Grazie all’aiuto di giorgiocentauro, esperto consumatore e
venditore di abbigliamento tecnico per motociclisti, inizio a
scrivere quella che potrebbe essere un’ottima guida per
l’acquisto di una tuta, da usare in pista e/o per fare gite di
piacere in sella al proprio bolide!
La prima domanda che viene
spontaneamente in mente è quella del perché acquistare
una tuta, questa domanda potrebbe sembrare banale ma invece risulta
essere fondamentale per capire se questa sia o meno indispensabile
tra il nostro abbigliamento.
Lo scopo di una tuta è
quella di proteggere contro i minimi urti, urti che con abbigliamento
quotidiano risulterebbero molto dolorosi, e prima ancora
salvaguardare la pelle (la nostra) da escoriazioni, che a volte sono
molto più dolorose delle fratture.
Inoltre ripara dal
caldo e dal freddo, poiché all’interno della tuta si
viene a creare una temperatura costante grazie all’uso dei
materiali impiegati nella loro costruzione.
Dopo aver risposto
a una domanda esistenziale, passiamo a come si fa a capire se una
tuta è buona o meno.
La tuta deve essere morbida e deve
avere un minor numero possibile di cuciture in quanto un minor numero
di cuciture indica tre cose: la prima che la casa di produzione non
ha badato a spese per produzione della suddetta, la seconda (che
implica la terza) meno cuciture sono presenti per l’identificazione
di un pezzo, facciamo l’esempio della parte della schiena, e
più questo pezzo è identificabile come un blocco unico.
Quindi meno cuciture = meno possibilità di strappo di
questo e quindi maggior resistenza in caso di caduta.
Le
cuciture devono essere il più sottili possibile poiché
hanno così punti ravvicinati che sono meno soggetti a strappi
e a usura.
Tutte le pelli sono resistenti, quella di canguro a
differenza di quella bovina offre una maggior morbidezza al
tatto.
Vi devono essere inserti elasticizzati nei punti chiave
come per esempio all’altezza dell’inguine, dietro le
ginocchia, e sotto le ascelle.
Possibilmente l’interno
della tuta deve anche essere estraibile, lavabile e fatto in tessuto
traspirante.
Le protezioni minime sono importanti e la tuta
deve avere: protezioni all’altezza dei gomiti, delle spalle e
delle ginocchia oltre agli slider (le cosiddette saponette) e anche
un rinforzo in più sul fondo schiena.
Ottima sarebbe
anche la presenza della gobba aerodinamica la quale, oltre a fornire
un miglior coefficiente di penetrazione, è anche un’ottima
protezione per il collo in caso di caduta.
Bisogna sempre
indossare la tartaruga sotto la tuta, perché quella salva la
schiena. Una buona tuta non ha una tasca interna per il
posizionamento della tartaruga, in quanto le protezioni devono essere
fisse e non si devono muovere.
Quando si sceglie la taglia per
la tuta, si devono considerare diversi fattori: deve essere sì
aderente, ma va presa con un po’ di spazio all’altezza
della schiena perché bisogna calcolare la presenza della
tartaruga. La tuta va provata in moto, nel senso che ci si deve
sedere sulla moto e provare tutti quei movimenti tipici da pista. La
tuta in questo caso non deve interferire nei movimenti e creare
difficoltà. Bisogna anche constatare che le protezioni siano
tutte al loro posto.
Inoltre le maniche devono essere un po’
sopra i polsi perché bisogna mettere i guanti e la stessa cosa
vale per le caviglie.
La tuta va indossata sempre all’interno
dei guanti e degli stivali.
La tuta intera viene consigliata
per chi usa la moto specialmente in pista in quanto non ha la zip che
tiene insieme pantalone e giubbino rappresenta una debolezza in meno
della tuta.
Inoltre la tuta intera è comoda in pista ma
non in strada, o quando ci si ferma .
La tuta divisibile
invece è comoda in strada e concede maggior movimenti al
motociclista, è sconsigliata se l’uso che ne si fa è
quello prevalentemente della pista.
I prezzi possono variare
dai 500 euro in su, tutto dipende dalla marca, dal tipo di tuta e
dove sono prodotte.
Alla fine per la scelta di una tuta e
prima dell’acquisto bisogna solo provare provare provare!