rossofisso ha scritto:
Si, la porcheria che li ha resi famosi nel mondo,il primo singolo di Images e Words che li ha lanciati e un pezzo di quasi nove minuti dove funziona tutto alla perfezione
E' chiaro che le idee dopo 20 anni non siano le stesse, è che secondo me ,e ripeto secondo me,ma io sento delle forzature nei breack strumentali,come se fossero messi li' a dimostrazione di un virtuosismo tecnico che ormai è appurato mentre nei dischi precedenti avevano una loro ragione d'essere
Oltrtutto nessuno mi togli dalla testa che sia più facile scrivere un pezzo da 10 min buttando dentro tutto quello che ti viene in mente(che secondo me è proprio quello che fanno) piuttosto che due pezzi da 5 min che funzionino ritmicamente ,armonicamente e melodicamente
Sicuramente saprai che Metropolis ha avuto una gestazione di circa 6 mesi mentre oggi i Dream theater ci propongono un disco all'anno...
Su Pull Me Under ho volutamente esagerato ma è il pezzo "meno DT" dei Dream Theater dell'epoca, e forse il più debole di Images... paradossalmente è anche quello di maggior successo, ma questa è un'altra storia... comunque difficilmente può essere un esempio della proposta musicale dei DT come erano quando le cose funzionavano, perchè ha una struttura davvero troppo semplice.
Ti ripeto che io il discorso che i virtuosismi fossero messi solo per dimostrare quanto sapessero suonare lo sentivo pari pari anche riferito ai pezzi di Images o Awake, a turno la critica era questa o il fatto che fossero "freddi", e secondo me sono entrambe due cazzate. Comunque, non vedo una ragion d'essere allora superiore rispetto ad oggi. I DT sono sempre stati così, l'hanno sempre fatta fuori dal vasetto quanto a strumentismo, non hanno di certo cominciato adesso. Tanto più ora con quel genio dello strumento di Jordan Rudess, che, con tutto il rispetto per Moore e Sherinian, due signori musicisti, è IL tastierista dei DT per come deve essere. E' chiaro che rispetto a Moore Rudess è mooolto più progressivo nel senso settantiano del termine, è uno che sperimenta, che parte per la tangente, come e più degli altri, mentre Moore era tecnicamente limitato ma più emozionale e Sherinian troppo rock. Se ti piace il genere, i DT con Rudess li adori, altrimenti rimpiangi Moore. Ma sono comunque sfumature, perchè è vero che i DT di oggi una Space Dye Vest non la saprebbero più scrivere, ma quella era una eccezione anche all'epoca, così come Surrounded (splendida) o The spirit carries on.
Secondo me non ha alcun senso lamentarsi che i DT oggi scrivano un pezzo da dieci minuti invece di due da cinque. Ci sono una marea di gruppi che scrivono pezzi da cinque minuti molto meglio di quanto abbiano mai fatto o potrebbero mai fare loro. La loro caratteristica è quella di riempire un cd con un fiume di note tendenzialmente ben pensate e ottimamente eseguite, a volte la ciambella esce col buco altre meno. Tutto qui. Non vedo perchè oggi dovrebbero smettere di suonare come hanno sempre fatto e mettersi a scrivere canzoncine da cinque minuti, non fa parte del loro DNA. Da fan io dico che mi sta benissimo la durata delle canzoni di Black Clouds..., perchè questo è quello che sanno fare meglio. Poi il risultato a questo giro potrà essere mediocre, buono o ottimo, vedremo. Personalmente non mi hanno (quasi) mai deluso.