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Inviato: 30 Dic 2014 18:04
Oggetto: ich bin berliner .. da trieste a berlino
Itinerario: Trieste, Vienna, Cracovia, Wroclaw, Berlino, Praga, Salisburgo, Corvara, Bologna, Roma
Km totali: 3500 circa
Giorni: 16 (Agosto)
Moto: Tiger 800 ST + Passeggero
0. Organizzazione
Nuova moto, primo viaggio. Valige rigide (Kappa Garda da 33lt e bauletto Givi V47), organizzazione minuziosa e scientifica stile viaggio di Fantozzi, tagliando fatto, gomme nuove. Ora manca solo la destinazione. Prima idea, aggressiva, San Pietroburgo, ma scopriamo che ci mancano un 7\8 giorni per arrivarci decentemente. Seconda idea nord Europa fino a Danzica. Niente siamo ancora sotto di un paio di giorni. Alla fine meta Berlino, con divagazione via Vienna, Polonia e poi ritorno passando per Praga, Salisburgo, le Dolomiti e rientro a Roma.
1. La partenza, da Trieste a Vienna (km 500 )
Dopo un paio di giorni di relax a Trieste dalla famiglia arriva la mia dolce metà, un altro giorno di relax e si parte. Pioggia. E neanche poca. Piuttosto che spostare la partenza e riprogrammare il tutto decidiamo comunque di partire e arrivare a Vienna via autostrada ripromettendoci di abbandonarla appena il clima ce lo concedesse. E faremo tutta autostrada. Una pioggerellina ci accoglie sin dalle porte di Trieste trasformandosi subito dopo il confine (cioè immediatamente) in acquazzone. E l'acqua ci accompagnerà fino all'Austria, con tanto di freddo pungente fra le montagne slovene. Peccato non poter avere fatto la strada alternativa, la statale parallela all'autostrada, perchè prometteva bene. Soste varie per bere cose calde, la nuova tuta che si rivela del tutto insoddisfacente e arriviamo in quel di Vienna.
Arrivati a Vienna l'alloggio è la casa di un'amica che affitta stile casa vacanze. Ci godiamo un paio di giorni abbondanti gironzolando per la città che si presta anche ad una visita così fugace e veloce facendo le giuste scelte. Senza angosce ed ansie da prestazione ci facciamo delle belle passeggiate fra centro e periferie con l'inevitabile sacher a fare da cornice al tutto.
Pernotto: abbiamo dormito a casa di un'amica che utilizza la sua cosa come B&B, la posizione è comoda perchè è vicino al centro e ben collegato, la casa è carina e autentica ( link airbnb ). Non c'è garage per la moto ma Vienna nn desta preoccupazioni in questo senso.
Mangiare: fra i tanti posti provati ci sentiamo di consigliare un meraviglioso ristorante turco subito fuori il Gurtel ( link recensione tripadvisor ) e Mariahilferbau o come diavolo si chiama, ristorante autoctono molto buono e piuttosto tipico, anche questo situato subito fuori il gurtel e facilmente raggiungibile ( link tripadvisor ).
2. Vienna - Krakow (km 270)
Due belle giornate di sole a Vienna e si riparte. Destinazione Polonia. Il tragitto prevede, piuttosto che andare dritti verso Nord e Brno, di andare verso Bratislava e poi, attraverso la Slovacchia, fino a Cracovia.
Dopo un primo tratto di campagne austriache superiamo il confine proprio davanti a Bratislava che ci saluta arroccata su un cucuzzolo con il suo castello. Ci addentriamo nella piatta campagna slovacca percorrendo prima un tratto di statale e poi una bella superstrada che serpeggia pigramente fra le colline. Il panorama si trasforma passando dalla pianura in collina e poi, finalmente, arrivano un po' di montagne. Anche qui parallela alla superstrada\autostrada corre una statale che si potrebbe fare, soprattutto in questo tratto pre-montano che passa in una bella vallata, ma decidiamo di usufruire di una parte di pallostrada vista i tanti km che abbiamo davanti.
