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consigli studi ambito motoristico
15300601
15300601 Inviato: 31 Mar 2015 20:13
Oggetto: consigli studi ambito motoristico
 

Buonasera, premetto che non so se sono nella sezione adeguata e mi scuso in anticipo con i moderatori se ho errato.
Sono un ragazzo di 18 e questo è il mio ultimo anno di istituto tecnico. Sono indeciso sulle mie scelte e possibilità future. Circa in prima superiore mi sono appassionato all'ambito dei motori ed in particolare alle moto. Vorrei coltivare questa passione e farla diventare il mio futuro lavoro (lo so che è dura ma lasciatemi sognare). Non so se frequentare l'università o iscrivermi ad un corso come ad esempio l' ITS di Modena. Il mio sogno è progettare pezzi speciali o elaborazioni per moto o magari auto. Riuscite a darmi degli spunti ? Chiedo solo dei consigli e accettp critiche purché costruttive .

Salve 0510_saluto.gif 0510_saluto.gif
 
15300611
15300611 Inviato: 31 Mar 2015 20:21
 

Anch'io sono molto interessato a questo argomento e ho anch'io 18 anni. Non so se ti può servire ma all'università c'è motoristica che è un corso triennale di ingegneria motoristica di motori e turbomacchine.
poi si può anche fare i 5 anni ma gli ultimi 2 anni da quel che ho capito sono in inglese. eusa_think.gif
 
15300614
15300614 Inviato: 31 Mar 2015 20:23
 

Sicuramente tra le varie specialità che propongono le facoltà di ingegneria in tutta Italia troverai quella che fa per te.Il Politecnico di Torino propone ingegneria dell'automobile che dovrebbe essere una branca di meccanica ad esempio.Poi c'è ingegneria dei materiali,ma non saprei dirti dove.
Valuta tutte le facoltà di ingegneria d'Italia e vedi se ce n'è una che possa soddisfare le tue aspettative,ma considera anche che se dovrai studiare fuori sede dovrai far spendere alla tua famiglia parecchi soldi.
Una volta presa la laurea dovrai trovare un lavoro attinente,ma questo è un altro discorso e sarebbe già una bella cosa trovare un lavoro eusa_doh.gif 0510_sad.gif ...
Comunque inizia a trovare la facoltà giusta con l'indirizzo giusto e poi una volta presa la laurea ti consiglio calorosamente di tentare di andare all'estero prima che puoi.
Un'altra opzione potrebbe essere quella di andare direttamente a studiare all'estero,magari in Germania così facendo una facoltà attinente potresti aspirare ad entrare in Volkswagen,Mercedes,Porsche,BMW icon_asd.gif .
 
15300616
15300616 Inviato: 31 Mar 2015 20:24
 

Ah si? Ero convinto che bisognasse fare tre anni di ingegneria meccanica normale e poi i due di specializzazione motoristica icon_smile.gif
 
15300619
15300619 Inviato: 31 Mar 2015 20:25
 

Dimenticavo,conoscere bene l'inglese è fondamentale,quindi se vuoi giocarti la carta estero preparati per tempo perchè l'inglese scolastico è insufficiente.
Anche in Italia ci sono già specialità d'ingegneria in inglese,conosco un ragazzo che ne frequenta una.
 
15300624
15300624 Inviato: 31 Mar 2015 20:30
 

Grazie Broglia ! Penso che studiare all'estero sia una gran bella cosa ma un po' irrealizzabile perché ingegneria in sè è molto impegnativa...poi in un'altra lingua. Devo capire intanto se " sono uno da università" nel senso che la vedo come una cosa molto dura e devo pensare se vale la pena provare a farla
 
15300626
15300626 Inviato: 31 Mar 2015 20:34
 

Solo che quello che penso è che non farla mi sembra poco... non credo di poter fare certe cose nell'ambito che mi piace se non ho una laurea. Questo magari perché non ho le conoscenze adeguate ma soprattutto perché tante aziende rinomate non guardano nemmeno il curriculum se non hai quel pezzo di carta.
 
15300656
15300656 Inviato: 31 Mar 2015 20:50
 

Inizia a vedere quali percorsi di studi offrono le università italiane,specialmente quelle più vicine a casa tua,comunque i Politecnici di Torino e Milano in Italia dovrebbero essere il top e se sei di Pordenone Milano non è neanche lontanissima,ma devi andare per forza fuori sede.
Trieste ha una buona università?Altrimenti prendi in considerazione Bologna e Padova,forse c'è qualcosa anche a Verona.
Anche a Pavia c'è tanta roba e ingegneria è la sede staccata del Politecnico di Milano,quindi dovrebbero esserci un sacco di opzioni ed in più Pavia è una bella città,tranquilla,ideale per gli studenti e ce ne sono un po'da tutto il Nord Italia,dal Centro,dal Sud ed una ventina d'anni fa c'erano anche molti svizzeri/italiani perchè a loro il cambio Franco/Lira conveniva di brutto.Pavia aveva circa 80000 abitanti,ma durante l'anno accademico arrivava a 120000!40000 studenti!
Per quanto riguarda la logistica non è un problema trovare un appartamento,meglio se da condividere con altri per dividere le spese,altrimenti ci sono anche diversi collegi,privati e parauniversitari.Io sono stato un anno al Sant Agostino e si stava bene,è in via Pusterla in centro,una trasversale di Corso Cavour,la via centrale di Pavia.
Le facoltà di ingegneria sono fuori città in una struttura chiamata la "Nave",comunque raggiungibilissima a piedi,coi mezzi pubblici o in bicicletta.
 
