franciroma ha scritto:
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Curiosando su internet mi sono imbattuto su una moto in vendita presso Carollo Moto: una splendida suzuki TS 400. Questo tipo di moto suscita in me molta curiosità. Mi piace il designer e le proporzioni di questo scrambler 2 tempi dei fiorenti anni 70 e, se non fosse per l'età, mi cimenterei volentieri su percorsi fuori strada. Mi piace segnalare in questo spazio moto molto belle non solo per il piecere degli occhi ma anche per stimolare curiosità e ambizione tra di noi:
notizie su questa moto: SUZUKI TS 400
La Suzuki fin dal 1973 ha distribuito, soprattutto negli USA, la TS 400 Apache la cui linea richiamava quella della RM 400 da cross plurivittoriosa prima con Joel Robert e poi col mitico Robert De Coster. Evoluta anno dopo anno è stata importata regolarmente in Italia per la prima volta nel 1975 nella livrea grigio metallizzato con fregi rossi, e nel frattempo la denominazione del modello perde l’evocativo appellativo “Apache” restando semplicemente TS 400. Era ottimamente rifinita con dettagli di pregio come l’impianto elettrico a 12V e accensione elettronica, miscelatore automatico, bella e completa strumentazione, bulloneria personalizzata col logo Suzuki, specchi montati su silent block e infine gruppi ottici di qualità (tra l’altro identici a quelli montati sulle alto di gamma GT 750 e RE 5) che risultavano però molto ingombranti e vulnerabili in uso fuoristrada oltre che esteticamente inadatti ad uno Scrambler.
Come sempre in caso di monocilindrici 2 tempi di elevata cubatura né le vibrazioni né i consumi sono contenuti, il peso è consistente, le prestazioni non esaltanti e il prezzo di listino nel 1975 supera il milione e duecontomila lire!
In Italia sono giunte successivamente altre 2 versioni, nel 1976 con serbatoio e fianchetti arancione e nel 1977 con serbatoio e fianchetti azzurri ma entrambe sempre con parafanghi bianchi, l’anteriore di plastica con un buffo paraspruzzi ritto verso l’alto e il posteriore di lamiera. Queste versioni sono evolute in alcuni dettagli come cerchi in alluminio e mozzi neri, copertura della sella con un motivo stampato, chiave di contatto spostata nei pressi del cruscotto, serbatoio leggermente piu’ capiente e concludono la storia della TS400 in Italia e anche nel mondo.
Sperando di aver fatto cosa gradita, saluto la ciurma degli over50sempreverdi e buon fine settimana.
Bella , mai vista sulla strada a quell'epoca avevo lo scrambler ovviamente della Ducati