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Inviato: 10 Dic 2014 1:28
Oggetto: Sito di itinerari [brrtmsontheroad]
Itinerario: Roma - Orvieto - Chiusi - Siena - Firenze - Futa - TS
Km totali: 750 circa
Giorni: 1 (Agosto)
Moto: Tiger800
Inizia l'estate 2014, e dopo un lungo tribolare l'itinerario è Europa centrale, sempre da Trieste per fare un saluto alla famiglia. Prima tappa quindi il trasferimento italico, e, come al solito, la strada più breve è sempre la più noiosa. Non potendo fare il giro larghissimo fatto lo scorso anno (Cisa, Dolomiti..), riprendo la via della Futa con un piccolo cambiamento. Invece di fare tutta la Cassai infatti decido di fare autostrada fino ad Orvieto e poi prendere la Umbro-Casentinese fino a Chiusi Scalo e da li tirare verso Siena per prendere la Chiantigiana, arrivare a Firenze e poi salire per Futa\Radicosa e cadere nella torrida, noiosa, deprimente pianura Padana per arrivare a Trieste.
La sveglia è alle sei. Per comodità lascio la moto già tutta montata con tanto di borse laterali nell'androne del palazzo, sperando che fra le 11 e le 6 di mattina di inizio agosto nessuno mi vengo a rompere le palle. Primo viaggio per altro con le valige rigide e il bauletto montati.
Si parte, all'alba, il sole radente rimane incastrato nell'umidità della campagna dando luogo a una scenografia poetica che mette un gran bell'umore in questa nuova avventura che sta iniziando. Il tragitto scorre fino ad Orvieto dove esco dall'autostrada e mi fermo a fare colazione, non sono neanche le otto e siamo all'inizio del divertimento.
Da Orvieto si deve superare l'autostrada subito prima di entrare nell'area nuova del paese, scavalcare il Tevere e proseguire paralleli all'A1 (se si sale dritti si sale sul Peja e si va verso Todi, altra bella strada già fatta precedentemente per andare a Riccione). La Umbro Casentinese, SS71, è una bella strada che collega i paesi sulle creste montuose\collinari parallele alla valle del Tevere. Si alternano bei tratti misti ma mai troppo scorrevoli a piccoli centri abitati, la storia si alterna con bei panorami una volta sulla valle una volta sull'entroterra. Senza esagerare ci si gode sia la guida che l'intorno senza problemi, anche perchè in una giornata così lunga è sconsigliabile affaticarsi troppo quando non siamo ancora arrivati alle dieci del mattino.
Superato Chiusi si entra in Toscana, si attraversa nuovamente l'autostrada e si inizia a salire e scendere dalle colline di questa terra meravigliosa. Un pensierino alle terme di Chianciano, primo viaggio fatto in moto, e si prosegue. La strada si allunga serpeggiando lungo le morbide colline toscane, poi scende e si riallaccia con la Cassia. Questo tratto è più scorrevole, veloce ma anche più trafficato fra turisti e mezzi pesanti che percorrono la SR146 Chianciana.
Arrivati sulla Cassia si prosegue fino a Siena, si prende la tangenziale (occhio agli autovelox) e si esce subito dopo il centro abitato per prendere la chiantigiana come già fatto un paio di anni fa sempre per arrivare sulla Futa. Belle le colline toscane, qui più ripide e spezzettate rispetto alle morbide curve e forme della Cassia. Fra autovelox nascosti e bei tratti misti si scende fino a Firenze, dove mi sbrigo a superare il centro città per inoltrarmi verso Barberino.
Da qui in poi vado un po' con l'angoscia dei blocchi e tranelli fatti dalla Forestale fra Futa e Raticosa nei WE precedenti e di cui ho letto su vari siti internet. Con occhio sospetto prima di superare qualsiasi macchina controllo bene se ci sono telecamere e altri impicci e 'mbrogli, certo che guidare così diventa un po' angosciante e noioso.. La Futa devo dire che questa seconda volta l'ho apprezzata molto di più, godendomi veramente tanto tutto il tratto più stretto, per poi apprezzare ancora le parti più guidate e veloci. E' veramente una strada unica per varietà e lunghezza, anche se pure qui passando spesso in zone abbastanza abitate c'è da stare attenti, sia agli automobilisti che ai centauri che non ci fanno sicuramente un favore fra scarichi svuotati e guida da deficienti provetti.
Arrivati a Bologna a parte il caldo decido di saltare l'ultimo tratto e vado a prendere l'autostrada a Sasso Marconi per evitare di schiattare fra le vie cittadine e smadonnare per riprendere l'A1. Sosta pranzo e refrigerio all'autogrill e poi si fa l'ultimo tratto fino a Trieste, che, nel pomeriggio, si apre davanti alle stanche chiappe di motociclista dalla meravigliosa costiera.
Foto e Mappa su: Brrtmsontheroad.blogspot.it
Itinerario tre quarti vecchio un quarto nuovo, anche quest'anno a Nord ci siamo arrivati. Bella strada, un po' faticoso nell'ottica poi di farti gli ultimi 300 e passa chilometri di autostrada, ma a noi piace così. Asfalti sempre piuttosto buoni per la media italiana, magari un po' di attenzione al traffico ma veramente un itinerario interessante sia per posti, storia, panorami che per curve, curvette e affini.