Il racconto di una giornata esplorando l'Irlanda in moto. Un racconto sul piacere delle piccole cose, un racconto su come l'avventura possa essere dietro il giardino di casa, un racconto d'amore e pieno di pioggia.
Dopo molti anni sul forum e passate alcune motociclette sotto le mie
chiappe, mi sento di condividere con voi una storia che spero sia
divertente.
La scrivo prima di tutto perché mi fa piacere, ma anche con la
speranza che chi la legge ne possa alla fine condividere lo spirito.
I molti anni sul forum mi hanno insegnato che moltissima gente, specialmente
agli inizi, cerca la moto perfetta, cerca la moto veloce, cerca la moto che
lo possa portare dove nessun'altra moto lo puó portare....e poi la
lascia in garage.
Non tutti eh, sia chiaro, ma c'é indubbimante un sentimento diffuso
per il quale la moto é cosa da ricchi, la moto é uno svago, la
moto non é necessaria. Si é diffusa questa idea un poco
bislacca che se non hai 100cv sotto non puoi fare nulla, se non hai tutto
l'equipaggiamento ultra tecnico non puoi uscire di casa, che cadi e muori,
che se la moto ha piú di 5000 km il motore é andato.
Ecco, io, che sono un poveraccio, la moto desiderata non l'ho mai potuta
comprare, ho sempre comprato la moto che in quel momento mi potevo
permettere, grande, piccola, sportiva, da passeggio. Non é che
volessi quel modello in particolare, ma volevo andare in moto, e ogni cosa
era migliore di niente. Ancora é cosí, perché non
é che navighi nell'oro, e dunque ora sono su questa v strom 2012,
presa con 80000 km sei mesi fa e che presto passerá i 100.000.
Una delle cose che adoro, e che per ora mi posso ancora permettere non
avendo particolari limiti di tempo o famiglia, é evitare di
programmare i miei viaggi. Mi sveglio una mattina, prendo la moto e vedo
dove mi porta, e grazie a questo ho scoperto posti magnifici, dove mai sarei
arrivato in un viaggio programmato, semplicemente perché sono posti
cosí sperduti che nessuno si prenderebbe mai la briga di citarli in
un itinerario, ma hanno per me un fascino particolare, unico, il fascino di
un luogo veramente inesplorato.
Ora, da solo é un conto, uno puó fare un poco quello che gli
pare... ma in due? Con una morosa che in moto non ci é mai stata?
ehhhh no... almeno al principio ci si deve organizzare! E cosí ho
fatto!
Sapete, amare una moto ed al contempo amare una donna non é mica cosa
facile, perché naturalmente si ama piú la donna della moto e
se alla donna la moto fa schifo é un gran peccato, perché
parte dell'amore sta anche nel condividere le cose che ci fanno felici.
Conscio di ció, e conscio che fosse la prima volta su due ruote di
lei, ho organizzato il mio anello di 100 km nel modo migliore possibile,
cercando di mostrare paesaggi fantastici e creare quel legame unico che si
prova solo in moto fra te le la strada. Una bella strada fatta in macchina
io credo che la si percepisca meno bella che fatta in moto, perché in
moto sei li, non hai il metallo che ti circonda seduco comodo sulla tua
poltroncina ascoltando l'ultimo disco di Little Tony. Con la moto, anche da
passeggero, sei in contatto con tutto quello che é intorno a te,
l'aria, la pioggia, il paesaggio.
Dunque, ecco la mappa dell'anello, ve la lascio qui, cosí se qualcuno
passa in Irlanda e ha voglia di farla, puó.
Un anellino di 100 km che passa per montagne e mare. Il piano prevedeva
piccole soste sulle montagne per ammirare il panorama e una sosta piú
lunga al The Seafront, che é un parchetto in una zona che qui
chiamano la Sorrento d'Irlanda (Non sanno quello che dicono).
Dunque, con questo piano in mente, faccio la proposta. "Amore caro, vorresti
venire a fare questo giro in moto con me?".
Attimi di panico, la guardo negli occhi é vedo la stessa paura che
puó avere un cerbiatto avanti ad un leone. Parto con le usuali
rassicurazioni, non ti preoccupare, ti do la mia giacca con tutte le
protezioni, i miei pantaloni con gli inserti in kevlar, il casco integrale e
pure i guanti. Non ti preoccupare, andiamo piano pianino, anche
perché la strada é quello che é, e se piove c'é
il completino antipioggia.
Insomma, alla fine, piú per pietá che altro, si convince. La
sera prima preparo la moto, controllo che tutto sia ok, e preparo un
pranzetto al sacco.
