Io li possiedo e li ho montati ed usati per la prima volta in occasione dell'Elefantentreffen. Per dovere di precisione li ho utilizzati e li utilizzo su una 636 (non sempre, ovviamente, solo con temperature particolarmente rigide), queste sono alcune foto (scattate proprio all'Elefantentreffen) che mostrano "l'effetto".
immagini visibili ai soli utenti registrati
(io sono qullo più magro... )
immagini visibili ai soli utenti registrati
immagini visibili ai soli utenti registrati
immagini visibili ai soli utenti registrati
in questa foto si nota l'ingombro laterale (confrontate con lo specchietto...)
immagini visibili ai soli utenti registrati
Dalle foto si evince che il montaggio è inevitabilmente e necessariamente strettamente legato alla angolazione delle leve della moto (che sulla mia è accentuata per ridurre al minimo retroflessioni dei polsi, che aiutano a diminuire il carico e gli sforzi).
Considerato che per avere il massimo della comodità (leggi: spazio di manovra all'interno a causa di manopole/contrappesi e leve particolarmente lunghi) ho dovuto acquistare il modello più grande, per le moto con specchietti al manubrio (quindi quello col soffietto), sono andato incontro ad alcuni piccoli problemi, dovuti alla loro particolare conformazione, che ho dovuo risolvere. Ho dovuto in effetti adoperarmi per fare in modo che né aria né acqua si incanalassero dai soffietti stessi; per farlo ho utilizzato un semplice accorgimento chiudendo completamente i soffietti, ripiegandoli su loro stessi e poi coprendoli con del nastro. Fatto questo, la loro funzionalità (per una supersportiva) è risultata più che buona (ancora migliorabile, ma solo per la conformazione della carenatura che incanala l'aria al basso). Così ci ho percorso (nei pochi giorni che ho dedicato al raduno) 2500 Km con temperature sempre oscillanti tra i +4°C ed i -2°C, coprendo anche due tratte, di circa 800 Km ciascuna, ognuna in un giorno (diverso), quindi con una esposizione alle intemperie molto prolungata (fino ad oltre 9 ore consecutive). Come ho detto in altre occasioni, se non le avessi avute quasi sicuramente non sarei riuscito a portare a termine il viaggio o forse ci sarei riuscito ma a pena di chissà quali sofferenze, per questo le consiglio vivamente.
Certo esteticamente parlando non sono proprio il massimo, ma se teniamo in considerazione per prima cosa la praticità (elemento fondamentale), tutto il resto passa sicuramente in secondo piano.
Per quanto sia, comunque questi utilissimi accessori hanno qualche limite/punto debole. Il primo riguarda proprio uno degli aspetti che ti interessano: il soffietto che va sulle barre/supporti degli specchietti; checché ne dicano i rivenditori (che non lo ammetteranno mai) qualche problema di infiltrazione d'acqua si può verificare (ne ho installati diversi); tieni presente che siamo di fronte ad un oggetto che va a sovrapporsi ad un particolare della moto e, per quanto adattabile (velcro e laccio), lascia sempre qualche minimo spazio tra se ed i supporti; in più il velcro, per quanto robusto, resistente e di buona qualità a lungo andare non tiene molto l'acqua (ma ne parleremo in seguito). L'unica soluzione, se si intende tenerli montati per un certo periodo e si intende usare la moto spesso, è di procedere con una nastratura che copra tutto il soffietto (l'ideale è il nastro autoagglomerante, quello che, per intenderci, si usa per riparare i tubi dell'acqua delle auto, e che, una volta posizionato, forma una cuffia totalmente impermeabile che si può successivamente tagliare con le forbici).
Il secondo appunto riguarda l'uso sotto la pioggia battente. Ho avuto occasione di testarli anche in queste condizioni durante alcune tappe di trasferimento autostradale e ne ho ricavato queste conclusioni. In una tappa di circa 300 Km, 200 circa dei quali (da Innsbruck al Brennero a Rovereto) sotto una nevicata diventata via via sempre più intensa seguiti da altri 100 (Rovereto-Mantova) nei quali la precipitazione si è trasformata in una pioggia incessante, hanno mostrato un limite, sicuramente accentuato dalla particolare angolazione a cui vengono sottoposte le braccia nella guida di una moto sportiva; il problema deriva dal fatto che procedendo a velocità ridotte, per motivi che sarebbe superfluo spiegare (leggi: sicurezza/buon senso) ma legati anche a questioni di intensità di traffico veicolare pesante (TIR) che rallentava la velocità di percorrenza, il flusso d'acqua non veniva spinto via ma tendeva a colare dalle braccia verso l'interno delle moffole. Purtroppo a questo non c'è stato (e non c'è) rimedio, sia per il fatto che, come dicevo, l'angolo braccia-moffole è sfavorevole (dall'alto al basso), sia perchè il flusso dell'aria (per i motivi accennati) non era sufficiente a spingere via l'acqua che così colava dritta verso l'interno attraverso l'imboccatura, andando ad inzuppare il "pelame".
Di contro in una successiva tappa (Mantova-Roma, circa 500 Km), tutta sotto la pioggia battente, la possibilità di tenere medie relativamente elevate (più o meno sul filo del C.d.S.) ha scongiurato il problema, dunque l'unica soluzione era di mantenere (ove possibile) velocità decisamente superiori ai 70/80 KmH (velocità alla quale spesso mi avevano costretto i TIR in perenne sorpasso...).
Purtroppo una volta bagnato, l'interno (anche se di pelo sintetico) risulta di difficile asciugatura a meno di smontare i paramani ed agevolare l'operazione manualmente (posizionandoli sopra un termosifone molto a lungo o utilizzando un asciugacapelli direzionato direttamente dentro l'imboccatura o, l'ideale, utilizzando preliminarmente un getto d'aria compressa per aiutare ad espellere il grosso dell'acqua).
Un altro piccolo punto a sfavore è costituito dal loro ingombro; come si vede dalle foto, aumentano un po' la larghezza massima della moto (quindi un occhio in più mezzo al traffico ci vuole...), in più se si guida con anche la borsa da serbatoio (come faccio spesso io) tendono ad andare ad interferire con essa (ma solo nelle manovre da fermo o a bassa velocità quando si può arrivare a dover sterzare completamente) e limitano un poco i movimenti laterali delle braccia (nulla comunque al quale non ci si possa abituare).
Sicuramente si tratta di un accessorio che ha i suoi pro ed i suoi contro e, volendo, è migliorabile, specie per gli usi più estremi; a questo proposito ho sperimentato qualche soluzione per aumentarne l'isolamento termico e la più efficace è risultata essere l'aggiunta sulla parte frontale (quella esposta direttamente al flusso d'aria e che potremmo assimilare al bordo d'attacco delle ali degli aerei, zona nella quale come sappiamo, si forma il ghiaccio) di uno o più strati alternati di neoprene (a seconda del suo spessore) e di alluminio.
Al di là di tutte queste consideazioni sono comunque 40€ spesi bene, la protezione delle mani dalle intemperie è, per chi guida una moto in climi particolarmente difficili, una cautela fondamentale: perdere di sensibilità a causa del freddo (accentuato, come saprete, dall'effetto windchill) è un fattore di rischio notevole; il periodo di adattamento ho trovato che è piuttosto breve, l'interferenza con leve e comandi è limitata ed è legata soprattutto al loro corretto montaggio sulla moto (e l'influenza del pelo è relativa).