15300666
15300666 Inviato: 31 Mar 2015 20:53
Oggetto: Re: consigli studi ambito motoristico
 

Balza96 ha scritto:
Buonasera, premetto che non so se sono nella sezione adeguata e mi scuso in anticipo con i moderatori se ho errato.
Sono un ragazzo di 18 e questo è il mio ultimo anno di istituto tecnico. Sono indeciso sulle mie scelte e possibilità future. Circa in prima superiore mi sono appassionato all'ambito dei motori ed in particolare alle moto. Vorrei coltivare questa passione e farla diventare il mio futuro lavoro (lo so che è dura ma lasciatemi sognare). Non so se frequentare l'università o iscrivermi ad un corso come ad esempio l' ITS di Modena. Il mio sogno è progettare pezzi speciali o elaborazioni per moto o magari auto. Riuscite a darmi degli spunti ? Chiedo solo dei consigli e accettp critiche purché costruttive .

Salve 0510_saluto.gif 0510_saluto.gif

Beh direi che la differenza è piuttosto radicale: università = studiare ancora per anni e anni e anni, e roba tosta (visto che immagino che ti indirizzeresti su ingegneria meccanica), ma proprio molto tosta. Qui a Bologna, dove come immmaginerai ingegn. meccanica è ben considerata, la gente che si laurea in pari (dopo i primi 3 anni) è una frazione inferiore al 10% di quelli iscritti al primo anno. Questo per dire: sicuro di non dare per scontata la tua capacità/voglia di affrontare questi studi? Ho diversi amici, sia usciti da Itis meccanica che da licei, che oggi lavorano tutti in Ducati o Lamborghini; di essi, quelli usciti dall'itis che hanno provato ingegn. mecc. hanno mollato entro un anno (si noti che un paio si sono iscritti dopo già tre anni di lavoro, tra i 18 e i 21), quelli usciti dai licei solo uno è riuscito a completare i 5 anni di studio (3+2) entro 5 anni e 6 mesi, gli altri stanno tutti tra i 6 e 6 e mezzo (tuttavia quasi tutti erano già stati assunti prima della laurea; del resto abitare nella "patria dei motori" aiuta).

Sempre parlando riferiti ai miei amici, i loro mondi sono molto diversi: quando chiedo agli ingegn. se si fanno manutenzioni da soli sulla moto si mettono a ridere, perché 1) non sono capaci, 2) "sporcarsi le mani" non molto ben visto (e si noti che non è che siano tutti con la puzza sotto al naso, semplicmente ritengono che come il loro compito è quello di progettare il veicolo, la costruzione e la manutenzione non sono loro compito, dal punto di vista pratico – tranne gli ing. gestionali che devono ottimizzare la produzione, che quindi si occupano della "pratica" inerente alla produzione (che poi faranno comunque altri, non loro ovviamente)).

I non ingegneri hanno fatto tutti una gavetta di 4-6 anni (lavori ripetitivi e noiosi in fabbrica), tutti di contratti a tempo determinato (comunque a mani meno di 800€ al mese, mediamente intorno ai 1000€), alla fine dei quali sono stati assunti da varie piccole-medie imprese che producono pezzi vari, e lavorano "alla scrivania" (da quello che ho capito la situazione tipo è che i progettisti gli inviano il modello virtuale del pezzo da realizzare, e loro devono fare in modo che la macchina, controllata elettronicamente, lo realizzi in modo adeguato).
Sono tutti molto contenti perché alla fine tutti fanno cose che non fanno gli altri,e fanno qualcosa che gli piace (es. ai non ingegneri piace sicuramente di più guidare la realizzazione di un pezzo, che non progettare teoricamente il pezzo stesso, con tutti i carichi di rottura, aerodinamici, ecc.).

Ti ho voluto riportare ciò che vedo tra i miei amici (non so perché ma metà di essi studia o lavora in ambito motoristico-meccanico icon_asd.gif ). Poi se non ti è utile, pace, avrai perso 2 minuti a leggere icon_redface.gif

Concludo rimarcando un classico sempreverde: tieni a mente che i primi 2-3 di università sono moolto lontani e dal mondo del lavoro a dai motori: la quantità di matematica da mandare già è decisamente impressionante, e non va sottovalutata. Si parla di passare almeno 3-4 ore al giorno sui libri, e questo per avere voti decenti, non certo eccellenti. L'hai fatto fin qui? Se sì, te la senti di continuare e anzi peggiorare in tal senso? Se no, credi di farcela?

