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Inviato: 7 Ott 2019 14:07
Oggetto: Le esperienze di un Ragazzino.. 250km in cinquantino.
Belluno, 06/10/19.
Ho appena riverniciato l'espansione del mio Nrg e, per farla aderire bene, mi è stato consigliato di scaldarla per bene.
Niente di meglio se non uno dei miei giri da pazzo in 50cc .
Suona la sveglia alle 8:00 e si parte.
Conto per questo viaggio una tanica da 5l, Olio miscela, candela di scorta, cacciaviti, chiavi inglesi e un panino .
Comunque, torniamo alla partenza: Il tempo non sembra dei migliori ma penso che si aprirà a mezza giornata come al solito . Comincio il mio viaggetto con poco entusiasmo, già da un po' la piccola cilindrata cominciava ad annoiarmi, ma ho da ricredermi.
Inizio la giornata con un passo, o un paese, che si chiama Praderadego.
Sarò schietto, la stada bellunese fa CAG*RE; Niente segnaletica, larga quanto un sentiero, poche barriere, brecciolino ovunque e buche così profonde in cui ci entrerebbe mezza ruota del mio scooter.
Scontento, do la colpa al mio fedelissimo mezzo, di cui non aveva colpa . Arrivo sul passo quasi scocciato e aspetto si raffreddi un po'. Il passo è grazioso ed è sperduto nelle prealpi, quasi imbucato in una selletta fra i due versanti.
E niente, inizio la discesa. Mi aspetto una strada altrettanto mal curata ma, con mia sorpresa, trovo una strada veramente ben curata. Un complimento per il comune di Follina per il lavoro! .
Essa è un continuo fra tornanti e discese ripide e mi diverto un sacco. Comincio a ripensare al mio 50...
Ma comunque, arrivo in fondo al passo, nel pese di Follina. Da qui devo andare verso Valdobbiadene, il comune del vigneto, e poi dritti su sul Monte GRAPPA, di cui probabilmente avete già sentito parlare .
Percorro 25km di statali abbastanza divertenti , con bel panorama sottostante che si alterna fra vigneti e campi. Arrivo a Fener, e qui decido di percorrere la SP10 per il monte tomba, che dovrebbe essere molto tranquilla e poi su alla cima del grappa. I problemi iniziano da qui, il tempo non sembra dei migliori, la cima è coperta di nuvole e non trovo la strada per il monte tomba . Nessun problema, dopo un po' di fermate con google maps e qualche santo, ce la faccio e trovo questa strada piccolina e abbastanza curata. L'unica è che tira veramente un sacco e mi tocca percorrerla a 15km/h .
L'unica parte ben asfaltate è a 1km dalla cima, su cui si presenta un'asfalto immacolato.
Arrivo sul monte tomba, una pausa per la moto, qualche foto e un giretto per il santuario.
Dopo 20min di vagare ricomincio la salita. Mi aspetto un percorso corto per arrivare in cima, ma non sarà proprio così.
Faccio un sacco, ma veramente tanti tornanti, e non riesco a scorgere in nessun modo la cima. Sto salendo un sacco, impiegando tanto tempo e non vedo la destinazione. Comincio a prendere un po' di agitazione.
Ma credetemi, sarà l'ultimo dei miei problemi.
a circa mezz'ora di salita arrivo ad una traversata della montagna, per fortuna in piano, ed è qui che mi accorgo di un dettaglio: Le nuvole.
Sono minacciose? Non tanto, ma sono densissime. creano una nebbia che sembra gelatina e spero vivamente di non doverci andare attraverso per arrivare in cima.
L'ansia sale.
Continuo e, alla fine della traversa, c'è un piccolo scollinamento o forcella in cui comincio a scendere in una valle. La strada comincia a farsi degradata con un sacco di ghiaia. Le nuvole sembrano avere un colore più cupo rispetto a prima. Comincio veramente a spaventarmi.
Non so dove sono, la strada non era come me l'aspettavo, le nuvole sono minacciose e ho freddo. Esiste una situazione peggiore?!
Continuo per l'unica strada, adagio e attento a non cadere per i sassi a terra.
Ricomincio a salire, grazie a Dio! Pensavo di essermi perso.
Ma le cose non si semplificano. Sono ad un passo dalle nuvole e la strada si fa a DIRUPO con la pianura, occhio e croce circa 600mt più in basso.
