Prologo: Si può dire che il viaggio inizi da qui. Più precisamente nel momento in cui a 30 anni, dopo essere andato ad abitare da solo da un annetto, realizzo che uno scooter Vision 110 non è più abbastanza per le mie esigenze e inizio a guardarmi intorno per prendere un'auto usata. Un'auto? Naaa, piuttosto una moto! A 30 anni? Beh, 15 di scooter mi han fatto capire che col tempo il collegamento cervello-polso magari diventa un filo meno veloce, ma di certo anche più affidabile. E la patente? Beh quella si fa...! In effetti si vive una volta sola...vivere senza aver provato una moto, questa non mi va...sai che ti dico...ANDATA!
Ed eccoci qui, patente in mano da meno di un mese, moto da paio e poche e confuse idee per le vacanze. Fino ad ora qualche sgambata sul lago di Garda, Valtrompia e Valsabbia, mai un vero viaggio. Eppure avverto il bisogno di mettere km nel serbatoio, di fare pratica e migliorare la confidenza col mio mezzo e rendere più fluida la mia guida. Dopotutto per ora le ho insegnato il tragitto casa-lavoro, ma ho voglia di portarla da qualche parte, di prenderci del tempo...esatto ci vuole una luna di miele!
Mezzo: Che dire, ci conosciamo da poco, ma è un'amore, consuma poco, sembra sportiva, ma si può guidare quasi eretti, certo le sospensioni si apprezzano più nelle buche cittadine e "l'impianto frenante" magari non è sta potenza, ma coi suoi pochi cavalli e i nostri pochi Kg se la cava in ogni situazione. Ma un viaggio così come lo reggerà? Mmm...in effetti lei potrebbe avere gli stessi dubbi su di me... diamole fiducia.
Dal suo lato migliore, dove non si vede la marmitta design Ideal Standard
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Dannata funzione incorpora di Gmaps, in realtà non sono passato per Bolzano e Innsbruck, ma per Cortina, Dobbiaco e Lienz
Giorno 1: Brescia-Varena (Tn) | Alla scoperta della Val di Cembra
Sveglia alle 7. Ottimo, ho mal di gola, naso chiuso e tosse secca...maledetto ventilatore, questa non ci voleva, uno sguardo al cielo sereno lenisce l'incacchiatura e tra qualche inevitabile impropero via si parte.
In pochi minuti sono già sulla gardesana occidentale diretto in Valsabbia. Fame di kilometri, un po' di traffico a limitarla e subito buone sensazioni. Non ho fretta, ma voglia di vedere posti nuovi quindi opto per il giro panoramico e dopo Idro tiro dritto per Tione per poi rientrare verso Trento su una strada a tratti davvero divertente.
Lago di Toblino - sosta per ingrassare la catena . Notare solo la borsa e lo zaino per i 10 giorni previsti di viaggio. Indispensabile cercare lavatrice o rassegnarsi a puzzare...
La verà scoperta è però la Val di Cembra. Andando spesso in Val di Fiemme ho sempre fatto l'autostrada invece in Val di Cembra sono andato a funghi un paio di volte senza mai soffermarmi sulla strada. Invece si va su che è uno spettacolo, non incontro praticamente nessuno ed arrivo a Cavalese senza nemmeno accorgermi con un sorriso a 32 denti ed il pensiero che il paradiso delle moto deve essere una strada di montagna che sale e non finisce mai.
Condotta la moto in porto mi godo un paio di giorni di relax, di torta Sacher con la figlia del mio amico, ufficialmente nipotina, a contatto con la natura. Ne approfitto per una sgambata al Lavazè e mi preparo con sciroppo e caramelle per la partenza che si preannuncia bagnata.
Giorno 2: Varena-Weissback bei Lofer | A spasso per le Alpi
Dopo la prima tappa che era già decisa inizia il vero viaggio che, come da premessa, sarebbe stato casuale e deciso di tappa in tappa. Un po' per perchè mi piaceva l'idea di vagare di locanda in locanda come i cavalieri medievali un po' perchè non avendo mai fatto viaggi di questo tipo non volevo impormi mete, ma vedere di volta in volta dove poter arrivare, con un occhio alla mia improvvisa botta di raffreddore.
L'idea è quindi di andare verso Salisburgo, evitare autostrade e semplicemente guidare.
Le previsioni davano pioggia e...non sbagliano. Mentre preparo tutto per partire penso che ho guidato per un mese esclusivamente in un caldo torrido, ma accetto la sfida di buon grado. Infatti appena lasciato Cavalese, un raggio di sole squarcia le nuvole ed a Canazei sono già asciutto, rinfrancato e pronto per il Pordoi. Salendo mi aggancio a un signore in sella alla sua Yamaha, la strada richiede di essere guidata al meglio e me la godo tutta fino alla cima dove scambiamo un paio di chiacchiere ed una foto:
L'autore con la Cibierrina, la moto del tizio è la più avanti.