Penso che un'idea ottima potrebbero essere proprio quei "corsi intermedi" di cui si è accennato, cioè corsi di qualche mese (anche qualche anno), che sono un po' una "università tecnica", più vicina alla pratica degli astratti corsi universitari puri. Il mazzo ce lo si fa comunque, ma almeno facendo qualcosa di più "fisico" e meno equazioni.

Altra idea: per cercare di capire cosa vuoi fare da grande, contatta delle aziende (non importa quanto sono grandi o piccole, prestigiose o sconossciute), spiegagli chi sei e che ti piacerebbe capire che tipo lavoro fanno i vari dipendenti dell'azienda, e che titolo hanno per farlo. Questo è un metodo furbo, perché ti avvicina sensibilmente a possibili datori di lavoro (un degli amici è stato assunto così) e ti fa capire bene "chi fa cosa", cioè che studi ha fatto chi fa una determinata attività lavorativa.

In bocca al lupo per il futuro! 0509_up.gif
 
15300674
15300674 Inviato: 31 Mar 2015 20:57
 

Broglia ha scritto:
Inizia a vedere quali percorsi di studi offrono le università italiane,specialmente quelle più vicine a casa tua,comunque i Politecnici di Torino e Milano in Italia dovrebbero essere il top e se sei di Pordenone Milano non è neanche lontanissima,ma devi andare per forza fuori sede.

Ti vedo molto lanciato nel consigliare l'università, ma prima bisogna che Balza96 sia cosciente del fatto che una ingegneria non è proprio una passeggiata, e che venendo da un Itis farà una fatica notevolmente maggiore rispetto ai suoi colleghi.
Senza contare che l'impegno economico da parte di una famiglia non è irrisorio, soprattutto se si parla di studiare fuori sede.
 
15300687
15300687 Inviato: 31 Mar 2015 21:03
 

Balza96 ha scritto:
Solo che quello che penso è che non farla mi sembra poco... non credo di poter fare certe cose nell'ambito che mi piace se non ho una laurea. Questo magari perché non ho le conoscenze adeguate ma soprattutto perché tante aziende rinomate non guardano nemmeno il curriculum se non hai quel pezzo di carta.

Dipende tutto da quello che vuoi e per quale azienda vuoi lavorare. Da quello vedo lavorare in "aziende rinomate" porta solo rogne (letteralmente… poi se vivi per la gloria di "lavorare in Ducati" è un altro discorso), mentre le aziende produttrici di componenti spesso badano molto più al sodo (specialmente per posizioni "intermedie"), per le quali 5 anni di esperienza pregressa in gestione macchine a controllo numerico pesano sicuramente più che una ennesima laurea in ing.meccanica.

Ripeto: cerca di "capire chi fa cosa".
 
15300727
15300727 Inviato: 31 Mar 2015 21:30
 

Pier_Silverio ha scritto:
Ti vedo molto lanciato nel consigliare l'università, ma prima bisogna che Balza96 sia cosciente del fatto che una ingegneria non è proprio una passeggiata, e che venendo da un Itis farà una fatica notevolmente maggiore rispetto ai suoi colleghi.
Senza contare che l'impegno economico da parte di una famiglia non è irrisorio, soprattutto se si parla di studiare fuori sede.


Beh,sì,potrebbe provare un anno e poi non è detto che non andrà bene,deve provare.Secondo me poi un istituto tecnico può preparare meglio di un liceo ad una facoltà come Ingegneria:conosco molti ragazzi che hanno fatto l'ITI e son diventati ingegneri e molti ex liceali che non sono riusciti a finire...
Sicuramente è una facoltà in cui bisogna studiare tanto,frequentare i corsi ed essere fortemente motivati altrimenti non se ne esce.
 
15300735
15300735 Inviato: 31 Mar 2015 21:33
 

Broglia ha scritto:
conosco molti ragazzi che hanno fatto l'ITI e son diventati ingegneri

Anch'io, ma in quanto tempo?
Comunque son d'accordo con te sul principio: bisogna provare, al massimo si perde qualche mese, ma credo che ne valga la pena.
Sempre se c'è il supporto economico, ovviamente.
 
15300740
15300740 Inviato: 31 Mar 2015 21:37
 

Quelli che studiavano con convinzione ci hanno messo il tempo necessario,poi in ogni caso è sempre l'università che ti fa andare almeno una volta fuori corso per farti pagare una volta in più le tasse 0509_down.gif .
 
15300750
15300750 Inviato: 31 Mar 2015 21:44
 

Broglia ha scritto:
Quelli che studiavano con convinzione ci hanno messo il tempo necessario

Eh ok, ma nel frattempo chi paga per il ragazzo? Perché altre a costo degli studi, va tenuto conto che ogni anni in più di studi è un anno in meno di stipendo, quindi un anno in più di costi sui genitori o chi per loro. Morale: bisogna che ci sia l'appoggio, esplicito, dei genitori.
 
