sottoscritta erano anni che ci meditava): vuoi per i costi, vuoi per la paura, vuoi per l’inesperienza abbiamo sempre lasciato la cosa in sospeso. Finchè, un bel giorno, qualcuno si è accorto che a Franciacorta organizzavano turni in pista per neofiti ad un costo ragionevole.
Detto fatto, in meno di 10 minuti abbiamo prenotato tutti e tre.
La giornata del 21 giugno inizia lentamente e sorniona per tutti e tre: le prove sarebbero infatti iniziate alle 18:00.
Lentamente arriva l’orario di appuntamento per il carico delle moto nel furgone.
Le prove le avevamo già fatte, ma non quelle di legare le cinghie. Così, dopo 1 ora di tentativi finalmente ce la facciamo…….ma, ohimè, dopo soli 10 Km si rende necessaria una sosta per fissare gli ancoraggi della mia moto che stava pericolosamente basculando ad ogni curva.
Finalmente alle ore 16:30 arriviamo all’autodromo Daniel Bonara, l’emozione è subito fortissima: c’è un continuo rombare di motori, moto di tutti i tipi, chi fa burn out, chi assetta le moto, chi discute delle proprie performances…..
In preda a questa “euforia” di gruppo ci dirigiamo verso la segreteria per ritirare i bracciali e per assistere al breefing.
L’istruttore che fa il breefing è un ragazzo bravissimo, che riesce magnificamente ad infonderci fiducia, tranquillità e carica. Ci spiega alcune tecniche di quida e molto apertamente ci invita a “darci dentro”…. ma mentre i miei due colleghi paiono rilassati, la sottoscritta già comincia a gaga..si addosso ed ad avere un senso di secchezza alla bocca incredibile.
Terminato il breefing, andiamo a prendere le moto e ci mettiamo in fila prima dell’ingresso affinché vengano fatti i controlli relativi alla chiusura degli specchietti retrovisori. Terminato il controllo entriamo nel paddok e ci mettiamo in fila per partire: i miei colleghi partono col primo gruppo, mentre la sottoscritta (che si stava cagan..o addosso sempre di più) deve attendere il secondo gruppo.
Finalmente entro e la tensione va alle stelle: moto a destra, moto a sinistra, dagli specchi non si può vedere nulla e velocemente arriva la prima curva, che affronto con molta calma.
I primi giri sono molto impegnativi: sbaglio traiettorie, mi sento insicura (ed anche avvilita, visto che tutti mi stavano sorpassando), non riesco a buttare giù la moto e la tensione non vuole andarsene. Alla fine, dopo 20 minuti, faccio una sosta ai box: mi sento stanchissima, ansimante, con la bocca secchissima….ho bisogno di riflettere e di rilassarmi un po’. Anche i miei colleghi sembrano “spiritati”: occhi fuori dalle orbite, stanchezza alle stelle e con quel senso di “impotenza”/”imbranataggine” tipico dei principianti. Ci relazioniamo un po’ tra noi ed alla fine decidiamo di “adescare” un istruttore. A turno l’istruttore ci fa capire come fare correttamente le traiettorie (importantissimo), ma non si dilunga oltre. Il fatto di imparare bene come fare le traiettorie ci infonde fiducia e cominciamo tutti e tre a “tirare” di più: ora la moto scende, le staccate sono più vicine, riusciamo a chiudere le gomme e, con profonda invidia, i miei colleghi riescono anche a grattare le saponette.
Ora tutto diventa sì impegnativo, ma anche molto divertente: la tensione gradualmente sparisce, si diventa morbidi e molto più inclini al rischio.
Si capisce che la moto NON CADE, che se si sbaglia una curva non accade nulla, che chi ti sorpassa non ti viene addosso e chi si va a sorpassare normalmente non si spaventa.
Terminata la seconda tornata di giri ci fermiamo e commentiamo i nostri exploit: mentre i miei colleghi sono all’ennesima potenza per aver grattato le saponette, la sottoscritta sente come il bisogno di voler emulare il “prode gesto” dei suoi colleghi. Rientriamo quindi in pista, ma stavolta la stanchezza si fa sentire: la sottoscritta anziché piegare la moto, sbaglia tutte le traiettorie e da lì capisce che è ora di smettere……mi da man forte una vistosissima bandiera rossa che segnala la caduta di qualcuno: pista chiusa alle 19:45 per la pulizia.
Nel frattempo inizia ad avvicinarsi minaccioso un temporalone da brivido: io ed uno dei miei colleghi battiamo ritirata, mentre il terzo (il più scatenato) riesce a fare gli ultimi 3 quando riaprono la pista.
Che dire: siamo stati tutti contentissimi, questa “pistata da principianti” ci è servita un sacco per capire molte cose ed infrangere alcuni nostri limiti (o che almeno credevamo tali).
La giornata è stata favolosissima: il tempo ci ha graziato, nessuno di noi è caduto e ci siamo divertiti come matti…..tutti e tre abbiamo dormito poco la scorsa notte, tanta era l’adrenalina che ancora ci scorreva nelle vene……….ora il passo successivo sarà di entrare in pista non più da neofiti, ma con la medesima umiltà che ci ha contraddistinto in questa giornata.
Abbiamo ancora molto da imparare, nonostante qualcuno del nostro gruppo vada veramente molto bene……ci auguriamo di poter imparare in fretta e soprattutto di ricevere tanti buoni consigli per poter sviluppare le nostre piccole capacità.
Ecco le foto dei tre “dell’ave maria”
OK, carico effettuato…ora si parte
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Due dei “tre dell’ave maria” giunti in circuito e durante il breefing
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….e state attenti a quello che vi dicono, invece di sparare “balle spaziali”
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Uauuuuuu…..le moto parcheggiate
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I “tre dell’ave maria” felici e contenti dopo la sessione
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Ed infine uno dei “trofei” più ambiti: la gomma chiusa e “riccioluta”
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