Cento40 ha scritto:
Tutti si muovono in lunghe file, a passo lento; con il volto grigio dell'abitudine seguono le strade obbligate della massa.
Per vincere la noia, si cullano nei sogni preconfezionati che escono dall'autoradio e confondono il comfort con il conformismo.
C'è invece chi si nota sempre, perché è diverso: leggero e scattante, supera kilometri di veicoli fuggendo la trappola della normalità. Ama i percorsi solitari, poco battuti, le stradine tortuose che la massa ha abbandonato. Con il vento tra le braccia segue solo la traccia della sua libertà.
I suoi pensieri si perdono nel silenzio del suo io accompagnati solo dal canto del motore per lasciare spazio alla passione e assaporare le emozioni che gli danno le curve.
Chi è un motociclista dentro non manchi di seguire sempre la sua «passione per la libertà».
Per vincere la noia, si cullano nei sogni preconfezionati che escono dall'autoradio e confondono il comfort con il conformismo.
C'è invece chi si nota sempre, perché è diverso: leggero e scattante, supera kilometri di veicoli fuggendo la trappola della normalità. Ama i percorsi solitari, poco battuti, le stradine tortuose che la massa ha abbandonato. Con il vento tra le braccia segue solo la traccia della sua libertà.
I suoi pensieri si perdono nel silenzio del suo io accompagnati solo dal canto del motore per lasciare spazio alla passione e assaporare le emozioni che gli danno le curve.
Chi è un motociclista dentro non manchi di seguire sempre la sua «passione per la libertà».
Non so a chi siano dirette queste parole, ma voglio ringraziarti per avercene reso partecipi. Mi hanno toccato. E mi hanno ricordato che cosa significa per me essere motociclista: proprio questo, la passione (dal termine latino patior, che significa soffrire, provare o patire), un'emozione che è più forte di noi, che in un certo senso si subisce e alla quale non si può sfuggire.
Grazie.