15300773
15300773 Inviato: 31 Mar 2015 21:57
 

Pier_Silverio ha scritto:
Eh ok, ma nel frattempo chi paga per il ragazzo? Perché altre a costo degli studi, va tenuto conto che ogni anni in più di studi è un anno in meno di stipendo, quindi un anno in più di costi sui genitori o chi per loro. Morale: bisogna che ci sia l'appoggio, esplicito, dei genitori.


Non c'è dubbio,se non c'è l'appoggio economico della famiglia oggi è impossibile,soprattutto se si è fuori sede.
Un mio amico con enormi sacrifici è riuscito venti anni fa a laurearsi in informatica lavorando come insegnante in una scuola serale e dando lezioni private di matematica,ma così facendo ha perso un po'di tempo e nel mezzo ha dovuto fare pure il militare quindi si è laureato a 30 anni,ma se avesse potuto solo studiare sicuramente si sarebbe laureato a 25.
Oggi non so se gli sarebbe possibile perchè trovare un lavoro anche pro tempore è diventato molto più difficile e non so se ti permettono ancora di insegnare se non sei laureato icon_question.gif .
Se c'è l'appoggio economico della famiglia e se c'è tanta motivazione si riesce,ma ci vogliono tanti soldi,soprattutto se si è fuori sede.Considerando tutto,oggi 10000€ l'anno non bastano più,quindi una famiglia "normale"deve tirare cinghia.
 
15301689
15301689 Inviato: 1 Apr 2015 18:20
 

io anche avevo questo sogno ora la passione mi e' rimasta praticamente faccio tutto in moto la macchina non la uso quasi per niente salvo l' inverno per andare a lavoro. pero' se avessi studiato avrei avvuto un officina tutta mia. comunque a casa la mia officinetta in garage me la sono fatta ma e' la conoscenza che manca ora per campare lavoro in cantiere un lavoro che non mi piace e ti fai il mazzo pero' mi permette di mantenere la famiglia e la moto quindi oramai mi sono rassegnato anche se ogni giorno spero di fare qualcosa di diverso comunque sto nel azienda di famiglia meglio di niente. studia e raggiungi i tuoi sogni non fare come me che per la frenesia dei soldi manda tutto a p*****e pero' le soddisfazioni non sono mancate a 16 anni mi sono comprato la moto 125 la honda nsr che moto e' stata la prima e conservo ancora la sua strumentazione poi la patente sia della moto che della macchina e la macchina mi ha permesso di costruirmi una casa da me senza pagare nessuno alla fine poteva andare peggio. pero' i sogni si devono raggiungere non lasciarli in un dimenticatoio
 
15301749
15301749 Inviato: 1 Apr 2015 19:33
Oggetto: Re: consigli studi ambito motoristico
 

Pier_Silverio ha scritto:
Beh direi che la differenza è piuttosto radicale: università = studiare ancora per anni e anni e anni, e roba tosta (visto che immagino che ti indirizzeresti su ingegneria meccanica), ma proprio molto tosta. Qui a Bologna, dove come immmaginerai ingegn. meccanica è ben considerata, la gente che si laurea in pari (dopo i primi 3 anni) è una frazione inferiore al 10% di quelli iscritti al primo anno. Questo per dire: sicuro di non dare per scontata la tua capacità/voglia di affrontare questi studi? Ho diversi amici, sia usciti da Itis meccanica che da licei, che oggi lavorano tutti in Ducati o Lamborghini; di essi, quelli usciti dall'itis che hanno provato ingegn. mecc. hanno mollato entro un anno (si noti che un paio si sono iscritti dopo già tre anni di lavoro, tra i 18 e i 21), quelli usciti dai licei solo uno è riuscito a completare i 5 anni di studio (3+2) entro 5 anni e 6 mesi, gli altri stanno tutti tra i 6 e 6 e mezzo (tuttavia quasi tutti erano già stati assunti prima della laurea; del resto abitare nella "patria dei motori" aiuta).

Sempre parlando riferiti ai miei amici, i loro mondi sono molto diversi: quando chiedo agli ingegn. se si fanno manutenzioni da soli sulla moto si mettono a ridere, perché 1) non sono capaci, 2) "sporcarsi le mani" non molto ben visto (e si noti che non è che siano tutti con la puzza sotto al naso, semplicmente ritengono che come il loro compito è quello di progettare il veicolo, la costruzione e la manutenzione non sono loro compito, dal punto di vista pratico – tranne gli ing. gestionali che devono ottimizzare la produzione, che quindi si occupano della "pratica" inerente alla produzione (che poi faranno comunque altri, non loro ovviamente)).

I non ingegneri hanno fatto tutti una gavetta di 4-6 anni (lavori ripetitivi e noiosi in fabbrica), tutti di contratti a tempo determinato (comunque a mani meno di 800€ al mese, mediamente intorno ai 1000€), alla fine dei quali sono stati assunti da varie piccole-medie imprese che producono pezzi vari, e lavorano "alla scrivania" (da quello che ho capito la situazione tipo è che i progettisti gli inviano il modello virtuale del pezzo da realizzare, e loro devono fare in modo che la macchina, controllata elettronicamente, lo realizzi in modo adeguato).
Sono tutti molto contenti perché alla fine tutti fanno cose che non fanno gli altri,e fanno qualcosa che gli piace (es. ai non ingegneri piace sicuramente di più guidare la realizzazione di un pezzo, che non progettare teoricamente il pezzo stesso, con tutti i carichi di rottura, aerodinamici, ecc.).

