Sappiamo tutti che, secondo la legge, ogni utente della strada deve essere tutelato in ugual misura rispetto agli
altri. Come spesso accade però, la realtà si discosta non poco dalla base teorica...
ecco quindi che le nostre strade risultano popolate da una strana specie in costante
crescita, ovvero gli automobilisti omicidi. Essi si aggirano come rapaci per le nostre
strade, in cerca di qualche vittima su due ruote da catturare. Di seguito riportiamo alcune sotto-categorie di questa particolare specie...
L’automobilista NON stop:
Gira in macchina ventiquattro ore al giorno, senza una meta precisa: il suo unico scopo è quello di aggirarsi per strade che non
conosce, non curandosi della segnaletica orizzontale e verticale che gli intima lo
stop: è inarrestabile. Neanche i segnali luminosi come alberi natalizi sono in grado di fare
nulla: ha uno scopo ben preciso, ed è determinato a raggiungerlo. Vuole buttare a terra quanti più motociclisti possibili nell’arco della
giornata. Ogni motociclista corrisponde ad una tacca da intagliare sul suo portachiavi in
legno.
L’automobilista MEZZO stop:
Come il suo collega, l’automobilista mezzo stop gira per le strade durante tutto il
giorno. Ha però uno spiccato senso civico, che gli permette di non saltare gli stop a
priori, ma di scegliere a rigor di logica a quali stop NON fermarsi e a quali stop fermarsi con 45 di macchina al di là della linea
orizzontale(con la scritta STOP di circa quattro metri che capeggia inesorabile per tutta la
zona). Sembra quasi non contento quando prende un motociclista, ma non vi fate
ingannare: è solo dispiaciuto perché non è riuscito ad investirci
completamente. Si consiglia molta cautela nei metri successivi: Il mezzo stoppista tenterà di completare la sua
opera, state in guardia...
L’automobilista precedente:
L’automobilista in questo caso si definisce precedente perché, qualsiasi sia l’infrazione che
commetta, tenta di scaricare la colpa sul suo collega che lo precedeva.
Programmati come cyborg, eseguono esattamente le stesse manovre di chi li
precede, completando le opere lasciate incompiute: non vi preoccupate quindi, se avete appena scampato un
incidente. Provvederà l’automobilista precedente, rifacendo la stessa manovra del suo
predecessore, solo in maniera terribilmente più improvvisa, rendendolo impossibile da
schivare. Niente tacche da aggiungere questa volta: l’automobilista precedente lavora per la
gloria. E’ felice per aver completato l’opera di chi lo precedeva e questo gli basta per rincasare
soddisfatto.
L’automobilista triangolino:
A cosa servono quei simpatici triangolini che intimano di dare la precedenza agli altri mezzi,
posti quasi sempre alla fine di una via? Mica c’è scritto stop... fermarsi è
superfluo. Via di gas, per sgomberare presto l’incrocio, e se qualche mezzo su due ruote centra la macchina...
chi se ne importa, il peggio è suo perché è più leggero!!! Una filosofia
spicciola, semplice ma di grande successo. Gli automobilisti triangolino sono il gruppo più
popolato, e sono in costante crescita... domineranno in breve tempo le altre
specie, che dovranno essere protette dal wwf se non vogliono rischiare l’estinzione.
L’automobilista “andavo di fretta”
Anche questa specie è molto corposa, però a differenza degli altri colleghi è meno
pericolosa: hanno una coscienza, che li frena un secondo prima di riuscire a gettare a terra un
dueruotista. Quindi si fermano ad un centimetro dal nostro didietro, facendo un cenno di scusa con la mano e scandendo la frase:
andavo di fretta, scusi.
Interessante la variante usata dai più arditi, nella quale ai gesti precedentemente elencati si aggiunge il canonico:
”non l’avevo vista”. Si consiglia check up completo alla vista, oppure visita guidata a
cinecittà. Almeno la prossima volta sarete più credibili.
L’automobilista “al contrario”
Si sbaglia strada. La zona è sconosciuta. Per l’automobilista al contrario,
questi due punti sono sufficienti per fare un’inversione ad “U” non segnalata in alcun
modo, proprio quando lo stiamo sorpassando oppure gli siamo incollati al
paraurti. Non gode particolarmente nel prendere motociclisti, ma ha una perversa attrazione per le manovre
pericolose: la sua gioia quindi deriva dai “trick” che esegue durante l’inversione.L’inversione vicino ad un
dosso, o in prossimità da una curva cieca, sono le acrobazie con coefficiente più alto riconosciute a livello
mondiale.
Il camionista “velocista”:
In una qualsiasi strada, siamo in coda dietro ad un camion. Casualmente ci cade l’occhio su uno di quei simpatici adesivi che hanno come diametro l’equatore e che sono sparsi un po’ ovunque su tutto il
mezzo: ne siamo certi, è un limite di velocità, ed è lì, in bella vista. Ci accodiamo così per curiosità all’autosnodato che ci
precede, in attesa del sorpasso perché “tanto lui più veloce del limite sopraindicato non può andare”.
Invece no. Il camionista dà un fugace sguardo agli specchietti e decide di
accelerare, non curandosi del limite e cambiando corsia senza freccia, per prenderci con tutta la parte posteriore della sua enorme
vettura. In questo caso la tacca del motociclista tranciato è segnata direttamente all’interno del
camion, in modo che a fine giornata parta una sfida con il conducente che lo seguirà alla guida del
veicolo. A fine mese, chi ha realizzato il miglior punteggio vince una birra servita nello stivale di un motociclista
linciato. A fine anno c’è la finale internazionale. Il premio è la testa del motociclista appeso accanto agli altri classici trofei di
caccia, quali cervi e orsi polari.
Lamps a tutti, sono certo che con il tempo ed i vostri consigli uscirà una versione ampliata di questo articolo...
saluti guys!!!