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Spara per assistere allo spettacolo di Benigni
2348453
2348453 Inviato: 30 Ago 2007 8:38
Oggetto: Spara per assistere allo spettacolo di Benigni
 

Ieri sera al telegiornale ho sentito questa notizia... Non lo fanno entrare e lui spara all'addetto alla sicurezza.... E voi vi direte, ma perchè apri un topic per questo? Solo per il commento di Benigni: "Lo ha fatto per la poesia, che gran cosa(o è una cosa meravigliosa, non ricordo)... Poi l'inquadratura è tornata in studio e la giornalista aveva il sorrisino... Ma scusate.... Se io dicevo una cosa del genere mi prendevo del giovane senza educazione e senza morale.,... Fino ad oggi stimavo Benigni, ma dopo quest'affermazione...... icon_confused.gif
 
2348766
2348766 Inviato: 30 Ago 2007 9:23
 

Sarà stato ironico..... icon_confused.gif
 
2348771
2348771 Inviato: 30 Ago 2007 9:23
 

scommetto che era un telegiornale MEDIASET.....!




Sul corriere della sera la vicenda è riportata in termini diversi



Spari allo show di Benigni
nel giorno della legalità Ferito un addetto alla security. E il comico piange STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Roberto Benigni (Omega)
COSENZA — Era a Cosenza per il suo show, ieri sera, Roberto Benigni. In giornata aveva incontrato il sindaco di Roma, Walter Veltroni, pure lui in Calabria per le iniziative contro la criminalità. Poi la sera, appunto, sul palco. Con un colpo di scena: sei spari contro un addetto alla security dell'artista esplosi da un 45enne cosentino bloccato mentre tentava di entrare senza biglietto. L'uomo, Claudio Azzinnaro, già noto alla polizia per piccoli reati, non si è dato per vinto: è tornato a casa, ha impugnato una calibro 32 con matricola abrasa, è tornato nella piazza dove si esibiva Benigni e ha scaricato il caricatore contro l'uomo della security, ferendolo con 4 colpi alle gambe. Azzinnaro è stato arrestato. Mario Fiore Diego, 22 anni, l'uomo ferito, non è in pericolo di vita.



Benigni, sentiti i colpi dal palco, prima ha fatto un paio di battute («Anche questa è un'esplosione di gioia». E, al sesto sparo: «Ma che è l'inferno anche qui?»). Poi, quando ha saputo del ferito, si è messo a piangere. E ha interrotto lo show, riprendendolo una decina di minuti dopo, superato lo shock. Un episodio che ha concluso una giornata strana, per la Calabria. Contro la mafia senza cortei, marce, slogan. Nessuna mobilitazione per la giornata della legalità, organizzata dal Forum nazionale dei giovani, dopo la strage di Duisburg, in Germania (sei le vittime della faida di San Luca). Solo dibattiti e iniziative cui hanno preso parte il sindaco di Roma e candidato alla segreteria nazionale del Pd Veltroni, invitato alla manifestazione dalla senatrice Rosa Villecco Calipari e dal regista calabrese Mimmo Calopresti, e il ministro alle Infrastrutture Antonio Di Pietro.

Veltroni ha iniziato il suo tour da Cosenza per poi spostarsi a Reggio Calabria, ed ha parlato della Calabria che «non deve essere considerata la regione della strage di Duisburg. Occorre impegnarsi per liberarla dai condizionamenti che la opprimono». Duecento chilometri più a sud, a San Luca, Antonio Di Pietro, ha portato la solidarietà sua e del governo alle gente del paese preaspromontano e ha promesso: «Tra 8 mesi ritornerò per la prima pietra della nuova caserma dei carabinieri». Appaltata nel 1984, la struttura non è mai stata iniziata per le intimidazioni alle ditte appaltatrici. Un'assicurazione, quella di Di Pietro, che rischia però di creare un caso politico. I quattro milioni e mezzo di euro che serviranno per costruire la caserma di San Luca erano però già stati destinati per la realizzazione della caserma di Locri.

A San Luca il paese resta in balia della paura di nuovi agguati e per questo le strade sono deserte. Neanche la visita di Di Pietro ha scosso le coscienze. Il sindaco diessino Giuseppe Mammoliti è l'unico a parlare ed accoglie il ministro come un benefattore. Ma nella sala del consiglio comunale i sanluchesi presenti sono solo dieci e ancor di più si nota l'assenza della politica locale. La giornata di Antonio Di Pietro era iniziata a Locri, dove ha illustrato il piano per contrastare le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. «Ho proposto l'istituzione della stazione appaltante unica, affinché trasparenza e legalità negli appalti siano la norma e non l'eccezione come è stato fino ad ora». Gli fa eco Walter Veltroni che parla di «un'idea semplice ed efficace».
Carlo Macrì
29 agosto 2007
 
2349058
2349058 Inviato: 30 Ago 2007 10:01
 

Si, era il TG5....
 
2349145
2349145 Inviato: 30 Ago 2007 10:09
 

ognuno racconta le cose come vuole...e molto dipende anche dalla posizione politica della testata giornalistica...io mi fido molto di + delle reti mediaset che di altre...e non mi stupisco benigni abbia esordito con una battuta del genere icon_wink.gif
 
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