Ti ho voluto riportare ciò che vedo tra i miei amici (non so perché ma metà di essi studia o lavora in ambito motoristico-meccanico icon_asd.gif ). Poi se non ti è utile, pace, avrai perso 2 minuti a leggere icon_redface.gif

Concludo rimarcando un classico sempreverde: tieni a mente che i primi 2-3 di università sono moolto lontani e dal mondo del lavoro a dai motori: la quantità di matematica da mandare già è decisamente impressionante, e non va sottovalutata. Si parla di passare almeno 3-4 ore al giorno sui libri, e questo per avere voti decenti, non certo eccellenti. L'hai fatto fin qui? Se sì, te la senti di continuare e anzi peggiorare in tal senso? Se no, credi di farcela?

Penso che un'idea ottima potrebbero essere proprio quei "corsi intermedi" di cui si è accennato, cioè corsi di qualche mese (anche qualche anno), che sono un po' una "università tecnica", più vicina alla pratica degli astratti corsi universitari puri. Il mazzo ce lo si fa comunque, ma almeno facendo qualcosa di più "fisico" e meno equazioni.

Altra idea: per cercare di capire cosa vuoi fare da grande, contatta delle aziende (non importa quanto sono grandi o piccole, prestigiose o sconossciute), spiegagli chi sei e che ti piacerebbe capire che tipo lavoro fanno i vari dipendenti dell'azienda, e che titolo hanno per farlo. Questo è un metodo furbo, perché ti avvicina sensibilmente a possibili datori di lavoro (un degli amici è stato assunto così) e ti fa capire bene "chi fa cosa", cioè che studi ha fatto chi fa una determinata attività lavorativa.

In bocca al lupo per il futuro! 0509_up.gif


Grazie mille Piersilvio !!! Hai capito benussimo quello che è il mio cruccio, ovvero che l'università punta più che altro sulla progettazione che sulla realizzazione. A me piacciono di più le cose tecniche e penso che proverò a fare il test di ammissione per l' ITS di Modena, dove in due anni ti preparano moltissimo al " saper fare" e in più fai molti stage in azienda
 
15301770
15301770 Inviato: 1 Apr 2015 19:49
 

mirko3 ha scritto:
io anche avevo questo sogno ora la passione mi e' rimasta praticamente faccio tutto in moto la macchina non la uso quasi per niente salvo l' inverno per andare a lavoro. pero' se avessi studiato avrei avvuto un officina tutta mia. comunque a casa la mia officinetta in garage me la sono fatta ma e' la conoscenza che manca ora per campare lavoro in cantiere un lavoro che non mi piace e ti fai il mazzo pero' mi permette di mantenere la famiglia e la moto quindi oramai mi sono rassegnato anche se ogni giorno spero di fare qualcosa di diverso comunque sto nel azienda di famiglia meglio di niente. studia e raggiungi i tuoi sogni non fare come me che per la frenesia dei soldi manda tutto a p*****e pero' le soddisfazioni non sono mancate a 16 anni mi sono comprato la moto 125 la honda nsr che moto e' stata la prima e conservo ancora la sua strumentazione poi la patente sia della moto che della macchina e la macchina mi ha permesso di costruirmi una casa da me senza pagare nessuno alla fine poteva andare peggio. pero' i sogni si devono raggiungere non lasciarli in un dimenticatoio


A conti fatti,se lavori nell'azienda di famiglia,se sei riuscito a farti la casa da solo e se riesci a mantenere la famiglia ed anche il "vizio"della moto hai fatto la scelta giusta 0509_doppio_ok.gif .In Italia di super laureati che guadagnano poco o niente con contratti precari ce ne sono anche troppi.
 
15301846
15301846 Inviato: 1 Apr 2015 21:12
Oggetto: Re: consigli studi ambito motoristico
 

Broglia ha scritto:
A conti fatti,se lavori nell'azienda di famiglia,se sei riuscito a farti la casa da solo e se riesci a mantenere la famiglia ed anche il "vizio"della moto hai fatto la scelta giusta 0509_doppio_ok.gif .In Italia di super laureati che guadagnano poco o niente con contratti precari ce ne sono anche troppi.

Soprattutto un leaurato, alla fine, stringi stringi prima dei 30 anni e rotti non riesce a stabilizzarsi. Ovviamente non vale per tutti, ma la maggioranza ha vissuto in casa con i genitori fino al primo lavoro serio, definitivo e confermato, che appunto (per i laureati) vedo sempre arrivare solo intorno ai 30 anni.