Comincio ad agitarmi e a compromettere la mia guida. Cerco di auto-calmarmi, anche parlandomi a volte e rassicurarmi. Così facendo, piano piano, arrivo sotto alla forse certa Cima del Grappa.
Qui si entra nelle nubi.
Non si vede niente, ho difficoltà a vedere a 10m, ma non demordo. Con sempre più prudenza continuo l'ascesa e dopo un po' di minuti arrivo al parcheggio per l'Ossario e il Monumento.
Ce l'avevo fatta! Ma l'ansia non se ne andava, pazienza.
Salgo al sacrario e faccio qualche scatto alla nebbia.
In quell'istante comincia a piovere.
Oh no, sono in montagna, da solo, piove e ho uno scooter?!
Torno giù più veloce che posso, sono un'intriso fra agitazione a preoccupazione.
Le strade diventano bagnate e i tornati impraticabili.
Ma cerco di scendere al meglio che posso, facendo il fermone.
Faccio 20km in un'ora e poco più, con molta calma e calmandomi anche a voce. Ero troppo agitato, anche se può risultare eccessivo, ma capitemi: E' la mia prima volta da solo in quella situazione.
Arrivo sotto le nuvole, la pioggia si placa e posso rilassarmi un poco. Ripenso alla mini impresa e ci rido sopra, sapendo di star facendo esperienze di vita che non potrei mai rifare.
Arrivo a valle dopo 2 orette, scese con prudenza. e mi sposto a Semonzo. Qui faccio benzina e mi incontro con degli amici per un'oretta.
In men che non si dica arrivano le 5 e ho ancora (minimo) 2 ore di strada, e ad ottobre il sole tramonta alle 18 . Mi do dell'idiota, saluto i compagni e mi dirigo a bomba verso Belluno.
Mezzoretta dopo arrivo al bivio: Andare per statali a Feltre e poi per altre Statali fino a casa oppure andare fino a Valdobbiadene e fare il passo San Boldo?
Ma ovvio che faccio un passo alle sei di sera!
Percorro le campagne di Valdobbiadene e, dopo altri 30km giungo a Tovena. Qui mi fermo a raffreddare il mio piccolo bolide, e vedo messaggi da mia madre. Era preoccupata perchè non ero ancora rientrato.
E niente, devo chiedere uno sforzo al mio amico, solo 10min di pausa. Ricomincio a correre su per il passo, ovviamente divertendomi. Arrivo sul passo e lo proseguo. Dopo poco inizia a fare buio pesto!
Vabbè dai, il peggio è fatto, con prudenza e per statali mia avvicino sempre di più alla meta.
Ogni volta che arrivava una macchina dietro di me mi chiedevo se mi avesse visto, così ho escogitato la banalissima idea di accendere momentaneamente la fraccia di destra quando qualcuno sarebbe apparso dietro di me, così da farmi almeno individuare. (La Freccia fa più luce del faro posteriore).
Dopo 30km arrivo a casa.
Ce l'ho fatta, dopo 250km arrivo trionfante.. Anzi! Arriviamo trionfanti! L'NRG? NEANCHE UNA PIEGA!
Cosa ho imparato da questo giro?
Sono migliorato psicologicamente, trovarsi in una situazione difficile e venirne fuori da soli per la prima volta non è per niente semplice (Credo). Il mio modo di guidare è migliorato, se non no sarei sceso dal monte Grappa.
Mi sono ricreduto sulla moto. E' proprio la bassa cilindrata, l'attenzione che ci devi mettere, che ti fanno apprezzare il viaggetto in 50cc. Scommeto che se la facessi con un 1200cc non sarebbe per niente lo stesso!
Il mio nrg, senza essere spavaldo, è insostituibile! Non da mai problemi e regala emozioni, non lo cambierei per nulla al mondo. Sarà ancora per un bel bo' il mio compagno di viaggio. Fin che manutenzione non ci separi.
PERCORSO:
-Passi e cime:
-Passo Praderadego
-Monte tomba
-Cima Grappa
-Passo San Boldo
DISLIVELLO:
-Troppo, 4-5000mt
TEMPO:
-12h, pause e amici comprese.
MEZZO:
-Piaggio NRG extreme 1999 50cc originale (Marmitta ZX Leovince).
LUNGHEZZA
-250Km
STANCHEZZA:
-Disfatto
SODDISFAZIONE:
-ineffabile
-Andrea La Franca 06/10/2019