marius54 ha scritto:
Salve vi voglio raccontare i miei incidenti in scooter; nel 1997 ad un incrocio un'auto non rispetta
la precedenza e mi viene addosso, Nell'agosto 2010 ho preso una buca o cunetta lo scooter ha cominciato a sbandare e sono caduto da solo sullo scooter stesso,conclusione , 3 costole rotte e lussazione spalla tutto a sinistra,
fortuna che non c'erano auto che sopraggiungevano. Scooter distrutto.
ora la voglia di tornare in moto e' tanta,ma forse e' meglio che vada in auto.
Voi che ne pensate,ho 56 anni.
Marius, l'amore per la moto lo si identifica sotto molti aspetti. Anche l'irrazionale, crea quella liberalità che ci esalta e ci guida alla scelta di un modello anzicchè un altro.
In realtà credo che la moto debba essere come un vestito, da indossare in ossequio alle circostanze o al desiderio di una particolare emozione: classiche, cross, enduro, superturistiche ecc. Quasi incompatibili tra loro, sicuramente diverse.
Poi ci stanno gli scooter, beneamati soprattutto dalle nuove generazioni, il modo più razionale e comodo per muoversi sulle due ruote, per andare dal punto A al punto B comodamente ed in sicurezza. Ma è questo un discorso a parte che esula il concettuale legato al senso profondo che moto ed andare in moto, per alcuni di noi, intende. (Peccato che difficilmente ci si possa permettere due o tre moto in garage, sarebbe l'optimum).
Moto però indica molto di più. Moto è emozione, il ricollegamento ad una libertà antica, risalente alla nostra giovinezza e mai più sopita. Moto è una parola che vola nel vento dei nostri miti e della nostra passata follia, ma, moto, è anche il collegamento passionale alla parte più irriducibilmente romantica del nostro essere, a quell'anima che non vuole morire e non morirà.
Io ho comprato, per esempio, una moto (unica, ho dovuto scegliere). Una moto inutile ed al di sopra delle mie capacità attuali (probabilmente). Ma che accontenta la mia curiosità tecnologica, la mia passione, il mio desiderio di guida. Un mezzo che mi appassiona col suo motore, col suo rombo, che mi dona la sensazione di pilotare anche a 130 all'ora, che mi dona il piacere del gioco, che rappresenta una sfida ai luoghi comuni, alle convenzioni, alla razionalità malsana ed affossante. Sono contento! Sono contento anche se imbrigliato dai limiti di velocità, anche se raramente "tiro". Sono contento perchè c'è.
Desidererei una Classic (avevo una bella Triumph Truxton che rimpiango per alcune cose, ma solo alcune, e poi desidererei una vera touring per i viaggi più lunghi). Ma intanto ho lei.
Comprala Marius, se ti manca e la desidri. Comprala Marius, anche se te la devi guardare più di quanto puoi realmente usarla. Comprala Marius perchè, se sei stato un motociclista, probabilmente lo resterai sempre nella liberalità della tua anima e nella forza dei tuoi sogni.
Tutto il resto non ha importanza. la moto ci ha insegnato a sfidare le convenzioni, la prudenza e la vita, in nome della libertà.
Oggi, capiamo di più, abbiamo consapevolezza e rispettiamo l'incolumità, nostra e degli altri, anche perchè abbiamo sicuramente altre responsabilità e meno tempo, ma questa razionalità, per altro logica, non è un limite ai nostri desideri.
Siamo egualmente liberi, sicuramente liberi di contemplare un sogno e riabbracciarlo nell'intimità del nostro box così come un cultore dell'arte medita estatico d'innanzi ad un capolavoro in suo possesso, interpretandolo e cogliendone la profonda bellezza ed il suo più intimo significato.
l'amore per la bellezza, con tutto ciò che essa rappresenta per il nostro spirito, non si può e non si deve cancellare...mai.
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