Balza96 ha scritto:
Grazie mille Piersilvio !!! Hai capito benussimo quello che è il mio cruccio, ovvero che l'università punta più che altro sulla progettazione che sulla realizzazione. A me piacciono di più le cose tecniche e penso che proverò a fare il test di ammissione per l' ITS di Modena, dove in due anni ti preparano moltissimo al " saper fare" e in più fai molti stage in azienda

Guarda, ti capisco, perché studiando medicina, passo tra 10 e 14 ore al giorno sui libri, un giorno alla settimana escluso, in cui mi interesso proprio di "meccanica" nel senso "sporco": pensa che entro qualche settimana dovrei riuscire a comprare la mia prima moto (drz400), e la prima cosa che penso di fare è smontarla da cima a fondo. Poi la rimonterò, e solo DOPO prenderò la patente per guidarla icon_mrgreen.gif 0509_si_picchiano.gif
E ritengo molto più "gustosa" la meccanica pratica proprio per "staccare" dell'eccessiva teoreticità dei miei studi quotidiani.

Proprio per questo ti voglio mettere in guarda da un altro aspetto: più l'ambito di interesse è "pratico" e non "teorico", e più è alto il rischio di stufarsi di quell'ambito, di trovarsi alla fine a rifare le stesse operazioni (lì poi c'è lavoro e lavoro, ma capisci il senso). Quindi attenzione: dalla conoscenza teorica si può sempre "scendere" a quella pratica, ma fare il contrario è veramente ma veramente difficile.
Ed è anche per questo che Broglia, come penso molti genitori, spinge per l'università: perché se va male c'è comunque il "piano B", che è appunto spostarsi ai livelli più pratici della disciplina; viceversa iniziando da questi ultimi non puoi di sicuro considerare l'università come "piano B".
Ho qualche altro amico in mezza età che l'ha fatto, ad es. che hanno fatto un lavoro equivalente a quello di un ing. informatico dai 20 ai 30 e rotti anni, poi hanno deciso di laurearsi, e ce l'hanno anche fatta nei 3+2 anni canonici, ma in quegli anni la loro vita era nulla, perché tutto il tempo che non lavoravano lo studiavano. Di essi metà non ha figli, metà li avuti dopo (quindi a ridosso dei 40 anni), e non esistevano weekend liberi.

Purtroppo la maturità sta molto anche in questo: riuscire a capire, a 18-19 anni, non solo cosa ci piace veramente fare, ma anche se ci piacerebbe veramente farlo a lungo termine, per anni e anni, per 8 ore al giorno.
Ovviamente si ha anche il diritto di sbagliare… ma gli sbagli si pagano, quindi meglio arrivare il più preparati possibili al momento della scelta. 0509_lucarelli.gif

Voglio ripetere il consiglio: CONTATTA AZIENDE, montatori, preparatori, vai a vedere delle gare e parla con i meccanici, vai dai concessionari e parla con i meccanici, chiedi di contattare i loro fornitori, e poi i fornitori di questi, e risali la catena della produzione, e in ogni step vedi "chi fa cosa". Alcune aziende grosse spesso fanno dei "giri della frabbica", la prima che mi viene in mente è proprio Ducati; questi giri sono utili, perché ti permettono (oltre a vedere la fabbrica, che però è utile tanto quanto fare un po' di turismo in una città d'arte) di mettere il piede dentro alla porta, ovvero di riuscire a beccare qualcuno a cui fare qualche domanda (quindi occhio a non distrarti: della fabbrica te ne devi fregare, quello che cerchi sono persone a cui parlare, non la foto da cartolina della catena di montaggio).
Muoviti anche sull'altro fronte: CONTATTA UNIVERSITA', in particolare vai a beccare i docenti (l'università è un gigante immobile, devi rivolgerti a persone se vuoi qualcosa - questo tra l'altro vale sempre e comunque in ogni ambito della vita icon_asd.gif ), spiegagli chi sei, alcuni hanno qualche contatto nel mondo del lavoro e ti possono dare una mano (es. ti dice di contattare tizio di quella azienda che ti fa vedere un po' com'è il suo lavoro e dei suoi colleghi). Dal lato università aspettati molta più resistenza che dal lato aziende, quando fai queste richieste, e ad occhio direi che forse 1 prof. su 10 ti starà a sentire, quindi chiedi a molti, e in molte università.
Occhio alle tempistiche: per fare queste cose il periodo estivo è sia buono (meno lavoro = sono più propensi a perdere un po' di tempo e a farti fare un giro) che cattivo (i periodi vacanzieri rischiano di rendere "incottatabili" le persone che, all'interno di ogni azienda, si occupano delle "risorse umane"), quindi suggerirei di iniziare il prima possibile a contattare gente, in modo da avere una bella lista di appuntamenti a partire da subito dopo l'esame di stato.

Questo approccio è tanto più efficace quanto più su grandi numeri, perché statisticamente coloro che ti apriranno la porta sarenno una minoranza. Ma è anche vincente, perché da coloro che te la aprono impari tantissimo, e potresti anche stupirli per qualche motivo.