Il cielo rimane minaccioso, ma rimango troppo impegnato dalla guida per accorgemene, in un attimo sono al Falzarego, poi Cortina (ricorderò principalmente una gara di ignoranza tra un Audi TT ed un Porsche Carrera nella quale mi son trovato in mezzo mio malgrado) ed infine Dobbiaco. Dopo una breve sosta per riempire lo stomaco...
Buono lui, ma a volte rimpiango l'abbondanza ingiustificata dei piatti di mia nonna...
...mi preparo ad oltrepassare il confine per dirigermi nei dintorni di Salisburgo dove ho trovato una camera economica.
Che dire, gli austriaci hanno attenzione ai motociclisti, tutti si spostano per farti passare, l'asfalto è perfetto ed in pratica mi ritrovo in queste discesone con curve che potresti fare in sicurezza anche a 200 km/h, montagne ripidissime ai lati con cascate sparse ogni 50 metri, roba che vorresti fermarti a guardare, ma capisci che è ancora meglio se non ti fermi e te le godi guidando.
La stanchezza inizia a farsi sentire, ma ecco che arrivato a Mittersill, mi accoglie una valle larghissima. verde e luminosa. Ideale per condurmi tranquillamente verso il mio approdo: una specie di Gasthaus a conduzione familiare dove il calzino grigio inciabattato sembra il comune denominatore della famiglia. E' infatti l'unica cosa che accomuna il frettolosissimo amministratore dai modi bruschi al figlio tutto tatuaggi, piercing e...appunto ciabatta e calzino. Ma il vero spettacolo è la stanza. 9 m2 dotati di letto, lavandino, tavolo, sedia, tv, doccia e balcone. Una splendida moquette nasconde le assi del parquet ormai sollevate ed ragno vicino al tavolo è grande come la cavalletta che trovo sulla sedia.
Però ho addirittura un garage per la moto ed una colazione abbondante, così abbondante che i panini allo speck me li mangio per pranzo.
Per la sera una classica zuppa è l'ideale per riscaldarmi mentre nel tavolo a fianco degli autoctoni suonano questa specie di steel guitar che chiamano Zither...che dire...mi sento proprio un cavaliere errante in una locanda. E domani conquistare il Grossglockner è il mio obbiettivo.
Piccola sosta al castello di Lienz per contemplare la mia bella
Il Zither. In pratica con le prima corde si suona la melodia, con le corde dietro si fanno gli accordi...easy!
Giorno 3: Grossglockner e Salisburgo | La fabbrica delle nuvole
Nonostante l'ingestibile cuscino austriaco, la notte trascorre bene e sono in forma per la conquista della vetta, così dopo doccia, colazione ed un saluto al gestore e ai suoi calzettoni sono già verso la maestosa montagna.
- nota informativa - Il biglietto giornaliero per la moto costa 24,50 €, ma per chi volesse fare tutte le strade panoramiche esiste un biglietto cumulativo che garantisce un buon risparmio.
Qui che dire...lo spettacolo è veramente mozzafiato, ma il massimo è proprio la strada. Sì...belle le marmotte, la riserva naturale, il ghiacciaio ed i rapaci, ma i 24,50 Euro sono per accedere al tracciato da sogno di ogni motociclista (credo), strapiombi di 200 metri, una cornice di cime affilate ed un asfalto dal grip smisurato anche se umido. Un parco giochi per motociclisti, tanti e pronti a scambiarsi, aiuto, una foto o solo un saluto. All'inizio la strada è leggermente umida poi man mano va asciugandosi, lentamente salendo il paesaggio cambia, il verde del prato lascia spazio alla rude pietra. Si raggiungono le nuvole fino ad entrarci e sorpassarle per ritrovarsi al di sopra in uno scenario irto e quasi lunare. Difficile da descrivere, ci ho provato con un video che spero possa rendere meglio l'idea:
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Arrivato al primo punto panoramico mi fermo per un paio di foto e due chiacchiere con una coppia di cechi che mi fanno una foto:
Le gite in moto a 8° sono un toccasana per curare il raffreddore...
...
Mi spiegano che proseguendo lungo la strada vale la pena arrivare alla fine dove c'è il ghiacciaio, museo e punti di ristoro così mi rimetto in marcia cercando di non sollecitare troppo i freni negli sfiziosi discesoni che si alternano ai tornanti. In un attimo (una ventina di km) mi ritrovo dall'altra parte, lo spettacolo merita, ma comincio a soffrire un po' troppo il freddo e torno giù per gustarmi i panini trafugati a colazione ed il consueto sciroppo.
Nel pomeriggio la gita a Salisburgo è un po' noiosa, era la città che ricordavo, mi son ritrovato sui miei passi, nel solito bar e a rivedere le stesse bancarelle, ora uguali, ora diverse. Tra l'altro becco pioggia sia all'andata che al ritorno così che arrivo nel mio loculo piuttosto devastato...safe travel dicono...e c@$$o hanno ragione, prima di tutto arrivare sani e salvi...
