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Inviato: 30 Mag 2017 17:04
Oggetto: WestGP - 27/05/17 - Report giro. PUNTO.
Dopo essermi fatto quasi bannare, nonché "correggere" il titolo del giro e qualche particolare del testo di presentazione (ma prima era tutto decisamente più MASCHIO ), ci dormo sopra e mi sveglio alle 7 del Sab mattina.
Preparazione pranzo al sacco, vestizione e partenza; in pallostrada cerco di utilizzare le mirabolanti funzioni del mio interfono bluetooth ma non riesco a fare un accidente (visto che non ho letto le istruzioni! ) e mi tocca cantare come al solito...
Oggi, fra l'altro, è la giornata degli esperimenti: interfono, settaggio sospensioni nuovo e guanti estivi nuovi... il primo è da studiare; il secondo si rivela, fin dall'inizio, azzeccato. I terzi cominciano a far male prima di Villanova... "Si faranno", mi ripeto.
Arrivo a Rivoli ed attendo che tutto il gruppo si formi: son partito da casa con la fregola di fare il "discorsone" (ovvero: la versione in prosa della parte in grassetto rosso della presentazione del giro ) ai nuovi ma mi accorgo che tanto nuovi non sono e allora sto bravo... nel frattempo, veniamo informati da Alex che non sarà dei nostri a causa di una batteria "ballerina" e, con un certo dispiacere, partiamo con uno scolastico quarto d'ora di ritardo ed una lieve sensazione di disagio.
Nulla di importante da segnalare durante il viaggetto, a parte l'incontro con Veleno80 ed un amico alla rotonda di Avigliana: proseguiranno con noi fino a Susa, poi si staccheranno.
A Susa raccattiamo il Ter... che sembra assolutamente un orso su un triciclo perché, avendolo il suo GS lasciato a piedi (e siamo a ben due mezzi andati...), ha deciso di utilizzare la motina di Noemi. Non contento, ha su pure la tuta in pelle ed una borsa da sella delle dimensioni di un baule... insomma, povera motina!
Partiamo alla volta del Monce, che salutiamo per la prima volta quest'anno: è come ritrovare un vecchio amico col quale hai fatto tante volte del cine... anche a distanza di mesi, ti diverti da subito ed è come se l'avessi lasciato la sera prima.
Unica nota negativa, un GSista un po' Johnny Rettilineo in mezzo alle scatoline... ma si fa presto...
In cima, sosta colazione/caffè per molti (e riposo mano destra già disintegrata per me )... e ritroviamo Veleno80+amico, con i quali scambiamo piacevolmente due chiacchiere.
La discesa dal Monce è circospetta, almeno nella prima parte: le solite strisce di bitume a freddo ci mettono un po' sul chi va là... verso Lanslebourg le cose migliorano e l'andatura pure.
Da qui a Saint Michel de Maurienne è tutto tranquillo: si procede spediti, il cielo è blu, l'asfalto è caldo. E Modane fa schifo come al solito (milfona bruna ricciolona a parte... ).
Sosta a Saint Michel per rifornimento cavalcature ed acquisto generi di prima necessità: sempre degno di nota il bagno pubblico a pulitura automatica totale... roba che, se rimani dentro mentre pulisce, esci che sembri lavato con la lancia come Rambo!
Si riparte, dopo una sosta un po' lunghetta: dopo poco siamo a Saint Jean e prendiamo il bivio verso la Croix de Fer.
La stradina è meno peggio del previsto (ci sono anche tratti riasfaltati di fresco) ed i paesaggi sono sempre molto belli: non esagerando col gas, si riesce a far tutto senza rischi.
Lato negativo: il gruppo mi mette davanti (visto che manca Alex e che il giro l'ho proposto io...) e questo mi imbarazza sempre un po'... soprattutto con 'sto male giga-nero alla mano destra che non mi molla proprio!
Nocche e falangi sono dolenti da matti e l'indolenzimento si propaga fino a metà avambraccio, facendomi fare una fatica pazzesca a controllare acceleratore e freno anteriore. UN INCUBO.
L'arrivo in cima alla Croix de Fer è, per me, una vera liberazione: mi tolgo guanti e giaccone, c'è un bel solicello caldo (fin troppo, per l'altitudine) e mi riposo le manine... mangiando!
Dopo un tentativo di accoppiamento fra interfoni andato male tra me e Claudio, è degno di nota lo splendido tortino che Fabry ci offre per festeggiare il suo compleanno!
Altrettanto degno di nota, il gruppo di motomiliardari di mezza età, che non perdono l'occasione per farci capire che, per poter utilizzare la moto in diverse maniere (giri lunghi, giri corti, pista, ecc...)... basta comprare diverse moto! FACILE, NO?!?
