tafraz ha scritto:
ciao..non ho ancora trovato gli articoli precisi di Lugli sull'argomento, anche perchè molti sono a pagamento.
comunque nel frattempo..
Link a pagina di Scienzaefilosofia.it
..ove spiega che l'idea di Lindstrom..per quanto buona ed accettabile..è comunque frutto di esperimenti..
"A tal proposito Lugli, con un accento
più deciso rispetto a Lindstrom, mette in guardia dal trarre
facili conclusioni. Prendendo le distanze da una visione
radicalmente deterministica della mente umana, l’autore ricorda
che gli esperimenti di neuroimaging sono effettuati in un contesto
di laboratorio, prendendo in considerazione una variabile per
volta (ibid., p. 27). Essi, pertanto, non riescono a tener conto
della complessa interazione che l’individuo intrattiene col suo
ambiente, la quale rende imprevedibile la sua azione. Per tale
motivo, pur ricordando gli importanti contributi offerti da questo
nuovo campo di studi, Lugli invita a non assolutizzarne i metodi e
i risultati (cfr. ibid., pp. 28‐29)."
..continuo a scartabellare tra i miei articoli di pubmed ed affini...
Ho il libro di Lugli sulla scrivania da parecchio tempo ma scelgo sempre qualcos'altro da leggere e studiare... Trovo che gli autori italiani abbiano l'esigenza di dimostrare il loro valore culturale attraverso una scrittura inutilmente pomposa e ricercata per cui cerco di evitarli a favore di autori stranieri che normalmente "scrivono per farsi capire" ... Domenica prendo in mano il suo libro e spero di scoprire di avere solo pregiudizi!
Tornando al topic, posso essere daccordo sull'obiezione di Lugli che riporti, però osservo che in molti casi il tentativo di consapevolizzare il consumatore su effetti dannosi di certi comportamenti, anche con interventi autoritativi di stampo repressivo, ha sempre avuto risvolti negativi. Dalle esperienze che tutti noi possiamo vivere, spaventare e reprimere, sortisce quasi sempre risultati opposti rispetto agli obiettivi prefissati. Per questo sono molto critico su certi messaggi pubblicitari.
Viceversa ritengo che un processo educativo, che interviene fin dalla nascita grazie alla consapevolezza culturale della popolazione, sia l'unico efficacie strumento per trasmettere messaggi realmente educativi. Ovviamente parlo di modalità e tempi che sfuggono all'improvisazione di certi tipi di iniziative ma che penso siano gli unici interventi realmente efficaci. In sostanza, tradotto in italiano , se veramente vogliamo che la gente non si sfracelli sulle strade ci vogliono genitori consapevoli della questione e che insegnino ai figli il valore della vita, del rispetto del prossimo e della proprietà pubblica. E ci vuole uno Stato che agisca in modo congruente nel contesto di questo processo educativo supportando il lavoro genitoriale.
Tutte cose che da noi sono sconosciute, sia dal punto di vista statale che da quello puramente privato...
Ciao.