Siamo sinceri: spesso un bauletto montato sulla moto è tanto utile quanto antiestetico. Il motociclista narciso, in sostanza, non lo monterà mai. Quindi come accennato in precedenza, per caricare sulla propria moto ogni oggetto, l’astuto centauro si inventa ogni stratagemma: piega, nasconde, comprime e infila i propri acquisti in luoghi impensabili per i comuni mortali...
vediamo di seguito di analizzare i “portapacchi” più frequenti nell’ambiente
motociclistico:
“Il ragno”
L’oggetto più utile per il motociclista con pacchi di medie dimensioni: abbiamo appena fatto una piccola spesa, comprato un libro oppure una sana rivista motociclistica, ed ecco qui che, orgogliosi di noi stessi, fissiamo con gli appositi ganci la rete alla moto, inserendo sotto di essa ciò che abbiamo deciso di portare. Sembrerebbe in rimedio perfetto:
il problema sopraggiunge quando gli oggetti sono troppo piccoli (in questo caso, se siete furbi come me,
arrivati a casa vi accorgerete di aver fatto tanti piccoli doni sulla strada che
avete compiuto), oppure troppo grandi, con la conseguenza che il ragno diventi di drammatica inutilità. In questo caso, o partono le lotte per far entrare i nostri pacchi “a forza”, con relative imprecazioni, oppure si effettua una censura: portiamo con noi solo i beni di prima necessità. Gli altri oggetti comprati si donano alla caritas.
“Il passeggero/a”
Altro grande classico per portare i propri pacchi, è il ricorso al nostro trasportato. In questo caso, in cambio del passaggio che ci “scrocca” il passeggero, gli doniamo cordialmente chili e chili di pacchi, che dovrà portare in equilibrio precario sull’unghia di sella a lui dedicata. Se il passeggero è antipatico, spesso il motociclista cattivo compra oggetti pesanti ed appuntiti, per dargli il massimo dolore. Se il passeggero è donna, oltre ai vostri pacchi, mettete in preventivo oggettini comprati per far felice la vostra lady: scarpe, scarpette, scarpine, smalti
(amore questo non lo posso lasciare qui!!! è un’offerta, solo 9, 99 euro) e molte altre piccole diavolerie, che unite, diventano una grossa, grossissima “diavoleria”
“Lo zainetto”
Il mitico, indistruttibile, onnipresente zainetto della seven/invicta che abbiamo dai tempi delle medie. Di buona capacità, il motociclista grazie ad esso può trasportare oggetti di svariato genere e dimensioni. Gli unici “piccolissimi” nei dello zainetto, risiedono nel fatto che dopo lunghi tragitti la schiena del dueruotista è in frantumi, le vertebre ballano la samba o, peggio, non ballano proprio. In aggiunta a questo, ricordiamo che con lo zaino il posto per il passeggero/a,
specie se prosperosa (in questo caso spero per voi che sia una passeggerA ) è
limitatissimo.
“Il giubbotto”
Anche il giubbotto del motociclista in alcune occasioni è utile per i pacchi. Generalmente si mettono sotto il giubbotto articoli come giornali/riviste
, oppure articoli piccoli e comodi da portare. Utile accorgersi in tempo di non portare articoli da bricolage
(cesoie, forbici e forbiciette, motoseghe portatili a batterie) , pena lo sgozzamento.
“Sotto le ciapèt”
Modo molto particolare per trasportare ciò che compriamo sulla nostra amata moto, molto in voga tra i feticisti. I nostri acquisti si posizionano tra sella e chiappe, formando uno strano, mistico, indissolubile connubio. Prestate attenzione in caso di enduro: Se vi alzate sulla sella, ogni cosa che avete sotto cade. Ricordiamo
inoltre che (a meno di “stravaganze” sessuali che non trattiamo in questo
articolo) sarebbe utile NON inserire articoli appuntiti sotto il sedere.
“Lo scooterone/macchina dell’amico”
Niente da fare... la vostra tenda da 8 posti non riuscite a caricarla sulla moto... a questo punto, tornate mestamente da un vostro amico e, in ginocchio, gli chiedete di trasportarvi i pacchi nel suo comodo, enorme e lussuoso portabagagli/baule. Ricordatevi di non fargli caricare anche la vostra ragazza,
e poi potete partire tranquilli.