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Inviato: 14 Dic 2006 23:17
Oggetto: Un amico guzzista e il Toy Run
Quasi certamente non conoscete i personaggi di questo report ma vi garantisco che sono veri e reali.
Il report l'ha scritto gianni aka "orso grigio" ma spero che vogliate ospitarlo anche se non è ancora dei nostri.
Rinaz me lo immaginavo con la faccia da asceta, sorpresa: è un omone grosso e trasbordante, trasbordante di emozioni, di entusiasmo di gioia di vivere, un tipo che metterebbe di buon umore anche uno su Ducati.
E le emozioni sono forti, quel cupo brontolio che sale dalla vallata, sembra un tuono che si arrotola e si fa strada, cresce, cresce, diventa fragore: le prime moto appaiono sul rettifilo in salita che porta in paese e in poco tempo sono una mandria di bisonti nelle praterie del west, una moltitudine che avanza, diventa la piena di un fiume che tutto riempie. La moto in testa si mette di traverso sulla strada, a bloccare il traffico in arrivo mentre il branco freme, palpita, e lentamente si ferma, si allarga come acqua che tutto occupa, sembra un tutt’uno, un essere vivente.
Qualcuno urla le indicazioni, avanza un camion strapieno di pacchi, si ferma, dalle sacche escono pacchetti che si aggiungono al carico, macchine piene di regali per suor Lucia e le creature di cui si prende cura. Qualcuno grida “c’è un camion da scaricare”: mai nessun lavoro fu fatto con tanta allegria e leggerezza.
Ci sono un sacco di cugini HD, qualche Jappo simpatico e … ma si, c’è l’anima guzzista! I gruppi si compongono, vecchi amici si rivedono, pacche e manate, squillanti ciao. Cerco Rinaz, presentami nonnoenio, cavoli sono venuto fin quassù per conoscerlo, come me lo immaginavo, imponente e fiero, che gioia, gli amici lo stringono, qualche affettuoso sfottò.
Le ragazzine sono attirate dalle jappo parcheggiate nel cortile, ma si, dai,
ammettiamolo, i biker jappo sono ragazzi giovanissimi, pulitini e bellini e
fanno un po’ di ruota, ma oggi c’è una regola ideata da nonnoenio: “non si legge quello che c’è scritto sul serbatoio”.
Suor Lucia, che dire, sembra onnipresente, in tutti i gruppi, una suorina
filiforme, con gli occhi ridenti, parli con lei due secondi e ti senti leggero e
appagato, porcaccio mondo se al mondo ci fossero più persone come lei, tutti ne ono affascinati, si muove come se il suo muoversi fosse un abbraccio a tutti.
Tutti parlano con tutti, non ci sono “marchi” che dividono, si forma la fila per la pastasciutta, ottima e abbondante, una ressa indicibile, il salone e
strapieno, metà si siedono fuori, con il piatto in mano, sulle panchinette
dell’istituto, a caso, si commenta con il vicino, biker mai visto, si discute di
moto e di personaggi mitici visti sulla strada; che buona la pastasciutta, è
condita con l’amore di Suor Lucia e con il calore dei nuovi amici, le bambinette passano con vassoi di panini, te lo offrono con un sorriso che lo insaporisce, passano con la coca e l’aranciata, ti offrono una fetta di torta, intanto il sole splende, la temperature è mite a coronare l’incontro.
Si fanno quattro chiacchiere, un sacco di personaggi incredibili, non faccio
nomi, sono tanti, ma molti di voi sicuramente li conoscete: c’è un tipo con un impermiabile alla matrik, un gruppo di bambinette lo guarda tra l’affascinato e il timore, le mille toppe con i bambinetti che chiedono cosa sono, e gli omoni, bruttisporchicattivi, a spiegare e a sorridere con loro. Una incredibile bambinetta alta un soldo di cacio si è arrampicata su una moto, vuole accenderla, qualche motore tuona, i ragazzini e le ragazzine accerchiano le moto vogliono salirci, cento piccoli episodi gratificanti, per qualche ora siamo stati tutti bambini … e i bambini sognano.
Si, c’è un momento triste, l’annuncio della morte di un amico, di un fratello
per molti, ma oggi è anche nostro fratello, oggi è qui, e qui con noi, e anche chi non lo conosce lo sente vicino.
A Suor Lucia viene regalato il calendario, sulla busta la firma di tutti i
partecipanti a ricordo di una giornata, un ricordo che il tempo non cancellerà.
Tra le mille cose successe c’è anche la presenza di una bellissima “centaura”, come lei si è definita, è su una sedia a rotelle, ma il suo spirito e sulle ali dell’aquila, abbattuta? Neanche per idea, piuttosto ancora incazzatissima perché a ridurla così è stato uno scuterista, a un bambinetto che candidamente gli chiede come fa a camminare senza una gamba gli risponde con un grande sorriso “ma io c’è l’ho, è bionica e quando la metto vado fortissimo”. Direi che lo spirito della giornata è stato questo: fieri di esserci, indomabili, liberi.
GIANNI