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Inviato: 12 Ott 2015 16:15
Oggetto: [Report] Est GP: Le colline e le prealpi biellesi 10/10/2015
Un giretto "classico" dalle mie parti, fatto nel senso inverso rispetto al solito (o perlomeno rispetto alle ultime due volte con il tinga...).
Le precedenti avevano avuto alterne fortune: la prima ero tornato a casa con la moto fusa, la seconda abbiamo fatto la "Panoramica Zegna" avvolti nella nebbia. Entrambe però erano state divertenti dal punto di vista della compagnia e dei momenti conviviali.
Vista una finestra di bel tempo per sabato, propongo il giro. Adesioni entusiaste da nanni50 che arriva da Pescia (PT), encomiabile la sua voglia di farsi 400+400 km di trasferimento per un giretto da meno di 300 , e da Lance che di km di trasferimento se ne spara "solo", si fa per dire, 300+300.
Inizialmente nanni intendeva pernottare dalle parti di Arona aggiungendo un giretto anche il venerdì, purtroppo un problema alla moto l'ha costretto ad una levataccia sabato mattina.
Sabato il meteo conferma le previsioni, lesto mi preparo per raggiungere il punto di ritrovo. Salgo in moto, devo fare rifornimento e mi rendo conto che l'anteriore è più "duro" del normale soprattutto nelle manovre da fermo: avrò lo pneumatico sgonfio . Passo anche dal gommista a fare un controllo e la mia impressione è confermata. Riporto la pressione ai valori normali e raggiungo l'imbarcadero di Arona.
Trovo i miei due compagni d'avventura ad aspettarmi facendo colazione: come al solito chi arriva da vicino arriva ultimo!
Colazione anche per me e siamo pronti a partire.
Usciti da Arona subito la strada si fa divertente, saliamo a Invorio, poi Gozzano, quindi la Cremosina. Passiamo da Borgosesia (cittadina dove ho abitato per i primi 30 anni della mia vita), risaliamo la valle del Sessera fino a Pray per poi prendere la piacevole provinciale per Crocemosso che attraversa la regione Vallefredda e passa accanto alla fabbrica della ruota (primo esempio di sfruttamento dell'acqua come forza motrice per filatoi e telai).
Incrociamo la panoramica Zegna prima di imboccare la provinciale delle valli di Mosso che, con ritmo andante con brio e una serie di curve che trovo sempre molto piacevoli, ci conduce a Biella. Attraversiamo la città laniera alla volta della strada della Serra: un altro toboga di curve che ci conduce a Ivrea. Ci starebbe una sosta caffé, in città però c'è traffico e non trovo un posto per fermarci; usciti verso il lago Sirio non si trova un bar a pagarlo, raggiungiamo perciò Andrate. Parcheggiamo le moto nella microscopica piazzetta del paese per accorgerci che nemmeno lì c'è un bar!
Chiedo informazioni a gente del posto e mi viene indicato un parcheggio poco più in alto con annesso bar. Lo raggiungiamo a piedi nonostante Nanni, andato in avanscoperta, ci avesse avvisato che nessun bar si vedeva all'orizzonte. Capiamo immediatamente che "poco più in alto" è un concetto relativo, ma dopo una breve camminata raggiungiamo il locale. All'esterno sono parcheggiate un paio di moto.
All'interno, quasi ovviamente, vediamo anche i due motociclisti e consumiamo un caffé servito da una barista di poche parole (al limite della scortesia...).
Uscendo abbiamo modo di ironizzare sul fatto che siamo abbigliati da moto, dotati di casco... e a piedi: chissà che cosa avranno pensato gli altri due motociclisti. Wroooom verso le moto (nanni rumoreggia con la bocca imitando il rombo del suo boxer!).
Passando per Donato, Netro e Pollone (altra strada ad alto tasso di curve), saliamo ad Oropa. Chi non c'è mai stato resta stupito dall'imponenza del santuario che visitiamo a piedi prima di mettere le gambe sotto il tavolo per una tradizionale polenta concia... e contorno. Ci alziamo da tavola dopo più di due ore!
Il tempo è però passato in fretta, chiacchierando amabilmente di moto, viaggi e problemi meccanici vari!
E' tempo di risalire in sella, e di salire alla galleria Rosazza: strada stretta e ricoperta di foglie (è autunno...) ma è la galleria, come al solito, a riservare la scenografia migliore: fondo naturale, due carraie in pietra, buio, roccia viva e infiltrazioni d'acqua come se piovesse! All'uscita il panorama si apre sulla valle del Cervo e spazia fino alla pianura.
Dopo la stretta discesa verso Valmosca saliamo lungo la panoramica Zegna fino a Bocchetto Sessera e di lì a Bielmonte. La sosta è d'obbligo per ammirare il panorama: questa volta siamo fortunati, nonostante un po' di foschia in pianura, la vista è ottima. E' ora di dirigersi verso l'ultimo "traguardo" di giornata: l'alpe di Noveis. Nonostante io abbia abitato in zona per anni, ci ero stato solo in tenera età; il passaggio da quelle parti del giro d'Italia nel 2014 aveva stuzzicato la mia curiosità. Saliamo da Coggiola (frazione Viera - in senso contrario rispetto ai ciclisti) su una stradina stretta, piuttosto malconcia e trafficata da auto che trasportano biciclette da downhill. Arrivati in cima mi perdo alla ricerca di un posto panoramico e... scendo!
La discesa è piuttosto ripida, stretta e malconcia come la salita. Presto giungiamo a Crevacuore. Qui credendo che Lance fosse agli sgoccioli con la benzina mi fermo al primo distributore, in realtà l'amico ha ancora un po' di autonomia e quindi procediamo alla volta dell'autostrada passando per Sostegno e Roasio: altra strada piuttosto curvilinea che percorro sempre con piacere.
Gattinara e quindi Romagnano senza nulla da sottolineare.
Sosta benzina e saluti: una bella giornata, meteo clemente e a tratti anche caldo, ottima compagnia! Strade per me piacevoli e piaciute anche a chi era con me. Una battuta di Nanni per riassumere la giornata: "se mi avesse fermato la polizia facendomi il palloncino sarei stato oltre il limite, ubriaco di curve!"
Ringrazio i partecipanti, soprattutto per essersi fatti così tanti chilometri di "trasferimento"!