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Inviato: 22 Ago 2019 11:19
Oggetto: Smotozzando in notturna, in solitaria - 16/17.08.2019
Era già da un po’ di tempo che mi girava in testa questa idea…
Un giro in moto, in solitaria, di notte. L’idea era di partire al tramonto e rientrare dopo l’alba.
Qualche giorno fa, ecco che l’idea si trasforma in realtà.
Caricato sulla moto le poche cose che mi potrebbero essere utili, eccomi “prendere il largo” poco dopo le 20.00.
Un po’ per l’orario ed un po’ perché molta gente in questi giorni è in ferie, la strada si presenta sgombra dal traffico. Tranne che una volta arrivati in prossimità del lago di Garda. Figurarsi se a Desenzano non c’era un po’ di coda…
Da qui faccio rotta verso Salò e poi verso Gargnano. La temperatura è gradevole e devo dire che fa un po’ effetto quella strada che solitamente faccio alla luce del sole e con il traffico, trovarla ora buia e senza traffico…
Si sente anche il buon profumo del lago, anche se i profumi che più “catturo” sono quelli dei ristoranti e delle pizzerie… Mi viene un certo languorino…
Una sosta veloce, giusto per una foto e poi si riparte.
Mi porto sulla SP9 che attraverso la Valvestino mi porterà poi al lago d’Idro.
Lungo il primo tratto, si può vedere il lago dall’alto. Oddio non è che si veda poi molto, “solo” una macchia scura circondata da tante piccole lucine…
La strada, oltre che restringersi, si fa anche buia… molto buia… praticamente non ci si vede una mazza…
Una sosta veloce prima alla diga di Ponte Cola e poi al cartello che certifica il passaggio in Valvestino.
Che c’è buoi pesto e non si vede una mazza l’ho già detto…??!!
Dopo un po’ di ambientamento all'oscurità, si nota una serata limpida con la fioca luce della luna a mostrare un paesaggio decisamente diverso dal solito. Lungo la strada incontrerò un paio di caprioli che mi faranno da apripista per un breve tratto prima di abbandonare l’asfalto e sparire nella vegetazione.
Arrivato all'abitato di Capovalle, passo davanti al bar del luogo dove ai tavolini esterni son sedute ben 3 persone. C’è il pienone stasera…!!
Poco dopo, eccomi svalicare il passo San Rocco.
Ripreso la marcia, penso che tutto sommato non devo essere proprio così stordito a girare a quest’ora, visto che poco fa ho incrociato un gruppo di 5/6 moto… O perlomeno, non sono l’unico stordito in giro stasera…
Arrivato ad Idro, la mia idea di bermi un caffettino naufraga amaramente. Il Bar Cinzia, noto luogo di ritrovo per i centauri che transitano in zona, è chiuso. Eh niente, amen. Mi accontento di una sosta per sgranchirmi gambe e chiappe e fare una foto al lago (sì, quella macchia scura oltre le piante ed il lampione, è il lago d’Idro…).
Riprendo la marcia con l’aria che si fa sempre più fresca. L’idea di chiudere le prese d’aria del giubbino non è stata male, ma la frescura si fa comunque sentire.
Mi trovo a transitare per Lavenone e Vestone, poi prendo la SP3 per Brozzo e quindi la la SP345 che conduce al passo del Maniva. Approfitto di una pausa benzina per aggiungere una maglia, visto che la frescura dei nemmeno 15 gradi si fa sentire. Le strade sono quasi deserte, pochissima gente in giro e manco a dirlo, nessuna moto.
Arrivo al passo Maniva che manca poco all'una di notte. L’albergo/ristorante del passo è chiuso, qualche auto parcheggiata ed un paio di moto davanti all'ingresso danno un piccolo cenno di presenza umana.
Tutto tace, la quiete della notte la fa da sovrana.
Mi fermo in un angolo del parcheggio e visto che l’aria ha toccato gli 11 grado, sfodero la mia attrezzatura: fornellino, caffè solubile, un paio di barrette al cioccolato… Ecco che lo spuntino notturno è fatto.
Facce strane ne abbiamo…??!!
Qualcosina da mettere sotto i denti ci voleva proprio, tanto per smorzare un poco il languorino. Ma ancora più apprezzata è stata la tazzona di caffè caldo.
Riposato, rifocillato ed un po’ riscaldato, faccio fagotto e mi rimetto in marcia, c’è ancora un po’ di strada da fare.
Proseguo sempre sulla SP345 e quando sono circa l’una e mezza, mi ritrovo davanti all'indicazione che fra poco incontrerò il passo Crocedomini…
Per un tratto il cielo limpido, lascia spazio ad una leggera nebbiolina. Un piccolo velo bianco compare davanti a me, sopra al quale si vedono spuntare le ombre delle montagne… Eh niente, paesaggio spettacolare. Ad un punto l’asfalto termina ed inizia il tratto in terra battuta. Terra battuta che terminerà circa 8 km dopo, quando arriverò proprio al passo. Inutile dire che dal Maniva al Crocedomini non ho incontrato anima viva.
