Ti riporto quanto appare in questo articolo: IMMATRICOLAZIONE DEI VEICOLI a proposito di veicoli usati provenienti da un paese dell'unione Europea
Citazione:
VEICOLI USATI U.E.
I veicoli usati, quelli cioè immatricolati in via definitiva con targa civile in uno stato membro della UE, dal momento che sono già stati autorizzati a circolare in un paese comunitario, hanno i requisiti per circolare in un qualsiasi altro stato della Comunità.
L'immatricolazione in Italia costituisce, pertanto, una reimmatricolazione sulla base del documento di circolazione definitivo rilasciato dall'autorità del paese da cui il veicolo proviene.
In base a recenti disposizioni non è più necessario sottoporre il veicolo usato all'accertamento dei requisiti di idoneità alla circolazione (collaudo) previsti dall' art. 75 del C.d.S se dalla documentazione risulta la validità dell'ultimo controllo tecnico effettuato all'estero. Se quest'ultimo, invece, è scaduto di validità il veicolo deve essere sottoposto a visita e prova.
Quindi lo Stato di destinazione può esigere un controllo tecnico solo se questo è previsto, alle stesse condizioni e in circostanze analoghe (ad esempio in ragione dell'età del veicolo) per i veicoli già immatricolati nel suo territorio.
Come regola generale è da tenere presente che gli Stati membri non possono opporsi all'immatricolazione di un veicolo precedentemente immatricolato in altro Stato membro se non per motivi attinenti gravi rischi alla salute ed alla vita delle persone o per esigenze imperative che spetta loro precisare e motivare.
Tuttavia tale favorevole trattamento subisce delle deroghe nei seguenti casi particolari:
Veicoli provenienti da paesi terzi e immatricolati in altro Stato della UE prima della richiesta di immatricolazione in Italia
In questo caso, se dalla documentazione prodotta risulta che la precedente immatricolazione è avvenuta in deroga alle direttive comunitarie in materia di omologazione e caratteristiche tecniche e di sicurezza, è molto probabile che la Motorizzazione richieda un esame tecnico molto più approfondito.
Veicoli cancellati dal P.R.A. in Italia, esportati e immatricolati in altro Stato e per i quali si richiede la reimmatricolazione in Italia
In questo caso se la precedente cancellazione è avvenuta per “esportazione”, la reimmatricolazione potrà essere eseguita senza difficoltà.
Se, invece, la precedente cancellazione dal P.R.A. è avvenuta per “demolizione” la reimmatricolazione sarà subordinata alla verifica della esistenza dei requisiti tecnici e di sicurezza in vigore al momento della richiesta di reimmatricolazione in Italia. Tale verifica sarà eseguita dalla Motorizzazione.
Se la precedente cancellazione dal P.R.A. è avvenuta per “rottamazione”, godendo quindi degli incentivi statali, la reimmatricolazione verrà bloccata e il caso segnalato alla Guardia di Finanza.
A seconda del Paese di provenienza del veicolo, si distinguono vari casi che comportano la presentazione di documentazione diversa.
I veicoli, per essere immatricolati in Italia, devono avere all’atto della radiazione effettuata dai competenti uffici esteri, la revisione in corso di validità.
Qualora la revisione risulti scaduta, il veicolo deve essere sottoposto a visita e prova presso gli uffici della Motorizzazione Civile prima della nuova immatricolazione in Italia. In questo caso occorrerà effettuare il previsto un versamento sul C.C.P. 9001 intestato al Dipartimento dei Trasporti Terrestri.
La domanda di immatricolazione va compilata su modulistica distribuita gratuitamente presso gli Uffici del D.T.T. (modello TT 2119) allegando la documentazione richiesta.
Se posso esprimere un mio parere personale lascia perdere. A parte il tempo e i soldi necessari per fare tutte le pratiche devi stare anche attento che non si tratti di una truffa.
Insomma spendi qualche euro in più ma prenditene una già a posto con i documenti e che puoi provare con tutta tranquillità qui.