Con chi parlerai conterà molto l'impressione che farai: se parlerai con le persone giuste queste non saranno abiutate a parlare giovani studenti, quindi devi cercare di non sembrare un giovane "pirla" che si è fatto una canna 5 minuti prima, quindi solite regole: guardare in faccia, voce ferma, niente intercalari alla "eemh / cioè", abbigliamento decente, sguardo attento, manifestare entusiasmo e curiosità spasmodica ma anche serietà (deve passare, almeno implicitamente, il messaggio che loro danno qualcosa a te – ovvero ti aiutano a capire come gira il mondo – ma che anche loro potrebbero averne qualcosa – es. che tu potresti andare a lavorare per loro in una certa posizione, anche eventualmente tornandoci dopo aver compiuto gli studi necessari). Nei tuoi incontri l'improvvisazione deve avere un spazio tanto quanto la preparazione: cercare informazioni sul lavoro dell'azienda da cui stai per andare, sapere che domande fare e quali non fare, e in quale successioni e con quali tempi nel corso nella conversazione, inoltre avere la capacità di reperire informazioni utili anche per il proseguo della tua ricerca (es. vedere che in un azienda lavorano con una serie di materiali più o meno pre-lavorati, e interrogarsi sulla loro provenienza, e così carpire notizie sui fornitori, e alla magari chiedere se possono metterti in contatto con loro - ma senza sembrare disinteressi all'azienda a cui stai parlando), e infine essere sintetici e metterti nei panni dell'interlocutore (per quanto possibile) capendo che lui sta usando del suo tempo, quindi non devi fargli sembrare che lo stia sprecando parlando con te.
Do per scontato che tu conosca il lessico specifico dell'ambiente, visti i tuoi studi, ma eventualmente ripassatelo o approfondiscilo (devi cercare di sapere prima che tipo di lavorazioni fa un'azienda).

Non scriverò più risposte lunghe, quindi queste ti dovranno bastare 0509_si_picchiano.gif
 
15301895
15301895 Inviato: 1 Apr 2015 21:59
 

Io errori ne ho fatti tanti,troppi e di opportunità veramente buone non ne ho mai avute,poi il periodo è veramente brutto ed anche con una laurea in mano non è detto che ti sistemi,ma intanto ci provi.
Non è possibile fare progetti a lunga scadenza perchè le cose possono cambiare radicalmente in breve tempo,ad esempio dalle mie parti venti anni fa la disoccupazione non esisteva,oggi è uno schifo.Certo che se non avevi gli amici giusti ti dovevi accontentare di andare in una qualsiasi fabbrica tessile a fare un qualsiasi lavoraccio che a conti fatti avresti fatto meglio ad andare a fare a 15 anni,senza proseguire gli studi,ma nessuno ha la sfera di cristallo...Oggi con una buona laurea in mano conviene puntare ad andare via dall'Italia,ma ci vogliono comunque sempre tanti soldi,sia per prendere la laurea,sia per andare a cercare fortuna altrove,poi dipende da che facoltà si sceglie.
Le facoltà umanistiche sarebbe meglio evitarle,mentre quelle scientifiche possono aprire qualche porta in più,ma difficilmente in italia a meno di non avere le amicizie giuste...In Italia ormai anche un ingegnere il più delle volte è un prestatore d'opera che lavora come uno schiavo e non guadagna un c***o!Io ne conosco diversi messi così e son pure gente che si è laureata bene,col massimo dei voti o quasi,quindi non dei brocchi,ma ragazzi che viaggiavano con medie dal 27 al 30 e che si son fatti un mazzo tanto.
Io abito nel Biellese,ormai ex impero del tessile,ci chiamavano piccola Svizzera,ma ora sembriamo il Burundi,strade comprese e comunque già molti anni fa senza raccomandazioni non si andava da nessuna parte.Il fratello di un mio amico,ora 41enne con laurea tessile in mano venne assunto da una importante azienda tessile della zona con mille promesse,ma alla fine lo misero ad asciugare pezze,lavoro che avrebbe potuto fare già otto anni prima quando uscì dalla terza media ed i suoi avrebbero risparmiato un sacco di soldi per farlo studiare...Inutile dire che dopo pochi mesi si trovò un altro lavoro in un'altra fabbrica ed anche lì gli fecere una bella intortata,ma alla fine si ritrovò a guidare il muletto in magazzino...Vi lascio immaginare la delusione dopo tanti sacrifici 0510_sad.gif ...
Io ho fatto solo il liceo scientifico,ma comunque ho sempre solo trovato lavoracci,il mio titolo di studio non è mai stato preso in considerazione,uno ad un colloquio addirittura mi chiese che cosa fosse,vi rendete conto a che livello siamo arrivati?Certo che se avessi avuto le giuste raccomandazioni un buon posto l'avrei trovato anche io...Io per lavorare ho fatto anche lavori che non volevano fare neanche gli extracomunitari,vi rendete conto?
Questa è l'Italia...Ecco perchè consiglio se possibile di prendere una laurea "seria"e di andare a cercare fortuna all'estero.Certo che bisogna avere almeno 100/110 come voto e poi paesi come Inghilterra,Germania,America,Olanda...vi accoglieranno a braccia aperte 0510_abbraccio.gif .Non prendete la laurea in filosofia perchè potrete usarla al massimo per girarvi un cannone con gli amici rotfl.gif icon_eek.gif icon_mrgreen.gif
(Non fatevi i cannoni che fa male!).
 
