Eccoci qua, presentazione del BMW... la mia prima sportiva quattro cilindri!
Ho avuto modo di provare la bavarese la prima volta nel 2015, appena uscito il restyle. Ai tempi avevo ancora il Monster 620, e il motore di questa sportiva mi sembrava tutto fuorché umanamente utilizzabile
E poi c'era quel suo look asimmettrico, che sconvolgeva il mio mondo fatto di regole e proporzioni, con il sound alieno, da mille che frulla come un seicento, che me l'aveva fatta restare impressa nella mente tanto da riprovarla più di una volta lo scorso anno... con e senza zavorrina.
Venduto il Panigale volevo passare ad una sportiva più versatile, qualcosa che se vuoi andare tranquillo ci vai senza soffrire, e che solo quando scuoti un po' più bruscamente la manetta ti fa sentire vivo! Per non menzionare la zavorrina che sta per prendere il foglio rosa, e mi serviva quindi una moto che in terza sapesse tenere dolcemente i 60 all'ora senza strattonare... in modo tale da stare comodamente al suo passo da neofita dei primi tempi.
La scelta era dunque obbligata verso un quattro cilindri. Peraltro in termini di coppia motrice siamo stati viziati, quindi la scelta era obbligata verso il mille.
Ora si sà, le Ducati si vendono sempre bene, e così il Panigale se n'è andato a 19.000 km con una quotazione allineata al prezzo d'acquisto... volevo anche risparmiare qualche soldino con l'acquisto della nuova moto... quindi ho dato un'occhiata all'usato recente e ho visto che milloni di circa dieci anni si vendono ancora ben oltre i 7000€ se tenuti in buone condizioni
E va bè, vedo dunque un po' di quadricilindriche varie: eh però qua non c'è l'elettronica, qua l'elettronica non è completa, questa va forte in pista ma è più piccola del Panigale, qua di omologato hai la 190/50 dietro, qua la rete assistenza non esiste, ecc.
Insomma, un dramma che mi vede impegnato da novembre a febbraio
Poi mi dico: e se buttassi quei 2000 sacchi in più che mi fanno prendere una moto di dieci anni fa ma che ancora non ha nulla da invidiare alle sportive moderne? Tanto con il budget ci stiamo abbondantemente...
Il resto è storia, anche se la ricerca prima di portarsi a casa Black Baron non è stata semplice: le S 1000 RR che trovi a Roma o sono state massacrate in pista, nel senso che ne hanno vista così tanta che ormai anche la moto dice "basta, convertitemi in una cafe racer per gli hipster che vanno da Starbucks"... oppure non hanno mai visto la manutenzione ordinaria fuori dall'officina ammiocuggino, che "di lui mi fido ma non certifica nulla con fattura".
Poi l'ho visto, l'annuncio di un "malato" (in senso buono) grave al punto forse da essere ricoverabile quanto il sottoscritto
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Già, la teneva in salotto... al che ho capito che la sua moto doveva essere mia
Parliamo di un S 1000 RR del 2010, colorazione "Thunder Grey" (aka "arrapante-oltre-ogni-dire", con serbatoio, forcellone e cerchi grigio satinato), full-optionals, che al tempo voleva dire: ABS, TCS, anti-ribaltamento, quickshifter e mappa "SLICK". In cosa consiste la mappa "SLICK"? Non lo so, non l'ho ancora provata perchè mi cago sotto.
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Allora, due parole su questa moto (scherzo, è un papiro di riflessioni... quindi finchè siete in tempo... fuggite, sciocchi).
E' fredda... è un po' meno emozionante forse rispetto alla Diavoletto. E' più pragmatica, è più concreta... è più razionale. Sul manuale d'uso e manutenzione, in copertina, sotto al disegno della moto è riportata, vicino al logo BMW, la dicitura "The ultimate riding machine".
Ovviamente sono tutte stronzate del marketing, però un po' ci credo sapete? Non tanto perchè ritengo che sia difficile alzare ulteriormente l'asticella prestazionale rispetto ad una moto che, di serie, rileva qualcosa tipo 182 cv alla ruota... ma perchè tutto su questa moto, e quando dico tutto intendo ogni dettaglio, sembra accuratamente studiato e posto in un determinato modo in maniera meticolosa, con minuzia e profondo ragionamento.
Per me è un bel cambiamento, perchè in Ducati, per cercare di fare una moto da sogno, con il Panigale sono arrivati a costruire una moto fortemente irrazionale: è bella e cerca di essere speciale a suo modo ma, per esserlo, sono state fatte scelte particolari... un po' irrazionali direi talvolta... sicuramente poco pratiche. Alle volte era un po' come se per continuare ad essere la moto dei tuoi sogni, sarebbe stato meglio se fosse rimasta appesa al poster nel garage.