Arrivati in prossimtà di Banska Bystrika si abbandona l'autostrada e inizia una statale che si arrampica per le montagne, il tempo purtroppo inizia a ridiventare minaccioso e il freddo pungente, anche considerando il fatto che si inizia a salire. La strada è divertente e il tracciato piuttosto veloce, le curve piuttosto morbide. Si attraversano boschi interrotti, man mano che si sale, da piccole località turistiche. Incontriamo tanti motociclisti, si vede che facendo qualche deviazione ci sono itinerari più interessanti, anche guardando le tante tute e moto supersport che incrociamo.
Le belle curve, che diventano anche più strette salendo, del tratto montano.
L'ultimo tratto di curve è subito prima del confine polacco. Superato si scende nuovamente e si arriva a Cracovia dopo una settantina di chilometri piuttosto trafficati una campagna verde e abbastanza urbanizzata che ogni tanto riserva qualche curvone veloce per superare le morbide colline polacche. L'ultimo tratto è una sorta di superstrada, arriviamo in città nel primo pomeriggio in modo da sfruttare la serata per fare un primo giro. Cracovia è una cittadina molto carina, adatta ad uno stop di 24 ore, e nel nostro programma avevamo previsto di fermarci una giornata intera e ripartire il giorno seguente. Alloggiamo in un Ostello (Lenin Hostel) attaccato al centro, camere grandi e bagno in camera minuscolo, pulizia ok ma senza esagerare. Insomma qui si poteva fare di meglio ma va bene, è onesto diciamo.
Il giorno dopo visita standard fra castello e passeggiata per il centro storico perdendoci fra i vicoli e vicoletti fino alla bellissima piazza del mercato piena di turisti e banchetti dove iniziamo a comprare regali e regaletti. Da segnalare il ristorantino trovato su tripadvisor per il pranzo, un piccolo locale che fa cucina polacca davanti al teatro, frequentato da autoctoni con una sorta di self service ma veramente meritevole volendo provare la cucina polacca.
Dormire: abbiamo pernottato nel Lenin Hostel, situato immediatamente fuori il centro storico come posizione è comoda, come ostello onesto, camera grande con bagno minuscolo e buoni spazi comuni, pulizia onesta, basta non guardare sotto i mobili diciamo ( link tripadvisor ).
Mangiare: la Polonia offre ottimo cibo, sicuramente non leggerissimo, ma molto buono e anche con varianti inaspettate come i pyroghi (o come diavolo si scrivono). A Cracovia abbiamo trovato un meraviglioso ristorante estremamente autoctono, un piccolo locale con una sorta di self service e zero turisti in zona teatro ( link tripadvisor ).
3. Krakow - Wroclaw (km 330 km)
Dopo la bella e turistica Cracovia la prima ipotesi era di continuare a nord verso Danzica, ma il problema era che poi avremmo sacrificato troppi giorni e invece volevamo rimanere un minimo a Berlino. Decidiamo quindi di tagliare verso la Germania e puntiamo Wroclaw o Breslavia.
Ovviamente giornatina uggiosa di quelle che puoi solo amare quando fai un viaggio in moto. Partiamo evitando l'autostrada, la strada è una locale molto trafficata, ma quando inizia a piovere prendiamo l'autostrada.
Fortunatamente dopo poco smette ed esce anche qualche raggio di sole, sfruttiamo subito l'occasione per uscire dalla pallostradae dopo Katowice ci addentriamo per la campagna polacca. La strada passa per vari paesini, fra laghetti e campi agricoli. Buono l'asfalto, traffico normale per una strada di campagna fra paesi, pianura totale ma è diventata una bella giornata, di quelle in cui ti piace guidare tranquillo e goderti l'intorno, i paesi, il viaggio.
