Nel mio personale catalogo di stupidaggini in strada mi immagino tre categorie:

1) quello che non sa guidare, oppure è distratto, oppure non è in condizioni psicofisiche adeguate, insomma quello che crea rischio per sue mancanze fondamentali.
2) quello che più o meno sarebbe capace o sarebbe attento e/o in forma, ma proprio per questo alza l'asticella, non capendo che la sua capacità serve insieme alla prudenza quindi si gioca il jolly sfidando la fisica con velocità elevate che lo portano in condizioni, nuovamente, di rischio.
3) quello che fa cose stupide, ma così stupide e rischiose che ti chiedi come possa essere ancora vivo.

Nel terzo tipo rientra, per esempio, un avvistamento odierno succulento: uomo, in scooter, cavalletto centrale evidentemente privo di molla o con molla rotta (quanto costerà una molla??) tenuto più o meno su non da... chessò... un bel moschettone, un gancio serio, due giri di filo di ferro di quello tosto o almeno un nastro telato doppio o triplo... no, da un mix di robe tra cui un laccio da scarpe o uno spago, manco si capiva bene.... chiaramente ondeggiava, causando all'accrocchio uno stress da trazione ad ogni oscillazione.

E per equità poco dopo si è palesata una ragazza con scooter, tucano (39 gradi a Bologna, in questi giorni) abbondantemente cadente su un lato e con fibbia libera che ad ogni sosta andava in terra posizionandosi a un paio di centimetri dal piedino della suddetta che per qualche buffo caso (che evidentemente si ripete 50 volte al giorno) non finisce sotto la suola.

Ma voglio definire un nuovo top score tra i deficienti ravvicinati del terzo tipo: padre su moto con casco (lui) e dietro bimbo piccolo (5, forse 7 anni) dietro, impossibilitato a raggiungere le pedane e SENZA CASCO. Visto nella mia via.