frozenfrog ha scritto:
Giusto per rimanere sull'onda dell'OT (e di questo chiedo scusa all'autore del topic per "l'invasione"), per completezza di informazione, le pinze Tokico sono state adottate fino al 2006, le Nissin sono state invece introdotte col modello 2007; grosse differenze non dovrebbero essercene, nel senso che le pinze sono sostanzialmente simili sia dimensionalmente (non si può andare oltre un certo limite nel diametro dei pistoncini) che come funzionamento (anche le Nissin mantengono per ogni pinza l'uso di quattro pasticche separate che garantiscono una frenata più omogenea); forse potrebbero differire per il tipo di materiali impiegati (ad esempio pistoncini in acciaio invece che in alluminio trattato) per garantire migliore dissipazione del calore.
Ritornando al discorso della frenata della '03, io non ho mai detto che non frena, tutt'altro, ho solo tenuto a precisare che: (ovviamente) se si usa la moto per quello per cui è progettata principalmente, e cioè andarci per strada dove non serve a nulla (oltre ad essere pericoloso) tirare le staccate, l'impianto frenante originale va benissimo (con la sua bella pompa assiale) ma che se si vuole farne un uso (anche) più sportivo è chiaramente preferibile apportare qualche miglioria (come del resto ho fatto io con la sostituzione della pompa con una radiale e dei tubi con quelli in treccia, che hanno come vantaggi la miglior dissipazione di calore e di non essere soggetti a gonfiarsi con l'aumento della pressione nel circuito, evitando problemi di spugnosità alla leva e cattiva efficienza).
Giusto per aprire una parentesi, il discorso assiale vs/ radiale dovrebbe essere analizzato un po' più a fondo perchè è vero che le pompe radiali frenano meglio, ma è pur vero che si vanno sempre a sostituire pompe con diametri del pistone di norma abbastanza ridotti (15 mm delle assiali) con pompe con diametri dei pistoni nettamente maggiori (19 mm delle radiali) che costituiscono il 21% in più a favore delle radiali, e con una diversa distanza del punto di applicazione della forza (il pistone) dal fulcro della leva che è artefice della maggior modulabilità e progressività (siamo intorno ai 25 mm per la Nissin originale, misura che invece per le radiali in genere si attesta sui 20 mm o anche meno per quelle destinate all'uso nelle competizioni).
Ho specificato che frena molto bene malgrado il diametro ridotto dei dischi (280 mm contro i più convenzionali 300 mm delle altre di pari categoria) ed in questo bisogna dire che i progettisti della Kawasaki hanno fatto un gran lavoro; in epoche un po' lontane (fine anni '70 inizi anni '80) mi sono confrontato con soluzioni simili; la Honda usava dischi di diametro così piccolo sul modello Bol D'or (la mia prima moto) ma vi posso assicurare che allora frenare quel bestione di quasi 300 Kg di peso con quei dischetti e delle pinze flottanti ad un solo pistoncino era veramente un'impresa...
Devo aggiungere che quella della Kawasaki è stata, a mio modo di vedere, solo una scelta costruttiva (pienamente condivisibile) dettata, oltre dalla necessità di stravolgere il mercato con un modello veramente nuovo (e recuperare terreno su altri marchi dominanti), anche dalla necessità di invertire quella che fino all'anno prima era una delle caratteristiche (da lungo tempo meno gradite) delle Kawasaki supersportive, ovvero la tendenza ad essere "legnose" e poco reattive nei cambi di direzione e negli ingressi in curva (avevano molta inerzia, non tanto per i pesi quanto per geometrie, secondo me, poco felici).
Lo scopo fu ottenuto, oltre che con nuove geometrie di telaio e sospensioni, anche con la riduzione, per quanto possibile, delle masse non sospese (proprio per ridurre l'inerzia della moto). Quindi, oltre al pneumatico con un rapporto di spalla più favorevole (seguendo il trend degli anni precedenti un /65 che aveva un vantaggio nel diametro dell'anteriore rispetto ai /70 di 1,2 cm e nel rotolamento di 3,8 cm che non sono pochi) ed un peso leggermente più contenuto, l'adozione di dischi con un diametro ridotto garantiva ulteriori masse in meno ad influire negativamente (anche sull'effetto giroscopico che tutti sappiamo regolare, insieme ad altre forze, il comportamento dinamico della moto specie nelle curve).
Tra l'altro una delle peculiarità che a me è sempre piaciuta di questa moto è legata proprio a queste caratteristiche: la possibilità più accentuata rispetto ad altre di poter usare in curva anche il freno anteriore con minore preoccupazione di effetti indesiderati (autoraddrizzamento ad esempio); il tutto ovviamente con le dovute cautele (non si pensi per questo di potersi attaccare bellamente ai freni e scamparla...) ma proporzionalmente con minori reazioni.
In buona sostanza, trovo che tra tutte le 636 questa sia quella con il miglior rapporto contenuti(tecnici)/prestazioni; è stata una pietra miliare per tutta la categoria, anche se poi sono venute ulteriori innovazioni e scelte della casa (costruttive e di mercato) che ne hanno fatto abbandonare lo sviluppo a favore delle sole 600 ed è per questo che io la preferisco a tutte le altre (non solo perchè ne possiedo una) e quindi non posso che essere d'accordo con la scelta di -Alex90-
Altro che O.T., oltre che quotarti, voglio farti anche un bell'applauso!!
Hai mai pensato di scrivere un articolo su tutte queste tue conoscenze su questo modello di moto?? Credo sia molto interessante per tutti i possessori!!