Arriviamo a Wroclaw all'ora di pranzo, visto che saremmo ripartiti il giorno dopo decidiamo di sfruttare la seconda metà della giornata per fare una passeggiata. La città è piccolina, racchiusa in un bel centro storico con una grande piazza al centro mentre una serie di fiumi genera isole e isolette su un lato dell'area storica centrale. Piccolo gioiello, forse anche più bello di Cracovia (e soprattutto meno turistico, o meglio turistico ma di un turismo locale) sotto alcuni aspetti, ci godiamo la giornata senza ansie da prestazione, una tappa molto piacevole e azzeccata.
Dormire: immediatamente fuori il centro storico, che vuol dire due minuti a piedi viste le dimensioni di Wroclaw, in un edificio che li per li sembra un po' losco ma da anche la possibilità di parcheggiare dentro dove una sospettabile signora afferma di guardare e controllare il tutto. L'ostello è un ex ufficio, quindi ha un che di strano, ma è pulito. Bagni in comune. Link Tripadvisor.
4. Wroclaw - Berlin (km 470 km)
Si riparte, tappa importante oggi, quasi 500 km e il tempo ci aiuta: freddo pungente ma almeno non piove. Evitiamo accuratamente l'autostrada oggi e ci riaddentriamo nella campagna polacca verso il confine germanico. Dalle zone agricole si passa a zone collinari, boschi, campi e ancora boschi. La strada è scorrevole, sicuramente non è zona da guida divertente, ma comunque non monotona.
Infreddoliti arriviamo a Zielona Gora e ci fermiamo in una meravigliosa pasticceria a fare merenda e a bere una cosa calda, ma non ci lamentiamo perchè quantomeno non piove. Si riprende puntando Frankfurt Oder e la strada diventa sostanzialmente più pianeggiante nell'ultimo tratto prima del confine. La città è totalmente a cavallo delle due nazioni, e dopo un pieno in Sloti (la benzina polacca è stata la meno cara in assoluto), entriamo in Germania.
Arriviamo a Berlino da Est, senza autostrada, percorrendo una bella statale collinare che passa per campi agricoli, campi eolici e casette sparse qua e la. C'è un po' di traffico ma è affascinante arrivare a Berlino dalla campagna piuttosto che da un'autostrada standard. L'ultimo tratto è di tangenziale e ci fa arrivare proprio lungo Frankfurter Allee, l'ostello è a Friedrichshain quindi è perfetto e nel primo pomeriggio siamo in camera a farci una doccia calda (condivisa questa volta).
Giornata un po' senza sosta ma la voglia di arrivare a Berlino e di iniziare a visitare la città più contemporanea che esista era troppa. Rimaniamo a Berlino 4 giorni pieni godendoci il godibile fra passeggiate, qualche museo e tanta, tanta architettura. Del resto la capitale tedesca offre di tutto e di più, da locali super la sera (poi d'estate si vive anche all'aperto quindi le opportunità si moltiplicano), negozi e mercatini vari (alla fine spediremo due pacchi con UPS..) e chi più ne ha più ne metta.
Alla fine la scelta di passare quattro giorni qui a scapito di Danzica è stata azzeccata, anche perchè tornando verso nord ci fermeremo solo a Praga quindi è il giusto "giro di boa".
Dormire: per il pernotto abbiamo trovato un ostello in pieno stile berlinese a friedrichshain, posizione molto divertente ma zona giovane e notturna, quindi prevedibile un po' di casino nell'ostelo stesso e ovviamente in giro. Hostel Odysee, molto carino ( link tripadvisor ).
Mangiare: allora a parte la totalità di posti che offre Berlino specialmente poi fra friedrichshain e quartieri limitrofi, per tutti i gusti e tipologie, ottimo esperimento è stato un ristorante tipico tetesco provato una delle ultime sere in zona hackechemarkt o come diavolo si scrive. Il nome è Sophieneck mi sembra ( link tripadvisor ). Altro consiglio è il Club Der Visionaire, in zona kreutzberg, molto bello d'estate per il canale su cui si affaccia, soprattutto se avete amici con cui fare quattro chiacchiere ( link tripadvisor ).
