Adesso passiamo ad esaminare il comportamento da tenere quando si aderisce ad una uscita.
Non esiste un vero e proprio regolamento, ma ci sono delle consuetudini dettate dal buonsenso e dalla correttezza che sarebbe bene seguire.
- Una volta decisa l’iscrizione seguite il topic
per venire a conoscenza di eventuali variazioni.
- Evitate lo spam, altrimenti complicate la vita
all’organizzatore ed agli eventuali neoiscritti, che per
capire qualche cosa debbono leggersi pagine di messaggi inutili.
- Comunicate tempestivamente la vostra
indisponibilità a partecipare (siete liberi di non
partecipare più ad una uscita cui siete iscritti, ma
correttezza vorrebbe che ne diate comunicazione con il maggiore
preavviso possibile).
- Evitate di polemizzare sulle modalità
dell’uscita; avete aderito dopo aver letto le caratteristiche
dell’uscita (almeno così si dovrebbe fare), quindi
le avete tacitamente accettate; in alternativa potete partecipare ad
un’altra uscita a voi più consona, o postarne una
voi.
- Rispettate l’orario dell’appuntamento e comunicate eventuali ritardi chiamando l’organizzatore al cellulare (sarà sua premura inviarvelo).
Personaggi dell’uscita:
- Apripista, è il motociclista
che conosce la strada e funge da guida.
- Scopa, è il motociclista che
chiude la fila, controlla che tutto vada bene e
“raccatta” coloro che restano indietro.
- Staffetta, presidia gli incroci,
fiancheggia la colonna controllando la situazione, riporta
all’apripista eventuali problemi per consentirgli di
arrestare la colonna.
- Partecipante, motociclista che fa di tutto per rendere la vita difficile ad apripista, staffetta e scopa.
Siamo finalmente in moto, ma come si procede durante una uscita?
- Si viaggia incolonnati dietro l’apripista (di
solito l’organizzatore) seguiti dalla
“scopa” che chiude la fila.
- Non si supera l’apripista e non ci si fa superare
dalla scopa.
- Non si viaggia affiancati.
- Non si viaggia “francobollati” alla
moto che ci precede, se sbaglia manovra o ha un incidente ne rimarremmo
inesorabilmente coinvolti.
- Non si fanno sorpassi inutili.
- Non si supera in curva.
- Non si supera a destra. (Sembra strano ma
c’è qualche ... che ancora fa queste cose)
- Se il sorpasso è proprio necessario si effettua
in rettilineo accertandosi che chi ci precede abbia capito le nostre
intenzioni.
- Non ci si “ingarella” ne con altri
partecipanti, ne con motociclisti di passaggio.
- Eventuali problemi vanno comunicati alle
“staffette”, che provvederanno a comunicarlo
all’apripista.
- Non si intralciano le “staffette”, anzi
i loro sorpassi vanno agevolati.
- Quando ci si ferma per una eventuale sosta, la moto va
lasciata dove non crei pericolo e non intralci la circolazione.
- Se per un motivo o per l’altro dobbiamo sganciarci dall’uscita, è tassativo comunicarlo chiaramente all’apripista, alla scopa e alle staffette, accertandosi che abbiano capito.
Non è per conoscersi, o almeno questo non è lo scopo principale dell’uscita; nel caso basterebbe incontrarsi al bar o al ristorante vicino casa e non necessariamente in moto.
Indiscutibilmente lo scopo primario dell’uscita è il viaggio, l’itinerario, il percorrere belle strade.
Dopo il viaggio viene la meta, altro punto cardine dell’uscita; anche se per assurdo in moto non è importante dove si arriva, ma come ci si arriva.
Il punto di arrivo deve essere all’altezza del percorso, e consentire una riunione conviviale (adesso è il momento della reciproca conoscenza).
Quindi partecipare ad una uscita vuol dire percorrere un itinerario bello e divertente e poi rilassarsi a tavola in piacevole compagnia senza aver fatto alcuno sforzo per organizzare il tutto; questo è bellissimo.
Inoltre si usufruisce della sicurezza che solo il viaggiare in gruppo può dare.
Ecco perché il motociclista partecipa volentieri ad una uscita.
Meno facile è comprendere perché c’è qualcuno che si impegna a studiare prima e a provare poi i percorsi (spesso in solitaria), a cercare ristoranti a seguire i messaggi sul topic per organizzare una uscita, spesso navigando tra lo spam.
Senz’altro è la passione per la moto unita alla voglia di condividere le sue scoperte con altri appassionati come lui; il dato inoppugnabile che in compagnia ci si diverte di più, il fatto che dopo avere organizzato la prima uscita si è talmente tanto gratificati dal vedere la soddisfazione dei partecipanti che pensi subito ad organizzarne un’altra, se possibile più bella.
Inoltre i reduci dell’uscita, spesso ti chiedono di organizzarne un’altra.
Benissimo, abbiamo scoperto il perché un organizzatore di uscite è spesso recidivo; ma ci manca di capire il motivo per cui ha proposto la sua prima uscita (sempre riferita al Motoclub Tingavert).
E’ difficile comprendere le motivazioni dell’animo umano, ma riportando la mia esperienza personale, potrei generalizzare dicendo che è una persona con una certa propensione all’organizzazione, spesso frustrata da deludenti esperienze in ambienti diversi (leggi altre associazioni o club), che si trova all’inizio disorientato in un ambiente che gli è congeniale, quasi come quando si realizza un sogno, partecipa a qualche uscita in cui viene contagiato dal fuoco sacro che arde in qualche altro organizza uscite, propone una uscita… e da quel momento iniziano i suoi guai.
Perché il postare uscite dà assuefazione, come il fumo; anzi dà dipendenza, diventa un secondo lavoro retribuito dalla gioia del viaggio in compagnia e della soddisfazione che leggi sui volti degli amici/partecipanti.
Riassumendo ecco alcuni dei molteplici e benefici effetti dell’uscita Tinga mode:
- Viaggiare in motocicletta
- Gioire in convivio
- Scoprire nuove strade e nuovi luoghi
- Fare pratica di guida, confrontandosi con altri motociclisti
- Per i neofiti, affinare la propria tecnica di guida
“rubando con gli occhi” e copiando le traiettorie
dei più esperti (occhio a chi vi sta davanti)
- Per i timidi, possibilità di relazionarsi in
maniera franca e immediata, spesso verrete tirati dentro il gruppo
“nonostante voi”
- Trovarsi in un gruppo eterogeneo di moto, con prestazioni e
caratteristiche diverse; antidoto all’appiattimento
- Per i più giovani, possibilità di
parlare, avere consigli e “dritte” dai centauri
più smaliziati, resi magari saggi da qualche cicatrice
- Per i meno giovani, il lasciarsi contagiare dall’entusiasmo e dalla irresponsabilità dei giovani, contenendola e incanalandola nei limiti della sicurezza; ogni tanto un po’ di sana follia fa bene.
Purtroppo per voi sto prendendo anche il vizio di scrivere articoli.
Condor