Convinti che non diventeremo mai ricchi, ripartiamo verso valle: per evitare guai peggiori, lascio i guanti nuovi nel borsino da sella e uso... quelli da meccanico che mi porto sempre dietro! In questo modo - sperando di non dover sfregare le mani sul signor Asfalto - dovrei far riposare la parte superiore della mano destra.
Lago di Grand Maison, ciao! Era da un po' che non ci si vedeva!
Allemond e la sua diga... poi Bourg d'Oisans... un po' di cine fra Le Clapier e Freney... e, al lago del Chambon, solita deviazione (che, secondo me, diventerà definitiva...).
Dopo il lago, La Grave e salita a rotta di collo verso la cima del Lautaret, sul quale mi rendo conto di aver migliorato decisamente lo stato della parte superiore delle mie manine... ma di aver peggiorato nettamente quello della parte inferiore (per l'assenza di imbottiture e protezioni sui guanti da officina), che formicola allegramente!
Fra l'altro fa veramente un caldo mostruoso: in cima al Lautaret più di 20 °C in maggio... è un evento.
Discesa un po' più tranquilla e arrivo a Briançon in men che non si dica.
Mentre faccio rifornimento mi accorgo di essere accaldatissimo e stanco... saranno 'sti dolori alle mani, sarà la caldazza (qui siamo a più di 30 °C), sarà certamente l'età... bevo una cosa fantastica gusto menta e limone (solo i Francesi riescono a mettere in commercio 'ste schifezze, ma almeno dissetano!) ed annuncio al gruppo che non farò ancora Izoard+Vars+Maddalena ma tornerò direttamente in Piemonte.
Come me, faranno praticamente tutti i Torinesi: gli unici che proseguiranno verso sud saranno i kilometrici Cuneesi Fabry e Beppe, che magari ci racconteranno le loro avventure.
Qualcuno parte prima mentre noi rimanenti cazzeggiamo ancora un pochetto... all'improvviso ho l'idea di fare il colle della Scala: idea accolta di buon grado da tutti! Fra l'altro, questo colletto - anch'esso aperto da poco - è uno dei miei "luoghi del cuore", uno dei pochi colli che voglio godermi sempre con calma per le sensazioni positive che mi trasmette. Ed oggi ne ho un grande bisogno!
Paesaggi pieni di pace, strada abbastanza pulita (rispetto al solito), poca gente in giro: condizioni ideali, e la Scala mi fa un gran bene.
Arrivati a Bardonecchia ci raduniamo e proseguiamo verso Ulzio: tutti faremo la Val di Susa per tornare in pianura, quindi procediamo spediti ed uniti.
Il problema di passare da queste parti a quest'ora del Sab è dato dalla presenza dei "criceti di valle", specie roditrice che si nutre di POCHI km in moto ma malfatti. Ne becco uno fra Ulzio ed Exilles, che sorpassa due simpatici fidanzati in moto come se dovesse togliere la vernice dalla loro fiancata sinistra... e decido di voler vedere come diavolo guida.
L'avessi mai fatto!
Mi piazzo dietro di lui, questo mi vede, crede che io gliele voglia dare, si agita da matti e comincia ad accelerare, frenare e scattare a destra e sinistra alla media dei... meglio non dirlo. Per un po' gli rompo le scatole, poi - prima delle famose Scale - lo mollo perché il giochino si fa pericolosetto... vai al bar e dì che hai tenuto dietro un SuperDukeR! Poi ti porto il mangime...
A Susa ci ricongiungiamo tutti e ci dirigiamo verso Torino... fino a quando, prima di Bussoleno, non vediamo un'interruzione totale della strada: c'è stato un incidente mortale moto vs auto, mi dicono i ragazzi preposti a far deviare i mezzi sulla statale parallela.
Un po' spaventati facciamo inversione e proseguiamo, riflettendo su quanto siamo appesi ad un filo, noi motociclisti.
Non cerchiamocele, se possibile: lo dico a me stesso per primo, visto che meno di mezz'ora prima ho agito in modo stupido.
Più ci si avvicina alla piana e più fa caldo: a Rivoli è un inferno.
Saluto tutti al volo e mi dirigo in tangenziale, per quello che sarà il peggior viaggio di ritorno della mia carriera, tra caldazza nera e dolori alle mani. Mai e poi mai, all'arrivo in garage, mi son detto "Meno male che è finita"!!!
Ringrazio la mia insostituibile cavalcatura per aver limitato i danni, mi scuso con lei per averle negato i km che meritava e corro in casa... a prendermi un antidolorifico e a godermi l'aria condizionata!
Ad maiora...