5. Berlin - Praga (km 344 km)
Si riparte, destinazione Sud questa volta: Praga. Tempo buono ma mai sole vero, sempre nuvole e freddo. Prima di partire compro un bel pile.. per la serie: c'abbiamo provato ma.. Uscire da Berlino come entrare è sempre affascinante, questa volta, verso sud, passiamo attraverso la vecchia Berlino Ovest fino a TempelHoff per poi addentrarci nella campagna tedesca fra paesi e paselli fino ad arrivare in una zona più agricola e meno boscosa. Il tutto con il consueto ordine e rigore teutonico.
Questa volta, lo ammetto, ci affidiamo al navigatore perchè altrimenti districarsi fra le stradine e i paeselli di questa zona fra pianure e morbidissime colline sarebbe stato ben complicato. Rimane il gusto di passare su strade che ti danno il dubbio di esserti perso o ti suscitano la lecita domanda "ma dove c... sto andando".
Tappa intermedia Dresda, a cui arriviamo da nord e dove ci fermiamo a mangiare in un trashissimo mcdonald sulla piazza principale. Purtroppo vediamo che il tempo sta peggiorando e quindi non ci fermiamo a fare un giretto, infreddoliti e un po' incazzati.
In prossimità del confine c'è anche qualche curva ma entrati in Repubblica Ceca, dopo una sosta per capire se l'autostrada si paga o no (la risposta è no per le moto - civiltà) prendiamo la pallostrada per arrivare prima a Praga, un po' di strascico alle incazzature da freddo.
Nella capitale è previsto un giorno di sosta, in cui becchiamo un bell'acquazzone e una bella nebbia che rende la giornata molto poetica ma anche molto #@[#@[@@]#¶@[. Praga è ovviamente molto bella, ma anche estremamente turistica, soprattutto in agosto, quindi preparatevi a discrete orde di turisti con tanto di bandierine, oppure ragazzi che per colazione si fanno una bella birra in attesa in serata di passare non so bene a cos'altro. Soliti giri calamite, visto il tempo giro nel palazzo, soste cioccolata calda come se non ci fosse un domani e ricerca di ristorantino ad hoc per provare, scientificamente, le bontà locali.
Dormire: abbiamo alloggiato al Mojo Inn, ostello carino, bagno in comune, tutto pulito. Considerate la possibilità che vi offrano a forza una pinta di birra appena arrivati, indipendentemente dall'orario o dal fatto che voi la vogliate o meno ( link tripadvisor ).
Mangiare: Praga offre tante possibilità, essendo una città iper turistica. Cercando su tripadvisor abbiamo trovato il ristorante U Tri Ruzi che ci è sembrato molto buono, roba autoctona, quindi dimenticatevi l'insalata ( link tripadvisor ). Nota di costume, per mettere la moto al chiuso il tipo dell'Ostello me l'ha fatta mettere nel portone (si il portone) dell'Ostello stesso.
6. Praga - Salzburg (km 340 km)
Ripartiamo. Non piove. Ma non diciamo niente, non si sa mai. Uscire da Praga è meno semplice di quanto possa sembrare e sfruttiamo la tecnologia, ma appena arrivati su strade secondarie riprendiamo la navigazione manuale, siamo romantici e ci piace perderci e smadonnare. Il tempo è clemente ma, come al solito, fresco. La strada è bella, rilassante. Il tragitto si snoda per le colline della Boemia con un'andatura morbida e poco impegnativa. Asfalto buono, traffico poco. Bello. Superiamo il confine germanico e ci fermiamo a mangiare a Passau, bella cittadina al confine con l'Austria e all'affluenza di due diversi fiumi. Pranziamo un po' infreddoliti e senza dilungarci in passeggiate turistiche continuiamo. Si entra subito in Austria e si prosegue passando per paeselli e paesini lungo un verde altipiano, la strada è un po' noiosa in questa parte ma le alternative non erano molte. Per un momento sembra che il tempo ci sia clemente ma l'acquazzone che ci accompagnerà di li a poco fino a Salisburgo serve proprio a ricordarci quanto l'estate 2014 sia infame per i motociclisti. Nota positiva di quest'ultima tratta è il passaggio per Mattighofen davanti la sede della KTM.