Insomma, per produrre il bicilindrico aspirato di serie più potente al mondo (a parità di cubatura), hanno dovuto fare scelte un po' particolari, sicuramente riuscite nel complesso, ma che poco si prestano ad una moto da pista targata: non solo era scomoda nel quotidiano oltre ogni dire ma anche la conversione in un mezzo da trackday non si riduceva al banale svitare due viti in cinque minuti, ecco...
Al contrario la Bimmer.
Dinamicamente si sente che è più pesante, e l'interasse più lungo oltre alla gommatura più importante la rende meno agile e svelta a scendere in piega. All'inizio fa un po' effetto Panzer della WWII quando affronti un tornantino e, anche sporgendoti dalla sella bene col corpo, ti rendi che la moto non scende di un'anticchia senza controsterzare.
Però che stabilità, e che tenuta in piega offre questo telaio... e eredito le Mitas, mica le Supercorsa!
Vai a frenare? Ti pianti una fucilata sui gabbasisi se non presti attenzione... perchè anche qua, in BMW sono furbetti e questa moto offre una frenata semi-integrale sulle mappature da comuni mortali.
Ovviamente offre la possibilità di farsi del male serio disattivando completamente i controlli elettronici, altrimenti tutto è orientato a renderti il più efficace possibile nell'esperienza di guida senza eccessivo impegno.
Il motore, beh... che dire... è una cosa imbarazzante per coppia, progressione e linearità. Arrivati ad un certo punto però c'è da avere sul serio paura. Avevo già provato moto veloci, ma questa è un aeroplano tra gli 8000 e i 14000... mi lascia basito... del resto è stata la moto più veloce del mondo a suo tempo
E tutto ciò senza sacrificare troppo la postura in sella, soprattutto per le persone alte! Bravi bavaresi, finalmente conosco la protezione aerodinamica quando sto in carena e non mi ammazzo di dolori lombari in mezzo al traffico
Anche perchè, va detto, questi ammortizzatori Sachs sono effettivamente molto regolabili, cioè la percezione di rigidità con un precarico 8 rispetto ad un precarico 5 ottimo per l'uso stradale è tangibile... insomma, non è una di quelle sospensioni regolabili che nonostante la regolazione risulta comunque sempre dura o sempre molle
Non ultimo il modello recente, nella zona attorno alle caviglie, scalda come un camino accesso... la "vecchietta" scalda zero. Prima 1000 cc che provo e che non cuoce il pilota quando ci sta in sella al semaforo.
Da ferma la moto, oltre alle peculiarità estetiche molto particolari e mai lasciate al caso (vale a dirsi quindi funzionali ad uno scopo, o con una ragione intrinseca per cui sono state disegnate così; una ragione che va al di là del semplice "che fico!"), mi solletica l'entusiasmo con la sua semplicità a livello di assemblaggi: certo, sono tedeschi, quindi tutte le viti della carena anzichè essere esagonali sono torx... però le frecce non stanno negli specchietti, quindi addio faston e svitando quattro viti li levi; cambiare le pedane di serie sono quattro viti in bella vista e le levi, non devi andare ad incastrarti in coda alla moto in posizioni improbabili per rimuoverle; pedane passeggero idem, non ti devi incastrare in mezzo al raccordo ad U dei collettori puntando il cacciavite sotto la sella per sbarazzartene; ma poi, del comodissimo sensore di caduta che ti spegne il motore in caso di *sgrat* sdraiamento, così da non farlo girare senza che la pompa peschi olio? E del sellino passeggero che sotto ha i baffetti ripiegabili per poterci montare comodamente la mia fantastica e nostalgica borsa da sella Kriega senza bisogno di comprare e tagliare dei legacci nuovi?
Insomma, sono tutte cose nuove per me. Nuove, pratiche ed apprezzate.
La moto mi piace molto in tutto, forse un po' meno nel costo dei tagliandi, che poi sono allineati con Ducati come prezzo ma che forse BMW gestisce meglio in termini di qualità del service a tutto tondo.
Ora non resta che imparare davvero ad andarci stabilendo il giusto feeling. Per quello aiuterà la pista.
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La moto, come l'ho presa, è abbastanza originale: equipaggiava un golosissimo scarico Akrapovic e veniva corredata di copri-serbatoio e copri-telaio in carbonio, cupolino scuro Puig (che probabilmente leverò perchè attraverso il plexy devo riuscire a vedere bene), portatarga regolabile Evotech e... basta mi pare.
Tutto il resto come mamma l'ha fatta.
A questo ho cominciato ad aggiungere protezioni per il carter motore GB Racing e anche il copri-forcellone in carbonio... intanto aspettiamo che arrivino gli altri ricambi, con l'obiettivo di poterla pistare serenamente quanto prima
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