sandro76 ha scritto:
"Sentire" l'anteriore non è cosa facile, purtroppo l'anteriore tiene molto e quando decide di mollare lo fa' senza preavviso e con poco margine di recupero.
Avere timore della tenuta dell'anteriore può essere anche un bel fatto, ci tiene lontano da un potenziale pericolo di scivolata che in strada non è proprio salutare.
Detto questo le cause possono essere tante, sia di guida sia di meccanica.
Se parliamo della guida... c'è poco da fare... o ci si fida o non ci si fida, il feeling lo si guadagna con l'esperienza, macinando km su km e piano piano un passo alla volta si aumenta la confidenza. L'unico errore da non commettere è di bruciare le tappe provando a cimentarsi in imprese che non sono alla nostra portata.
Una parte importantissima la compie la gomma anteriore in funzione delle sue caratteristiche (profilo, durezza dlla carcassa, presisone di gonfiaggio, durezza della gomma e consumo del battistrada). E' ovvio che una gomma che tende ad avere molto effetto di deriva o che comunque dura a tal punto da innescare piccoli movimenti ci porta (anche inconsapevolmente) ad avere timore e quindi difficilmente si riuscirà ad avere confidenza.
Poi si passa alla ciclistica, in genere per avere una miglior confidenza con l'anteriore si tende a caricarlo maggiormente alzando il posteriore o sfilando le forcelle. Maggior carico in inserimento e a centro curva genera maggior stabilità, tuttavia alle volte questa operazione risulta essere controproducente perchè se è vero che con questa operazione si carica maggiormente l'avantreno è altrettanto vero che si diminuisce il valore di avancorsa che porta ad un minor effetto raddrizzante della gomma anteriore. In parole povere si potrebbe ottenere una moto molto caricata davanti che però in curva presenta uno sterzo instabile; il guidatore si trova con uno sterzo leggero e poco sensibile e questo lo porta a continue correzzioni per il mantenimento della traiettoria ideale andando a compromettere la confidenza con l'anteriore stesso.
Anche le sospensioni hanno la loro influenza visto che sono legate direttamente e indirettamente alle quote ciclistiche dinamiche.
Una moto con molle alla forcella di coefficente elastico basso non potranno mai generare un miglioramento della sensibilità all'anteriore perchè prima di tutto tendono a far rimaner "schiacciato" molto il davanti in inserimento e a centro curva e quindi ad avere poca avancorsa col risultato sopra descritto e in più una molla del genere non contrasta a sufficenza il carico a cui è sottoposto l'avantreno e il guidatore non percepisce la spinta sui semimanubri e ovviamente questo implica una minor confidenza con tutto l'anteriore.
Per quanto riguarda la parte idraulica della forcella influisce in proposito la regolazione in estensione (in compressione poco e niente a meno che non si giri tutto frenati o tutto sfrenati); questa regolazione deve permettere la giusta escursione della forcella in modo che abbia la possibilità di copiare bene le buche, infatti se troppo frenata la gomma subirà un "sovraccarico" sulle buche ed ovviamente tenderà ad avere delle micro perdite di aderenza avvertite dal conducente sui semimanubri.
Nel caso invece si avesse una regolazione molto "libera" la gomma copierà bene le buche ma si avranno fluttuazioni dell'avantreno; in entrambi i casi è difficile trovare confidenza.
Questo per spiegare bene tutti i punti, anche se risulta essere un po' superfluo per le moto stradali che escono con quote ciclistiche e tarature già idonee.
Condivido in pieno. Sei un esperto!!!