Arriviamo nel pomeriggio a Salisburgo, bellissima città austrungarica attorno a un imponente massiccio dove il castello domina le vallate. Dormiamo in un funzionale alloggio studentesco convertito, nel periodo estivo, a albergo\ostello. Dopo una bella e molto calda doccia riprendiamo la moto per andare in centro e facciamo una bella passeggiata per poi mangiare in un meraviglioso ristorante tradizionale austriaco.
Stanchi dopo una giornata piuttosto fredda e umida ce ne andiamo a dormire senza troppo dilungarci (anche perchè la vita notturna estiva di Salisburgo non è che offra chissà quale alternativa).
Dormire: come accennato abbiamo dormito in questa residenza per studenti dell'università, camere molto funzionali ma con doppio letto singolo e micro bagno ma tutto perfetto e pulito ( link tripadvisor ).
Mangiare: passeggiata per Salisburgo e ottima mangiata in ristorante tipico del luogo con dolce autoctono di dimensioni epiche (guardate le foto su tripadvisor.. non vi potete sbagliare).. (link tripadvisor).
7. Salzburg - Corvara (km 375 km)
Dopo una complicata ripartenza causa incidente fatto da dei poveri ragazzi spagnoli in macchina proprio davanti all'ostello\albergo con tanto di arrivo ambulanza, polizia e pompieri, ripartiamo. Finalmente una bellissima giornata, cielo limpido e sole. Usciamo come al solito perdendoci da Salisburgo (e sembrava piccola). Piuttosto che fare il tragitto più diretto e scorrevole decidiamo di passare per strade secondarie, il che vuol dire risconfinare in Germania e poi rientrare in Austria.
Anche in questo caso dopo una prima parte pianeggiante la strada inizia un po' a salire ma non ci sono tratti di tornanti, si passano delle bellissime vallate alpine o forse pre alpine, paesetti e le perime località sciistiche. Arrivati a Zell Am See proseguiamo verso il Grosslockner, dove arriviamo poco prima di pranzo. Superato il salatissimo casello si inizia a salire. Grande compassione barra ammirazione per i ciclisti, la strada è semplicemente meravigliosa. Ovviamente tenuta in maniera perfetta (e voi direte, tante grazie ar.. dopo avergli lasciato 27€..) sale e non sembra voler finir di salire. La temperatura arriverà circa a 6-8 gradi ma la vista una volta arrivati sopra è veramente meravigliosa. Una volta nella vita vale la pena di lasciargli l'obolo e passarci. Pausa zuppetta calda in cima, maledizioni della mia dolce metà e si scende dalla parte opposta.
Il bello è che si arriva su che a valle sicuramente fa più caldo, ma è comunque un caldo nordico. Scendere sul lato sud invece equivale di fatto ad entrare in un altro emisfero, la temperatura si alza in maniera apocalittica e tu, bardato per i 6-8 gradi del passo e comunque per una situazione metereologica nordica, ti ritrovi a sudare come un povero maratoneta bardato di colbacco. Sosta pranzo e strip tease motociclistico a Lienz e poi si prosegue verso il confine italico, verso Dobbiaco. Ultima benzina per godere delle tariffe europee e siamo di nuovo a casa.
Piuttosto che tirare verso Brunico il programma prevede il passaggio dolomitico, quindi si va verso Cortina. Il passaggio dall'asfalto austrungarico a quello italiota è evidente ed impietoso. Le bestemmie fioccano e la depressione riaffiora dopo queste quasi due settimane di resto del mondo. La strada ci ricorda subito, in questa giornata di passi, di essere sulle Alpi, anche se breve il tornante entra prepotentemente a far parte del nostro essere.
