Sandro, sono parzialmente d'accordo.
In particolare sono d'accordo quando dici che la moto è pericolosa di per se stessa, e andare in moto vuol dire rischiare di più che andare in macchina.
Però è altrettanto vero che esiste l'imprevisto...l'imponderabile o quantomeno il "poco ponderabile".
Io giro in moto tutto l'anno, a volte anche sottozero (ma solo per passione
), e so bene che in una curva rivolta a nord posso trovare il ghiaccio e cadere, come so che è possibile trovare bagnato in altre situazioni, o sporco per strada nella stagione della vendemmia.
Ma devi ammettere che in realtà ci sono situazioni in cui "non è pratico" adeguare l'andatura e quindi diventiamo "fuorilegge". E non parlo nemmeno di andature racing.
Se sto percorrendo una curva cieca a 30 all'ora e dietro (per assurdo, ma capita) trovo un cervo o un camion fermo in mezzo alla corsia, è facile che possa comunque perdere il controllo.
Il brecciolino in curva ti può far cadere anche se la velocità è commisurata all'entità della curva stessa.
Una chiazza fresca di gasolio lasciata dal camionista negligente...ancora peggio.
Anche se con il tempo ho imparato a riconoscere da lontano alcuni pericoli o a valutare meglio l'imprevisto, mi è capitato anche di cadere rallentando in dritta da 20 all'ora (reali) a zero all'ora in un cantiere stradale su un asfalto appena gettato in cui avevano evidentemente esagerato la dose di catrame. Insomma, questa cosa secondo me era
imponderabile.
Sono casi limite, ma purtroppo sono proprio i casi limite che fanno la statistica.
Detto questo, ritengo che sia un'utopia pensare che il contadino lavi le ruote del trattore prima di uscire in strada (come previsto dalla legge [e magari bagnando anche la strada - povera Erika -
]), però come nella maggior parte dei casi, la verità sta nel mezzo.
Tutto ciò a prescindere da ciò che dice la legge, che parla solo di bianco o di nero.