Ovvero: ventus qui impetuosus spiravit.
Dopo aver fatto la solita serata a Torino (nanna ore 3.15...), levataccia NERA alle 8.30
; senza capire chi sono e cosa faccio al mondo, mi vesto, controllo la pressione delle gomme e parto per Rivoli intorno alle 9.
Temendo di far ritardo, decido di acchiappare la sbomballostrada e mi dico "la faccio pianino così non consumo le gomme in mezzo": media dei 120 km/h, noia tremenda, all'arrivo il posteriore è piatto in centro e buonanotte. Che schifo! L'asfalto dell'autostrada è troppo asfalto.
Arrivo a Rivoli in orario e non so ancora chi sono, incontro come d'abitudine dade e +1 in Corso Francia, saluto a caso i pochi partecipanti al giro dopo aver fatto il pieno, e via verso le curve francesi!
Si fa un po' dell'abituale cine verso Cesana, giusto per vedere se ci si sveglia... poi la salita verso Clavière e Monginevro diventa preoccupante a causa della temperatura meno mite, del sale per terra e del vento in aumento.
Discesa monginevrina disturbata da una serie di merenderos alla rinfusa...
solo l'ultimo tratto verso Brianzone ci regala qualche soddisfazione. 
A Brianzone, sosta per l'acquisto dei generi di prima necessità per il pranzo: notando con stupore
che la bresaola e la mortadella costano più del salmone, io e kana decidiamo di trattarci bene... 300 g di filetto di salmone e 6 panini possono bastare... CHE CLASSE! 
Riprendiamo la nota strada, con la voglia di goderci il mitico Lautaret: come d'abitudine, dopo Le Monetier les Bains si scatena l'inferno, io che seguo BurnOut e Peppe che segue me (lamentandosi delle mie traiettorie perché diverse da quelle di BurnOut...
oh, io ho la guida creativa, non mi piace copiare! 
) e tutti a far del cine. 
Tanto che, in cima, dopo un ultimo tratto tristissimo causa vento a 10.000.000 km/h che ci sposta in piega, BurnOut mi fa "lo sai che siamo saliti alla media dei 160?" e io che cito a braccio pier16 "dovremmo andar più piano" con un ghigno che non mi renderebbe credibile nemmeno al più abbelinato dei frollocconi.
Si prosegue ma il vento è sempre più fastidioso e il cielo plumbeo non promette nulla di buono; arrivati a LaGrave decidiamo di fermarci in un'area verde, dove pranziamo accompagnati da folate che fan volar via persino le giacche in pelle appoggiate sui tavoli, non prima di aver spostato 45 volte le moto per paura che il vento le faccia cadere.
Dopo aver scoperto che anche i camosci tengono alla propria sicurezza indossando il casco sopra le corna
, decidiamo di ritornare verso casa: Monginevro divertente, sosta al bar di Ulzio dove ammiriamo una sequela di moto e motociclisti da bar da far invidia al Cocchi (Asti) dei bei tempi, io bevo come un cammello grazie alla dose paurosa di salmone assunta a pranzo, discesa in valle abbastanza degna e saluti alla rotonda di Avigliana, dove il gruppo si separa.
Nonostante un meteo inaspettatamente sfavorevole, non abbiamo preso acqua (e questo è già un successone!) e ci siamo comunque divertiti: grazie a tutti, alla prox!