Arriviamo a Cortina, ma è ancora abbastanza presto e decidiamo di continuare oltre per fermarci più avanti e guadagnare qualche km in vista del ritorno a Roma. Si sale su per il Falzarego, purtroppo sono le cinque ed è troppo tardi per prendere la funivia e vedere le trincee del 15/18, scendiamo e un bel tratto scorrevole - misto ci porta fino al Campolongo, poi Arabba e infine Corvara dove decidiamo di dormire. Tappa all'efficientissimo ufficio del turismo che ci stampa immediatamente una lista di tutte le strutture disponibili secondo la fascia di prezzo indicata. Troviamo un bell'alberghetto, con una simpatica e gentilissima proprietaria. Doccia calda, che ci sta sempre bene anche se la giornata tutto sommato, soprattutto in chiusura, è stata bella e piacevole, e andiamo a mangiare una pizza (si una pizza, e anche piuttosto buona) in un ristorante stando attenti a non farci spellare. Anche in questo caso la vita notturna non offre chissà cosa ma siamo comunque belli cotti dalla lunga giornata in moto. Ci godiamo lo spettacolo delle Dolomiti e andiamo a dormire.
Dormire: fantastica l'accoglienza turistica dolomitica. Ufficio turismo al centro di Corvara e mille opzioni immediatamente senza neanche dover accendere il telefono per controllare. Noi ovviamente da malfidati autodidatti facciamo un check su tripadvisor e troviamo un bel garnì, l'Edera a 2 minuti dal centro di Corvara. Simpatica e gentilissima la proprietaria che avrebbe smontato la sua macchina pur di farmi mettere la moto in garage, colazione di livello dolomitico ( link su tripadvisor ).
8. Corvara - Bologna (km 500 km)
Penultima tappa con premio. Troviamo infatti un'offerta in un resort 4 stelle con SPA subito dopo Bologna a 100€ e ci diamo, come ogni anno per una volta durante il viaggio, alla pazza esperienza. Ma prima di questo c'è un meraviglioso risveglio e partenza di prima mattina (ma non troppo prima), in mezzo alle Dolomiti. Spettacolo indescrivibile con le nubi che si diradano e il sole che inizia ad entrare nelle valli. Partiamo e assistiamo mano mano al disvelarsi dei colori mano mano che il sole si alza e la nebbia sparisce. Si sale sul Gardena e poi si prosegue attorno al Sella fino al Pordoi in quello che è un degli spettacoli più belli al mondo. Arrivati sul Pordoi sosta per assaporare le ultime montagne e scendiamo giu verso la Val di Fassa.
Si percorre tutta la Val di Fassa (occhio ai VelOK) e poi, per non farci mancare niente, facciamo anche la Val di Cembra che è molto più bella (la Fassa fra traffico, paesi, semafori è altamente noiosa). La Cembra invece è una bellissima strada piuttosto veloce, diciamo fra il medio e il veloce, che passa in ampi spazi dove il bosco è il tuo compagno fedele, di traffico ce ne è poco e non puoi non goderti la strada. Alla fine arriviamo a Trento dove andiamo a vedere il nuovo museo di Renzo Piano (cose da architetti) e proseguiamo fino a Rovereto per mangiare li e, in teoria, andare al MART. Dopo un rapido calcolo costi benefici e ora però capiamo che i tempi non ci bastano, considerato anche l'investimento della sera e la volontà di goderci la maledettissima SPA.
Ripartiamo e qui non ci sono alternative: autostrada, autostrada, autostrada. La maledetta pianura Padana si apre davanti a noi come un muro di noia e maledizione assoluta. Rincoglioniti arriviamo a Bologna e andiamo oltre fino alle pendici dell'Appenino tosco-emiliano, dove il nostro resort ci accoglie un po' alieni e pesci fuor d'acqua visto il resto del pubblico pagante. Ci godiamo la SPA e la camera a quattro stelle più grande di casa mia, riprendiamo la moto per mangiare in un'osteria sulla via Emilia e torniamo in camera a goderci il letto 4XL.