15301920
15301920 Inviato: 1 Apr 2015 22:24
 

Broglia ha scritto:
A conti fatti,se lavori nell'azienda di famiglia,se sei riuscito a farti la casa da solo e se riesci a mantenere la famiglia ed anche il "vizio"della moto hai fatto la scelta giusta 0509_doppio_ok.gif .In Italia di super laureati che guadagnano poco o niente con contratti precari ce ne sono anche troppi.
sembrerebbe cosi' ma la giornata quando fai una cosa che non ti piace non finisce mai e devi sputare sangue per arrivare a fare tutto cio' la mia unica consolazione infatti e' proprio questa. riuscire a mantenere tutto e sopratutto riuscire a togliermi tutte le soddisfazione che voglio non e' che ne abbia tante pero' si fa quel che si puo'
 
15301922
15301922 Inviato: 1 Apr 2015 22:30
 

mirko3 ha scritto:
sembrerebbe cosi' ma la giornata quando fai una cosa che non ti piace non finisce mai e devi sputare sangue per arrivare a fare tutto cio' la mia unica consolazione infatti e' proprio questa. riuscire a mantenere tutto e sopratutto riuscire a togliermi tutte le soddisfazione che voglio non e' che ne abbia tante pero' si fa quel che si puo'


Purtroppo ti capisco,so benissimo cosa vuol dire fare un lavoro che non ti piace,ma almeno tu lavori per l'azienda di famiglia,lavori per te e non per gli altri invece che se sei dipendente tutti i giorni ti rechi al lavoro chiedendoti chi te lo fa fare e soprattutto perchè devi essere tu a fare ingrassare quel porco del tuo datore di lavoro che magari si paga il macchinone *****edit da motociclope***** grazie alla tua fatica...
 
15302983
15302983 Inviato: 2 Apr 2015 22:13
 

Broglia ha scritto:
Purtroppo ti capisco,so benissimo cosa vuol dire fare un lavoro che non ti piace,ma almeno tu lavori per l'azienda di famiglia,lavori per te e non per gli altri invece che se sei dipendente tutti i giorni ti rechi al lavoro chiedendoti chi te lo fa fare e soprattutto perchè devi essere tu a fare ingrassare quel porco del tuo datore di lavoro che magari si paga il macchinone *****edit da motociclope***** grazie alla tua fatica...
c'e' il socio di mio padre che e' un bastardo e una valvola di sfogo come la moto mi aiuta a sopportare a volte cose molto pesanti pero' certo sto meglio di tanti altri
 
15304270
15304270 Inviato: 4 Apr 2015 5:08
 

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Grazie. 0510_saluto.gif
 
15304613
15304613 Inviato: 4 Apr 2015 13:06
 

Sono uno studente di ingegneria meccanica all'università di Pavia.
Scordati tutto ciò che riguarda motori o altro. Non si tocca nessuno degli ambiti che vorresti affrontare te. ciò che farai è fare conti su tutto e di più.
Non pensare che ingegneria meccanica=automobili/moto. Immagino che tu sia un perito meccanico, quindi odi l'uso della matematica (parlo da perito elettronica e delle telecomunicazioni), e odio sicuramente i fenomeni astratti come l'elettricità.
Posso dirti che se vuoi vedere la tua preparazione dovresti testare le cui conoscenze tramite qualche test di ingresso.
E' una scelta di vita fare l'università, non toccherai mai nulla di pratico, scordati torni, frese e molto altro.
 
15304864
15304864 Inviato: 4 Apr 2015 18:53
 

Torniamo sempre al famoso discorso, ma cosa si vuol fare con la laurea? cioè laurearsi, ma per fare cosa?
Io odiavo la scuola, li dentro non ho imparato praticamente nulla, tutto ciò che so l'ho imparato o dai libri ( leggo tantissimo ) o ascoltando gente che ne sa più di me, e ovviamente provando!
ho iniziato a lavorare a 19 anni, mi sono comunque diplomato in meccanica, 5 anni, quindi sono perito, e senza conoscere niente e nessuno ( parlo di appoggi, o facendola esplicita raccomandazioni ) adesso sono a bologna e lavoro alla ducati, non faccio chissà che, ma ho fatto 24 anni a marzo, ho gi 5 anni di lavoro alle spalle, un bel gruzzolo, una moto e chissà cosa mi riserverà la vita, visto che voglio andare ancora avanti e non fermarmi mai.
c'è gente che alla mia età ancora va all'università, poi a 30 anni andranno a lavare scale.
Se non sai dove andare di preciso e non hai appoggi particolari prendere una laurea in italia e investirla in italia DAL PUNTO DI VISTA PRATICO ED ECONOMICO è a mio modo di vedere assolutamente anacronistico.
 
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