Al rifugio Crocedomini tutto tace e ripreso l’asfalto, faccio rotta verso Bagolino, sperando almeno in un piccolo innalzamento delle temperature, visto che qui sono arrivato a leggere 8.5 gradi…
Strada percorsa diverse volte, soprattutto per partecipare al motoraduno, ma farla in piena notte, ha tutto un sapore diverso. Incontrò lungo il mio cammino qualche lepre ed incredibilmente pure una macchina…
Arrivato a Bagolino, trovo l’avviso di strada chiusa per il centro, ma l’orario riportato è dalle 20.00 alle 24.00, essendo quasi le 2.30, direi che posso procedere. All’uscita del paese invece, trovo l’indicazione di strada chiusa causa frana. Non ho voglia di tornare sui miei passi e visto che nell’avviso è riportata l’indicazione “eccetto”, proseguo dato che se possono passare i residenti, vuol dire che comunque si passa, no? Poco dopo però trovo un bel blocco di cemento a sbarrare la strada. Non ci penso un attimo e mi infilo nello stretto varco lasciato libero, proseguendo piano e guardingo. Si notano i segni di uno smottamento, ma la strada è comunque in buone condizioni e percorribile infatti poco dopo, eccomi sbucare dal tratto interdetto sano e salvo…
Pochi chilometri e rieccomi arrivare nuovamente sul lago d’Idro. Attraverso Ponte Caffaro, devio per Storo e poco dopo, alle 3 passate, eccomi nella val di Ledro.
Anche qui non c’è anima viva, solo io me stesso medesimo…
Costeggio il lago di Ledro nella pace e tranquillità più assoluta. Transito per Riva del Garda per poi approdare a Torbole, dove mi concedo una sosta di “sgranchimento”. Qualche sporadica auto, qualche rara persona a piedi, per il resto, anche qui, la desolazione…
Mi rimetto in moto, questa volta facendo rotta verso casa, il giro sta quasi volgendo al termine. Arrivato a Mori, prendo la SP3 che mi porterà su e giù dal monte Baldo.
Sosta veloce all’interno di una galleria e poi via…
Qui incontrerò diverse auto parcheggiate a bordo strada “abbandonate” a loro stesse… Dove saranno i proprietari? A far scampagnate notturne? A far nottata in qualche rifugio? In cima a qualche cucuzzolo a guardar le stelle? Mah…
Ad un certo punto, mi accorgo all’ultimo momento che quello che credevo essere un grosso masso vicino strada, è invece una mucca che se ne sta bella tranquilla coricata a bordo strada. E ve n’è più di una nei prati a bordo strada. Una riesco ad “inquadrarla” bene con i fari della moto e mi guarda con un’espressione che sembra dire “ma cosa cacchio ci fai qui a quest’ora? Proprio qui devi venire a rompere le balle?”…
Lasciatomi prati, pascoli e mucche varie alle spalle, transito per Ferrara di Monte Baldo, poi arrivo al bar dei motociclisti di Spiazzi che, guarda caso, è ancora chiuso.
Ancora un po’ di strada ed arrivo ad Affi, dove mi concedo l’ultima pausa del giro nella stazione di servizio a fianco dell’autostrada. Anche stavolta devo abbandonare l’idea di un caffettino caldo. L’autogrill apre alle 6.00 ossia fra più di mezz’ora. Eh niente, mi sgranocchio le ultime due barrette di cioccolata e mi rilasso sul muretto.
Poco dopo le 5.30 mi arriva la telefonata di Marika che vuole sincerarsi che sia ancora vivo… Lei si sta avviando al lavoro, io invece fra poco mi avvio verso casa (e poi mi sa che mi sparo subito a letto... ).
Rimessomi in marcia per gli ultimi chilometri, passo per una Peschiera rischiarata dall’alba e dove, finalmente, si vede un certo movimento umano.
Arriverò a casa poco dopo le 7.00 praticamente 11 ore dopo essere partito e con il sole che è ormai già bello “attivo”.
Che dire, poco più di 470 chilometri ed 11 ore di moto.
Un’esperienza per me nuova e decisamente positiva.
Erano quasi tutte strada già fatte, ma farle di notte, al buio, con solo la luce della luna a rischiarare il panorama, ha tutto un altro sapore. Paesaggi che si sono palesati in modo particolare, decisamente diversi dal solito. Essere poi da soli, “là in mezzo” ha un sapore del tutto particolare, ti fa quasi sembrare di essere parte del posto e non solo un turista di passaggio…
Bellissimo, veramente molto molto bello.
Immaginavo (e speravo) che sarebbe stata un’esperienza positiva, ma non immaginavo potesse essere così tanto bella…
Assolutamente da rifare…!!