Dormire: C'è poco da dire, tappa estralusso per noi, Resort Palazzo di Varignana, offerta su booking a 100€ e "grazie ignore grazie". Link Tripadvisor
9. Bologna - Ferentillo - Roma (km 370 km)
Ripartenza per l'ultima giornata. Un po' di depressione. Per evitare l'autostrada totale scegliamo di salire l'appennino via Raticosa\Futa, volendo provare il tragitto da Bologna visto che fin'ora l'avevo sempre fatto al contrario. Effettivamente fatto da Nord a Sud è molto più bello e divertente, anche se fatto con valige, l'ultimo giorno, e con la solita strizza di beccare i Forestali in agguato neanche avessi accoppato un puma, perde molto del suo fascino. Per tagliare arrivati a Barberino del Mugello prendiamo direttamente l'autostrada visto che amici ci aspettano per pranzo a Ferentillo.
Di qui c'è poco da dire, autostrada, pranzo con quattro portate umbre, e rientro a Roma nel primo pomeriggio, cotti dal caldo che, arrivati in Italia, è quello estivo che rende l'abbigliamento motociclistico un inferno oltre che un forno.
Conclusioni
Alla fine è stato un bellissimo viaggio che per fascino ha fatto scopa con il giro dei Balcani fatto l'anno scorso. Ovviamente è diverso, ci sono più capitali europee da vedere e quindi anche la necessità di fermarsi qualche giorno in più esiste. Però belle le strade, grande varietà di paesaggi dalle pianure a laghi fino ai passi e all'aboffata di tornanti. Avendo forse un paio di giorni in più, anche uno, ci si poteva dilungare in qualche parte scelta ad hoc, ma forse sarebbe bastata un'estate più mite e meno uggiosa per fare qualche giretto in più semplicemente con maggiore calma o con più piacevolezza nello stare in moto. Il freddino rende magari tratti che ti potresti godere maggiormente più veloci, meno erranti, anche se alla fine non è mai stato un freddo da sofferenza.
Per il resto i soliti pro del viaggiare fuori dall'Italia: benzine a buon prezzo, asfalti mediamente buoni, sicuramente più buoni che da noi, e poi la possibilità di scegliere con maggiore semplicità e risparmio anche le soluzioni per dormire e mangiare.
Ovviamente avendo qualche giorno in più, però dove diciamo almeno 4\5 giorni, sarebbe stata la ciliegina sulla torta arrivare a Danzica, ma con i nostri giorni ci siamo resi conto che sarebbe stato impossibile a meno di non sacrificare molto la permanenza a Berlino.
Ancor più ovviamente è vero che volendo invece fare più moto forse è fuori luogo andare a Berlino dove è naturale e necessario fermarsi per quei 3\4\5 giorni, e a quel punto sfruttare quelle giornate per allungare il tragitto verso al tre mete (da Budapest in partenza, fino a Varsavia e la regione dei laghi della Polonia, Danzica come detto o altre parti dell'Austria rientrando).
Facendo i conti: il prezzo medio della benzina è stato 1,53 (più alto in Italia 1,87, più basso in Polonia 1,29), il consumo medio è stato (considerando però anche il tratto Roma-Trieste fatto da solo e ad andature più allegre) 17,89 km/lt per un totale di circa 390lt di benzina.
A livello di costo totale del viaggio invece abbiamo speso in totale esclusi i regali circa 70€ a testa al giorno (benzina, pernotto, pasti, spese varie) su 17 giorni totali di viaggio incluso il rientro a Roma (totale circa 2400€ in due). Considerate il livello del pernotto è stato medio\basso, media fra i 20 e i 25 € a notte, ovviamente più salato in Italia.
Mappe, Link e foto su Brrtmsontheroad.blogspot.it