Ora, la moto é cosí attrezzata: parabrezza opacizzato e
graffiato, impossibile vederci attraverso, ma ripara dal vento (giuro che un
giorno lo cambio). Fianco laterale della moto un poco rotto a causa di una
caduta dell'ex proprietario. Infame bauletto da 9 euro di xl moto. Sella
rosso nera, non perché sia milanista, ma rosso é stato l'unico
colore disponibile per la pelle sintetica che ho comprato per rifare la
rivestitura.
Equipaggiamento mio: casco jet con visiera a bolla, giacchettina a vento di
dubbia marca e qualitá, marsupietto con cerniera semirotta risalente
al tardo medioevo... fortunatamente avevo un secondo pantalone da moto, un
secondo paio di guanti e un paio di scarponcini che pur se non pensati
specificatamente per la moto fanno il loro porco lavoro.
E cosí arriva il mattino, il sole splende nel cielo.
Io: contentissimo, pur se vestito come un tanghero e con una moto
rosso-nero-arancione, brutta e un poco ammaccata.
Lei: pur se imbacuccata di tutto punto, se avevo la tuta di pelle le davo
quella, ancora posso leggere il panico nei suoi occhi.
La istruisco sulle regole base del fare la zavorra, le do un bacino, le dico
di rilassarsi e si parte.
Ora in Irlanda c'é una cosa molto positiva, tutte le extraurbane
hanno limite 80, TUTTE. Ora qui le strade sono strette strette, nel senso
che ci passano a stento due macchine, dunque sono strette le curve, sono
stretti i sorpassi, tutto é piccino, peró sono strade
divertentissime da guidare e immerse nel verde.
Dunque usciamo dalla cittá ed iniziamo ad inerpicarci verso il sally
gap (che poi é una collinetta per gli standard nostri), ora, vi ho
detto che il sole splendeva nel cielo, ma dovete sapere che il tempo in
Irlanda é imprevedibile, si possono avere 4 stagioni nel giro di due
ore... detto fatto, inizia a piovere. Io mi preoccupo un
pochino, perché tutto volevo per questa prima avventura meno che si
bagnasse come un pulcino, fortuna siamo vicini ad una prima tappa
panoramica, dunque mi fermo e giá mi preparo per sentirmi eventuali
lamentele ed a tirare fuori il completino da pioggia.
Mi fermo in questo piccolo parcheggio a bordo strada, con vista valle ed un
lago, un paesaggio che sembra rubato dal signore degli anelli. Lei scende,
ancora con il casco in testa e rimane li a guardare. Io intanto parcheggio
la moto alla meno peggio e poi vado da lei e le chiedo "allora? come sta
andanto?"
E qui la felicitá dell'amore per le moto e con le moto. Lei si gira,
mi guarda attraverso il casco e fa un sorriso a 32 denti (almeno credo,
vederlo attraverso la mentoniera non era cosa facile). MI dice "Grazie per
avermi portato a fare questo viaggio, mi sta piacendo tantissimo".
Ne é nato un bacio comico, piú di caschi che di labbra.
Ora, non vi sto ad annoiare raccontandovi anche tutto il resto del viaggio,
sappiate che abbiamo preso acqua tutto il giorno, ma ogni tanto anche sole,
che abbiamo mangiato al sacco in riva al mare e ci siamo sentiti un poco
come da bambini.
Tornati a casa ho riposto la moto in garage e l'ho ringraziata. Non é
la moto che volevo, non é la moto che desideravo, ma é la moto
in quanto tale che mi ha regalato ancora una volta gioie uniche....
Io non ho il feticismo della moto, io ho il feticismo dell'andare in moto!
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Commento di: Maurizio60 il 08-09-2023 11:49
Commento di: bastiancontrario il 10-10-2023 16:45
Che spettacolo di racconto.
Lo leggo solo ora, colpevolmente. Quelle montagne, le Wicklow, collinette per gli standard nostri, hanno un posto particolare nel mio cassetto dei ricordi. Era l'ultimo giorno in terra d'Irlanda, 8 anni fa, da quel dì purtroppo non sono ancora riuscito a tornare.
Concordo sul feticismo dell'andare in moto, basta avere due ruote e un motore sotto al sedere e si va ovunque, per chilometri e chilometri.
Molto bello anche condividere il piacere di andare in moto con le persone care, siano amori, affetti o amicizie è una sensazione davvero di gioia.
Commento di: efus il 10-10-2023 17:31
Mi fa piacere essere riuscito a strapparti un sorriso, e fammelo sapere se ricapiti in Irlanda, che ci andiamo a fare un giro!
Commento di: wilkinsonwilfri il 26-12-2023 10:51
Ciao Andrea. La tua lettura del saggio, il tuo commento e il fatto che tu ne abbia "integrato" le idee basandoti sulla tua esperienza personale sono tutte cose di cui sono grato. geometry dash
Commento di: henry23 il 12-04-2024 09:00
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