Sasquatch ha scritto:
Shiver: le forbici
Tra le tre non poteva che essere lei. La naked di Noale mette in bella mostra i suoi tanti spigoli grazie al design tagliente che per il 2010 ha ricevuto aggiornamenti nemmeno tanto leggeri. Il frontale ha un nuovo, piccolo cupolino disegnato intorno al faro pentagonale, mentre nella parte centrale spiccano fiancatine più compatte e filanti e una sella più stretta di 5 cm nella zona d'incontro con il serbatoio. Le pedane, inoltre, sono state arretrate e il manubrio leggermente «aperto». Modificata anche la ciclistica, con una taratura della forcella più rigida e progressiva nella fase di discesa e con il nuovo cerchio posteriore da 5,50' al posto del precedente da 6,00'. Queste migliorie hanno reso la Shiver più efficace: l'avantreno trasmette maggiore feeling, tanto in piega quanto in frenata, dove affonda con maggiore linearità, rendendo più preciso l'ingresso in curva. A questo si aggiunge un'accresciuta rapidità nei «pif-paf» anche se la Shiver resta la più faticosa delle tre per il baricentro alto e il peso superiore. Bene il motore che, grazie all'affinamento dell'elettronica, offre una risposta al gas finalmente alla pari del cavo, tanto che i dati rilevati dal nostro Centro Prove hanno evidenziato netti miglioramenti. Anche nella frenata «50-0 km/h» la Shiver fa segnare un dato record. È rimasta invece la marcata sensibilità del comando del gas che nell'uso urbano un po' infastidisce: infatti, in presenza di fondo sconnesso, anche micro movimenti del polso vengono trasferiti al sistema innescando una guida a singhiozzo.
Monster: il sasso
Sasso batte forbice? Nì, e se lo fa è solo nel misto. Per la «796», infatti, Ducati ha realizzato una ciclistica studiata per le curve, molto più vicina alla versione «mille» - dalla quale eredita il monobraccio - che alla entry level 696. Se da una parte forcella e ammortizzatore filtrano poco le imperfezioni stradali, dall'altra regalano una guida davvero efficace: la Monster 796 nei cambi di direzione e fulminea e in più non è mai nervosa. In ingresso di curva l'avantreno combina alla perfezione rapidità nel puntare la corda e progressività nella fase di discesa. Inoltre, in uscita, il posteriore non si siede troppo anche spalancando il gas, garantendo così una guida molto neutra ed efficace. Tra le due concorrenti, solo l'Aprilia riesce a starle dietro nel misto, mentre la FZ8 soffre più che altro la minore spinta ai medi (la fluidità ai bassi invece rimane...) e le sospensioni economiche. Nonostante le modifiche a sella, riser e pedane abbiano reso la Monster abitabile anche per i più «lunghi», la ciclistica così specialistica e la posizione piuttosto caricata sulle braccia ne fanno una delle naked meno confortevoli. Nell'uso quotidiano i polsi soffrono non poco, mentre lo scarso angolo di sterzo obbliga a manovre complicate negli spazi stretti. La Shiver e la FZ8 di contro sono più gestibili grazie a un'ergonomia di seduta migliore che, nel complesso, risulta più ospitale. Della Monster non convince appieno l'impianto frenante, non tanto per la notevole potenza a disposizione, quanto per la mancanza di modulabilità di entrambi i comandi. Addirittura quello a pedale non trasmette alcun feedback, tanto che ci si rende conto di quanto si stia frenando solo al bloccaggio del posteriore. Insomma, la Monster, anche in questa cilindrata - per noi la migliore - si conferma un'arma letale tra le curve e poco confortevole nell'uso quotidiano.
Durante le lunghe ore di ricerca su internet, mi sono imbattuto anche in questo articolo