Giorno 4: Weissbach bei Lofer-Innerkrems | Il lunedì nero
In tutti i viaggi che si rispettino c'è sempre un giorno di cacca ed in tutte le settimane c'è sempre un lunedì. Raramente capita che il tutto si combini alla perfezione. Capita non a caso (forse) lunedì 17. Mi sveglio sfatto, piove a dirotto e so che dovrò chiedere al gestore dove trovare un meccanico vicino.Come immaginavo risponde al mio tedesco stentato trafilando parole indecifrabili alla massima velocità, ma bene o male riesco a capire e, dopo il rabbocco di liquido ai freni, sono pronto per la mia umidissima giornata.
Direzione NockalmStrasse.
E' un vero peccato che piova perchè la strada che mi propone il navigatore sale e scende per dolci colline in mezzo a boschi da favola. Mi accodo a un trenino di auto e me la faccio tutta ai 50Km/h fino all'aperta campagna da dove sale la strada per Innerkrems.
Tra l'altro qui ho l'unico momento thrilling del viaggio: all'inizio di una galleria un austriaco con GS1200 (4 moto su 5 sono GS1200 qui) pensa bene di immettersi con decisione sulla statale costringendomi a evitarlo passando in mezzo a lui ed il camion che arrivava in senso opposto, il tutto attorno agli 80 km/h...ho impiegato 5 minuti per riprendere la calma senza avere nemmeno la forza di insultarlo...
Quando sono quasi arrivato smette di piovere e facendo slalom tra le mucche in mezzo alla strada arrivo nei pressi della pensione che ho prenotato.
Ridente campagna austriaca
Peccato che, nonostante la prenotazione confermata, aspetto per un'ora, ma non c'è nessuno! Fortunatamente mi aiuta l'albergo a fianco che, come suggerisco piuttosto vigorosamente, si accorda per ospitarmi e farmi pagare quanto inizialmente previsto, si metteranno poi a posto loro...sistemata la faccenda letto per la notte vedo che è ancora presto e decido di celebrare la meglio il complemese della mia patente con un bel giretto sulla Nockalmstrasse!
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Che dire, 34 Km di puro divertimento in cui non incontro una macchina. Con la dovuta attenzione alle grate di ferro poste prima di qualche frenata ed alle boasse di mucca che sporcano un po' la strada, un vero spettacolo che decido di fare per 2 volte. E quando mi ricapita un posto così??
Giorno 5: Innerkrems-Udine | Il ritorno in Italia
Dopo giorni di grigio e freddo inizio ad avere nostalgia del mese passato a sudare sotto il casco, ma per fortuna mi sveglio con il cielo sgombro ed un tiepido sole che benedice il mio viaggio. Devo dire che ne avevo bisogno. Da Innerkrems verso Villach mi accoglie la classica strada austriaca, bosco da entrambi i lati ed un torrente che accompagna la strada finalmente asciutta così in poco mi preparo a salutare la Carinzia e le sue nuvole incollate alle montagne. Arrivato a Tarvisio scendo verso Udine attraverso la SS13 che scorre rapidamente nella Valresia, è praticamente parallela all'autostrada e senza traffico mi conduce in città.
Da qui in poi il motogiro è da considersi finito perchè per il resto ho fatto un paio di giorni di mare a Pellestrina ed un paio nelle Marche. In sostanza da raccontare c'è un epico acquazzone che mi becco andando verso Chioggia per prendere il traghetto per Pellestrina e la strana sensazione di essere in moto tra i canali, infine il mio primo approccio con l'Autostrada che sfrutto per tornare più rapidamente a casa da Sirolo dopo una deviazione sull'Appennino. Comoda, ma davvero estenuante con la mia motina che dopo ore ai 110 km/h scalcia e pretende qualche curva (uscirò a Mantova dalla Brennero per manifeste palle piene).
Eccola messa in sicurezza da una cinghia della tapparella
Conclusioni: son tornato tutto intero e questo è già un primo punto a segno. L'Austria merita approfondimenti ed è davvero una bella meta per organizzare un viaggio un po' più razionale del mio. La cibierrina con i suoi 25-30 km/l fa di tutto per non farsi sostituire. Mai un problema o un'incertezza e anche se la pensavo sottodimensionata si è difesa bene regalandomi davvero belle emozioni. In definitiva ho avuto quel che volevo, la possibilità di guidare e parecchio la mia moto in libertà raggiungendo posti nuovi e incamerando esperienza. Ringrazio quindi in primis lei...la mia compagna di viaggio, tutti i motociclisti che ho incontrato nel mio viaggio, l'asfalto austriaco dannatamente perfetto, ma soprattutto quel giorno. Quello in cui ho pensato che mi serviva un'auto...!
Tramonto a Pellestrina e fine del viaggio, se sei arrivato a leggere fino a qua meriti proprio un grande grazie di cuore.