Ho recuperato questo articolo da "Motociclismo" di questo mese, un pò di notizie credo che non facciano mai male!
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La trasmissione della coppia dal motore alla ruota posteriore passa attraverso frizione, cambio e trasmissione finale.
Questa ultima, nel 99% dei casi è una catena che ingrana su ruote dentate , la prima delle quali, quella più a monte, è il pignone e quella fissata alla ruota posteriore si chiama corona.
Fin qui niente di difficile. Ma le catene di trasmissione sono tutte uguali? Lo abbiamo chiesto agli esperti della Regina, neo-campione del mondo MX1 e MX2 con Everts e Cairoli. Catene destinate all'utilizzo sportivo racing sono profondamente diverse da quelle destinate alle discipline fuotistradistiche, cross in primis.
I componenti che costituiscono le catena a rulli per trasmissioni di potenza sono cinque: bussola, perno, piastra esterna, piastra interna e rullo.
Tutte le catene sono lubrificate per ridurre l'attrito, in primo luogo fra perno e bussola, ma anche fra bussola e rullo; la presenza e la permanenza del grasso fra le articolazioni è di fondamentale importanza per garantire durata e scorrevolezza elevate alla catena stessa.
Per questo motivo alcuni tipi di catene so- no dotati di guarnizioni sigillanti interposte fra le piastre interne ed esterne, attorno alla bussola, per impedire che il lubrificante fuoriesca da questa.
L’impiego di un prodotto non adatto o la mancanza di lubrificazione causa un aumento degli attriti, con conseguente assorbimento di energia, che si trasforma in calore e calo di rendimento della trasmissione.
Per questo è importante fare una corretta manutenzione alla catena, pulendola, lubrificandola e, infine, registrandone la corretta tensione.
La presenza o meno degli anelli di tenuta (detti O-Ring, con le varianti X-Ring e Z-Ring) costituisce la prima fondamentale differenza fra catene "stradali" e quelle destinate al motocross.
Catene stradali
Le elevatissime velocità e potenze raggiunte dalle moderne maxi-sportive di 600 e 1000 cc e la necessità di garantire una vita della catena sempre maggiore con intervalli di manutenzione sempre meno frequenti ha spinto i produttori di catene allo sviluppo di catene O-Ring; infatti, le velocità raggiunte dalle catene su queste moto (oltre 25 m/s) e i valori di pressione specifica che si sviluppano fra perno e bussola (sulla catena si superano i 1.000 kg di carico) causerebbero in pochissimi chilometri la centrifugazione del grasso presente sulla catena e quindi la necessità di reintegrarlo,pena la perdita di efficienza della trasmissione e un rapido degrado di questa.
Le esperienze in MotoGP e Superbike, hanno portato allo sviluppo di catene con particolare anelli O-Ring, chiamati Z -Ring, che garantiscono una superiore tenuta del lubrificante e quindi una maggior durata e scorrevolezza della catena.
Lo Z-Ring, infatti, si deforma al montaggio, creando un effetto molla che mantiene una perfetta aderenza con la piastra e pertanto garantisce una miglior tenuta del lubrificante nel tempo all'interno delle articolazioni.
Ma le catene dedicate alle moto più sportive hanno anche particolari caratteristiche meccaniche dei singoli pezzi: i perni e piastre sono in acciaio legato e bonificato per garantire alla catena la necessaria rigidità e resistenza ai carichi sviluppati dai moderni motori, le bussole e i rulli sono estrusi, per resistere ai violenti impatti coi denti degli ingranaggi dovute alle elevate velocità, mentre le piastre, perni e rulli vengono pallinati per aumentare la resistenza e la fatica.